La lettera d’addio di Tonali al Milan

Il popolo rossonero aspettava le sue parole nel periodo in cui era ad un passo dalla firma con il Newcastle.

Tonali è invece uscito solamento oggi allo scoperto, salutando società e tifosi con questo video e parole su Instagram.

“Oggi mi ritrovo qui con un mix di emozioni nel cuore. Come sapete, ho deciso di intraprendere una nuova avventura e una nuova sfida.

Inizio con un ringraziamento alla società che mi ha accolto e dato la possibilità di far parte di questo club straordinario, che per me é e resterà sempre casa mia. Ringrazio chi ha fatto sì che io indossassi i colori della squadra del mio cuore e chi ha gestito con disponibilità e condivisione la situazione nelle ultime settimane. Ho imparato tanto in questi tre anni e ho trovato una famiglia calcistica tra società, compagni e staff tecnico, che mi ha sostenuto e guidato nel mio percorso. È grazie a voi se sono potuto migliorare come calciatore e come uomo.

Capisco che questo addio possa suscitare emozioni contrastanti ed è normale che ci siano quando si lascia un pezzo, grande, di cuore, ma è importante ricordare che nel calcio, così come nella vita, i cambiamenti a volte sono motivo di crescita per tutti.

Adesso voglio ringraziare la mia gente: voi che, come me, portate nel cuore i colori rossoneri. Non dimenticherò mai i cori della Sud, il 19esimo Scudetto, tutti i momenti meravigliosi condivisi insieme e l’amore per il nostro Milan.

Auguro a tutti voi, società e tifosi, il meglio per il futuro e sono sicuro che farete ancora grandi cose insieme.

Un caloroso abbraccio, con la speranza che non sia un addio, ma un arrivederci.

Forza Milan.
Sandro.”

Quella volta in cui Maldini imbruttì Chiellini (VIDEO)

Da quando è tornato al Milan in veste di dirigente, Paolo Maldini è forse più presente sui giornali e sui social media di quanto non fosse da giocatore. L’intervista rilasciata pochi giorni fa a Muschio Selvaggio ha riacceso i riflettori sulla sua figura, dando modo di far tornare alla ribalta alcuni aneddoti passati che rischiavano di cadere nel dimenticatoio.

Uno dei passaggi più interessanti riguarda il famosissimo aplomb dell’ex capitano rossonero, capace di disputare con la casacca del Milan più di 1000 partite, racimolando in totale due sole e misere espulsioni, una nella stagione 1996/19977 e una nella stagione 2003/2004.

In una calda serata di maggio del 2009, in occasione di un sempre sentito Milan-Juventus, poi terminato con il punteggio di 1 a 1, il tranquillissimo Paolo Maldini perse letteralmente la testa, dando in escandescenze contro il malcapitato Giorgio Chiellini.

Anche andando a ricercare frame per frame l’azione incriminata, che diede poi il via a ciò che vi stiamo per raccontare, è difficile riuscire a capire cosa veramente accada nell’area bianconera. Ma di fronte alla voce della verità del diretto interessato, impossibile sottrarsi al suo racconto: con il punteggio già fissato sull’1 a 1 finale, il Milan beneficia di una punizione nella trequarti offensiva.

Il cross arriva in mezzo all’area, ma il pallone si perde sul fondo; sullo spigolo dell’area di rigore si accende però un parapiglia, che vede coinvolti Maldini e Chiellini. Quest’ultimo si vede improvvisamente preso per il colletto della maglia e sollevato qualche centimetro da terra; il viso terreo e furioso del capitano del Milan deve avergli fatto capire che non c’era nulla da scherzare, infatti Chiellini minimizza e non reagisce, mentre sua maestà Gigi Buffon interviene con il sorriso sul volto e la bestemmia sulle labbra. 

Dopo qualche istante di confusione, un giovanissimo Orsato, probabilmente impaurito nel compiere un atto di lesa maestà, ammonisce entrambi i contendenti, senza chiarire i motivi del recente accaduto.

Il racconto di Paolo Maldini è chiaro: in mischia avrebbe ricevuto una gomitata sul naso dal difensore bianconero e, poiché in carriera era già stato operato in quella zona per ben tre volte, parole sue: “non avevo voglia di rompermi il naso per la quarta volta”.

Tutto in apparenza risolto, anche perché nel corso delle sfide successive, per non rischiare nulla, immaginiamo che Chiellini abbia marcato l’altro centrale difensivo rossonero…

Chi giocò nella semifinale Milan-Inter 2003?

Cosa può accadere nello spazio temporale di 20 anni?

Per noi comuni mortali, probabilmente, non troppo: qualche migliaio di bollette strappate, centinaia di maledizioni contro arbitri e guardalinee e magari un paio di vincite belle grosse con cui ripianare i debiti contratti con la nonna novantenne.

Per una squadra di calcio, invece, 20 anni possono rappresentare un’intera era geologica: lo sanno bene Inter e Milan, che dopo l’Euroderby del 2003, hanno vissuto momenti veramente altalenanti, colmi di gioia, ma anche di profonda incertezza.

Con un unico, costante, mantra.

Per il mondo nerazzurro: vogliamo vendicare la sconfitta, per quello rossonero: vogliamo rispedirli nel loro personalissimo inferno.

E così, oggi, ci ritroviamo di fronte alla televisione per capire cosa accadrà due decenni dopo l’ultima volta: quale squadra di Milano arriverà in fondo alla Champions League?

Per saperlo è ancora presto; non è mai troppo tardi, invece, per ricordare quali erano i due 11 che in quella notte di primavera si diedero battaglia.

Lasciate da parte la nostalgia, gettate dalla finestra i vecchi rancori e godetevi la carrellata di ex campioni che sta per arrivare:

MILAN: Dida, Costacurta, Nesta, Maldini, Kaladze, Brocchi, Gattuso, Seedorf, Rui Costa, Inzaghi, Shevchenko. Subentrati: Redondo, Rivaldo, Serginho.

INTER: Toldo, Cordoba, Cannavaro, Materazzi, Coco, Zanetti, Conceicao, Di Biagio, Emre, Crespo, Recoba. Subentrati: Kallon, Guly, Pasquale.

Come è andata, quella sfida, lo ricordiamo tutti: lo stratega Ancelotti giocò spudoratamente per lo 0 a 0, dando ordine ai due terzini più bloccati della storia del calcio di non superare la metà campo. La tensione sul terreno di gioco era tale, che le due squadre finirono il match completamente svuotate, ma consce del fatto che sei giorni più tardi sarebbe arrivata la fine dei conti. 

E stasera che tipo di partita ci aspetta? E soprattutto: cosa diremo guardando le formazioni che fra poche ore scenderanno in campo, nel 2043?

Indovina i doppi ex di Milan e Inter (QUIZ)

Nelle nostre stories Instagram vi abbiamo chiesto, attraverso dei suggerimenti sulle annate trascorse con le loro maglie, quali fossero i doppi ex di Milan e Inter.

Vediamo insieme le soluzioni del quiz:

Ha giocato nel Milan nella stagione 1995/1996 e nell’Inter dal 2006 al 2010… Patrick Vieira

Follie di mercato - ll Milan lascia andare via un talento mondiale: è  Patrick Vieira

 

Ha giocato nel Milan nella stagione 1996/1997 e nell’Inter nella stagione 2004/2005… Edgar Davids

Tottenham-Inter, ecco i sette ex illustri: da Davids a Klinsmann -  Calciomercato

 

Ha giocato nel Milan dal 1995 al 2001 e nell’Inter dal 2002 al 2007… Francesco Coco

Francesco Coco (calciatore) - Wikipedia

 

Ha giocato nell’Inter dal 1999 al 2002 e nel Milan dal 2002 al 2008… Dario Simic

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

Ha giocato nell’Inter dal 2000 al 2001 e nel Milan dal 2002 al 2008… Cristian Brocchi

Cristian Brocchi, un nuovo Inzaghi in un Milan che non vuole guarire -  Eurosport

 

Ma la vera risposta che stiamo cercando al momento è: chi vincerà il derby di stasera?

Noi pensiamo che la paura di perdere bloccherà le gambe dei giocatori e che quindi alla fine il pareggio sia lo scenario più scontato!

MILAN-INTER X + UNDER 2.5

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Quella volta in cui Suma impazzì per far entrare Yepes (VIDEO)

È possibile rendere magico e ignorante un pomeriggio di perfetta normalità? Se di nome fai Mauro e di cognome Suma, la risposta è assolutamente automatica.

Soprattutto se c’è in gioco uno scudetto e la tua difesa soffre maledettamente le palle alte. 

Ma facciamo un passo indietro: è il maggio del 2011 e il Milan è a pochi passi dall’ottenere uno scudetto meritato sul campo al 100%. Gli uomini di Max Allegri sono tanto vicini al traguardo, quanto numericamente ridotti all’osso e da un paio di giornate a questa parte il tandem d’attacco Robinho – Cassano si trova a fronteggiare le difese avversarie, con il primavera Beretta a sostituire il più stanco dei due negli ultimi 5’.

Nel caldo di San Siro, il Milan è andato in vantaggio subito con Mathieu Flamini e ha amministrato discretamente la partita nella speranza di raddoppiare. A circa 10’ dalla fine però, il Bologna capisce che è il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e provare il colpaccio, soprattutto con lanci lunghi e punizioni in the box da ogni posizione di campo.

Allegri ha pronta la contromossa, Mario Yepes: due metri di cristiano, capigliatura alla Vikings e laureato ad honorem nello stacco di testa a gomiti larghissimi. Insomma: una manna per i minuti finali vissuti in affanno. 

Qui però arriva il problema: neanche si stesse giocando a Fifa, per 5 minuti buoni si gioca senza interruzioni, impedendo che il cambio possa compiersi. Poi, per qualche scherzo del destino, l’arbitro non vede che a bordocampo il colombiano è pronto ad entrare, rimandando ancora una volta l’ingresso del miglior colpitore di testa della squadra.

E qui Suma impazzisce.

Al grido di “fate entrare Yepes” poco ci manca che metta in atto un sit-in di protesta in tribuna stampa, mentre possiamo solamente immaginare le facce di chi accanto a lui si trova a commentare la partita. Fatto sta che mentre i campanili si susseguono imperterriti nell’area rossonera, Mario Yepes rimane a bordocampo, masticando ciò che rimane di una cicca.

Se prestate attenzione al video e siete malati di mente come noi, potrete contare che il nome del colombiano viene invocato da Suma almeno 11 volte, in quello che a tutti gli effetti è diventato un delirio al sapore di LSD.

Per chi poi fosse interessato ai fatti storici, il Milan riuscì a portare a casa quel preziosissimo risultato.

Ah, e Mario Yepes, alla fine della fiera, non fu fatto entrare.

Quanto ha incassato il Milan dalla qualificazione in semifinale di Champions?

Alla notizia del sorteggio tutti vedevano già il Napoli in finale di Champions, ma il dna rossonero europeo ha rinvigorito i propri giocatori a tal punto da uscirne indenni tra andata e ritorno, permettendo al Diavolo di strappare un pass per le semifinali di Champions League.

In attesa di sapere il risultato finale tra Inter e Benfica, proviamo a fare i conti in tasca alla società rossonera; si perché oltre alla gioia per l’accesso al penultimo atto dopo 16 anni, vanno incassati i premi per le prestazioni.

Ricapitolando, il Milan ha incassato:

  • 15,64 milioni iniziali
  • 9,6 milioni per la qualificazione agli ottavi di finale
  • 10,6 milioni per la qualificazione ai quarti di finale
  • 12,5 milioni per la qualificazione alle semifinali

Inoltre vanno sommati i premi per le vittorie e i pareggi arrivati durante la fase a gironi ovvero:

  • 8,4 milioni di euro per le tre vittorie
  • 930mila euro per il pareggio d’andata con il Salisburgo

Quindi, mettendo insieme le varie cifre, otteniamo 57,67 milioni di Euro

A questi premi, inoltre, vanno sommate le quote per il coefficiente di rendimento decennale (ovvero circa altri 15 milioni di euro) e quelle per il market pool (che si aggirano intorno ai 12 milioni di Euro) per un totale di 85 milioni di Euro.

Un’eventuale arrivo in finale varrebbe altri 15,5 milioni di Euro.

Che fine ha fatto Isco?

Giornalista di calciomercato annate 2017 – 2022 be like: “Isco fuori dal progetto Real, l’Italia nel futuro”.

Eh sì, bei tempi quelli in cui Francisco Román Alarcón Suárez, 5 volte vincitore della Champions League, 3 volte vincitore de La Liga e con una marea di altri trofei in bacheca, pareva essere destinato al nostro campionato.

E che gioia per quei tifosi che già parevano assaporare le geometrie di quel centrocampista raffinato con il vizio del gol e del passaggio smarcante fra le linee. Salvo poi ritornare sulla terra e capire che nemmeno per quella sessione di calciomercato se ne sarebbe fatto nulla, un po’ per l’ingaggio spropositato rispetto al nostro calcio, un po’ perché alla fine chi è che ha davvero il coraggio di andarsene dal Real Madrid?

Nessuno, infatti.

Anche se ad un certo punto, Isco, ha dovuto dire “basta”.

Lo spagnolo, ad oggi, con soli 31 anni di età, è di gran lunga lo svincolato più vincente della storia. Ma dove inizia il declino di Isco? 

È sempre difficile rispondere alla domanda, perché è veramente impossibile etichettare come “fallimentare” una stagione in cui si arriva comunque alla vittoria di uno o più trofei e sappiamo che questo, al Real Madrid, altro non viene chiamato se non “routine”. 

Anche perché, nonostante ci siano state per Isco stagioni meno brillanti di altre, lo spagnolo non si è mai trovato fuori rosa o in situazioni poco piacevoli con la maglia dei Blancos: nelle 7 annate disputate al Santiago Bernabeu, Isco ha raccolto sempre più di 28 presenze fra incontri giocati da titolare e quelli in cui è subentrato dalla panchina.

Ma allora cosa è successo al calciatore che un mostro sacro del calcio come Iker Casillas aveva etichettato come: lo spagnolo più forte della sua generazione?”.

Il declino di Isco parte forse da lontano, da quel trovarsi all’interno di una squadra di fenomeni e di esserne solo un comprimario, o magari da una frattura nello spogliatoio, difficile dirlo; quel che è certo è che il centrocampista spagnolo, al termine del suo contratto a giugno del 2022 è rimasto senza squadra.

Il Siviglia ammazza Europa League è piombato su di lui, strappandolo alla concorrenza e investendolo subito con il ruolo di “diez” della squadra. Peccato però che l’esperienza si concluda con un profondo buco nell’acqua: 19 presenze, 1 sola rete e contratto rescisso già a dicembre.

E ora?

Se il discorso fosse solamente economico, Isco e le sue successive tre generazioni potrebbero tranquillamente godersi ciò che ha guadagnato in santa pace, ma se la dobbiamo mettere sul piano delle motivazioni beh…forse anche adesso saremmo disposti a vederlo con la maglia di uno dei nostri club preferiti di Serie A!

Nel frattempo ci chiediamo: riuscirà il Siviglia a vincere domenica contro il Villareal?

SIVIGLIA-VILLAREAL 1+GOAL

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Sorteggi di Champions: gli accoppiamenti

Il sorteggio di Champions è uno dei momenti più attesi dell’anno. 

Bei tempi quando all’Itis quello con più note della classe si muniva di cuffiette e radio sul telefono per ascoltarli in diretta, gridando “RAGA SCHALKE 04” inconsapevole che avrebbe poi rifilato all’Inter 5 pere in quel di San Siro.

Oggi, invece, li possiamo seguire tranquillamente da casa in smart working gustandoci la colazione a mezzogiorno, aspettando che l’urna di Nyon faccia il suo dovere.

Ma bando alle ciance: ECCO TUTTI GLI ACCOPPIAMENTI DEI QUARTI DI FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE

Real Madrid-Chelsea

Inter-Benfica

Manchester City-Bayern Monaco

Napoli-Milan

 

ECCO CHI SI AFFRONTERÀ INVECE IN SEMIFINALE:

 

Real Madrid/Chelsea vs Manchester City/Bayern Monaco

Inter/Benfica vs Napoli/Milan

 

A sto punto non sappiamo come potrebbe finire questa Champions, ma visto che domenica ci aspetta il Derby di Roma noi abbiamo in mente il nome che potrebbe sbloccare la gara dopo un periodo di difficoltà sotto porta! 

LAZIO-ROMA IMMOBILE PRIMO MARCATORE

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I 5 possibili scenari del Milan con il ritorno di Ibra

Stagione compromessa. Gruppo allo sbando. Mister Pioli con deliri di onnipotenza. Matteo Gabbia titolare ad oltranza. Non sappiamo onestamente quale di queste affermazioni sentite in settimana possa spaventare maggiormente un povero tifoso milanista: quello che è certo è che, nonostante l’esclusione dalla lista Uefa, papà Ibra sta tornando.

Fra un post su Instagram e un allenamento a Milanello, lo svedese sembra finalmente pronto a rimettersi in carreggiata, per riportare il Diavolo quantomeno in linea per una dignitosa qualificazione Champions, dopo che in un folle mese di gennaio tre quarti degli obiettivi stagionali sono sfumati.

Con il suo ritorno, cosa potrebbe cambiare?

#1: NIENTE – Sprofondo rossonero, totale: nemmeno il ritorno del capo popolo riesce ad invertire la rotta. Lo spogliatoio è irrimediabilmente spaccato: Leao non rinnova e se la prende apertamente con Ibra, reo di averlo minacciato attaccandolo all’armadietto dello spogliatoio. A tre giornate dal termine del campionato, con il Milan in zona Conference League, Pioli si dimette in lacrime, chiedendo scusa ai tifosi. Welcome back 2015/2016.

#2: LA SECONDA STELLA – Inizialmente Zlatan entra in un paio di partite per qualche minuto, giusto per riassaggiare il campo. Quando Pioli capisce di poterlo schierare titolare, Ibra panchina Giroud, Origi e Rebic in un colpo solo, caricandosi la squadra sulle spalle. E mentre il Milan si riprende, il Napoli crolla: si arriva allo scontro diretto del Maradona in un clima da guerriglia urbana, uno di quelli che galvanizzano Ibra, che infatti segna una doppietta e spiana la strada per una delle rimonte più storiche ed eccezionali della storia. Bello sto sogno eh? Vatti a cambiare il pigiama che ti sei svegliato tutto sudato.

#3: L’OTTAVA MERAVIGLIA – Pur fuori dalla lista Champions, lo svedese capisce ben presto che per raddrizzare una stagione sfortunata bisogna puntare al colpaccio: complice l’immediata esclusione del Manchester City a seguito degli ultimi scandali emersi, il Milan si ritrova la strada spianata e dopo una vittoria rocambolesca contro il Tottenham si ritrova in semifinale contro il Real Madrid di Carletto Ancelotti. Intenerito dalla situazione traballante della squadra che è da sempre nel suo cuore, il sopracciglio più famoso del mondo cede il terreno ai rossoneri, catapultando Pioli&co in finale. In gara secca può succedere di tutto: anche che Ibra forzi il regolamento della competizione per farsi riammettere eccezionalmente all’ultimo atto della competizione che da sempre gli è sfuggita. Gol decisivo al 90’ con uno scorpione volante e immediato inserimento nella Hall of Fame dei calciatori migliori di tutti i tempi. Ora forse è meglio smetterla con gli acidi.

#4: MISTER IBRA – Con Stefano Pioli ormai allo sbando, il comeback di Ibra è di quelli col botto: arriva infatti per sostituire il mister del diciannovesimo scudetto, esonerato dopo l’8 a 0 contro il Torino. Immediatamente nello spogliatoio del Milan il clima diventa quello del sobborgo di Goteborg dove Ibra è cresciuto, la squadra ritrova entusiasmo e le interviste del mister in conferenza diventano leggendarie: tono lapidario, caustico e in grado di caricare l’intero ambiente. Stagione salvata con la qualificazione in Champions League.

#5: CALHA GATE – E se in realtà l’obiettivo di Zlatan fosse molto più personale di quanto ci potessimo immaginare? Il suo rapporto teso con l’ex amico Calhanoglu potrebbe averlo completamente obnubilato. E se quindi tutti gli allenamenti, la sofferenza, le frasi motivazionali fossero state studiate ad arte solo per una sfida con il turco? Purtroppo per quest’anno i derby sono finiti, ma Milano non è poi così grande. Sarà lì, sui Navigli di Milano che lo scontro fra i due a mo’ di Street Fight avrà luogo. Chi uscirà vivo da quella lotta sarà l’indiscusso King di Milano.

 

Tornando coi piedi per terra, come finirà la sfida di stasera dei rossoneri? Noi purtroppo, dopo aver sognato il colpaccio nel derby, torniamo mestamente coi piedi per terra!

 

MILAN-TORINO: UNDER 1.5

Planetwin365: 3.24

Snai: 3.10

Eurobet: 3.10

 

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