I 5 momenti indimenticabili della carriera di Paul Pogba (VIDEO)

Pogboom, Pogback, Pogboh, Pogflop. La parabola calcistica di Paul Pogba, purtroppo, potrebbe essere riassunta da questi soprannomi.

Ma c’è una parte di noi, una piccola, stupida parte, che non si vuole arrendere a questo triste destino, che vuole sperare che, dopo la recente squalifica, possa essere scritto un altro capitolo.

Oggi Pogba compie 31 anni e il suo prime sembra ormai soltanto un lontano ricordo.

Per omaggiarlo, però, abbiamo scelto di ripercorrere i 5 momenti che ne hanno reso la carriera indimenticabile (in positivo).

#1: IL GOL AL NAPOLI: è il 20 ottobre del 2012 e, sul risultato di 1 a 0 per la Juve in quello che è a tutti gli effetti uno scontro scudetto, entra in campo Paul Pogba. Da una mischia scende a campanile un pallone sporco, uno di quelli difficilissimi da colpire: il francese impatta con il sinistro al volo, gol meraviglioso e tutti a casa a celebrare il nuovo fenomeno.

 

#2: LA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE: è nella stagione 2014/2015 che Pogba fa per la prima volta conoscenza con gli infortuni: uno particolarmente grave lo tiene fuori per quasi tre mesi, permettendogli però di ritornare in tempo per la finale di Champions League contro il Barcellona. Pogba risulterà uno dei migliori in campo per la squadra di Allegri e un suo contatto in area di rigore con Dani Alves genera ancora cattivi pensieri nella mente di alcuni juventini.


#3: IL TRASFERIMENTO MONSTRE: cosa si
prova ad essere l’acquisto più caro della storia? Beh, nel 2016 Pogba avrebbe potuto rispondere a questa domanda: 105 milioni di euro per tornare al Manchester United, dove segnerà 40 gol in 223 apparizioni, vincendo una Europa League e una Coppa di Lega.


#4: CAMPIONE DEL MONDO: in mezzo a tutto questo, come dimenticare la Nazionale? Pogba, fin dalla giovane età, è stato una colonna della Francia e in quel pirotecnico 4 a 2 finale di Russia 2018, si tolse anche lo sfizio di segnare un gol nella finale dei Mondiali. Coppa del Mondo in bacheca a soli 25 anni: mica male!


#5: IL RITORNO IN BIANCONERO: abbiamo inserito questo quinto punto perché, volenti o nolenti, impossibile dimenticare la sensazione di adrenalina provata nel vedere Pogba tornare alla Juventus. Sembrava un uomo maturo, capace di guidare la squadra verso una nuova età dell’oro, sembrava il top player necessario per risollevare le sorti del centrocampo.

E’ stato un flop tremendo, lo sappiamo: ma quanto è stato bello crederci?

 

JUVENTUS-GENOA: MULTIGOL 2-3

 Planetwin3652,03

William Hill: 2,00

Snai: 1,95

La Juventus, fresca di qualificazione al Mondiale per Club, affronta un Genoa che in questa stagione, soprattutto contro le grandi, ha sempre saputo dire la sua. Si prevede una partita non scontata e ricca di gol. Noi giocheremo questa bolla su Planetwin365che offre una quota piuttosto alta e soprattutto un interessante bonus di benvenuto per i nuovi registrati. Vi ricordiamo che le quote possono essere soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite. Di seguito vi mostriamo la comparazione dei bonus di benvenuto offerti dai vari bookmakers:

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Quando Antonio Conte provò la carriera da telecronista (VIDEO)

Negli anni ci siamo ormai abituati a vederlo sbraitare a bordo campo, che fosse per dare indicazioni ai propri giocatori, o per esultare ai gol della sua squadra o per lamentarsi di qualche decisione arbitrale. Ci siamo anche abituati alle sue conferenze stampa e dichiarazioni post partita, sempre pungenti e talvolta sarcastiche. Insomma, lo abbiamo inquadrato per quello che è: un allenatore vincente, che trova sempre il modo di far parlare di sé.

Eppure, pochi sanno (o si ricordano) che Antonio Conte per un momento tentò addirittura di intraprendere un’altra carriera: quella del commentatore. La partita in questione è Fiorentina-Cagliari del lontano 2009. Antonio Conte, per conto di Sky, affiancò Riccardo Trevisani in telecronaca e in un video, ancora oggi presente sui social media, lo si sente commentare il gol di testa di Alberto Gilardino.

Dopo una serie di elogi, il tecnico pugliese si sbilancia, in quello che alcuni definirebbero come un paragone “Agghiaggiande” e altri invece potrebbero addirittura dargli ragione: “Questo Gilardino mi ricorda Batistuta”.

Ora, Gila ha avuto una grande carriera e da allenatore con il Genoa sta dimostrando doti da vero leader, ma forse il paragone con Batigol in quella situazione fu un po’ azzardato. Fatto sta che Conte ha scelto un’altra strada, per sua fortuna (visti i successi ottenuti) ma sotto sotto un po’ di rammarico a noi è restato: con lui al commento tecnico ci saremmo potuti divertire e non poco.

 

LECCE – FIORENTINA: GOL

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Tutti i gol e le giocate di Max Allegri calciatore (VIDEO)

Il gabbione di Livorno lo ha reso un maschio alfa, la passione per l’ippica un freddo calcolatore, le mancate diagonali difensive di Alex Sandro gli hanno fatto apertamente dubitare dell’esistenza del buon Signore, ma ehi: Max Allegri è molto più di questo.

 

Abituati a vederlo in giacca e cravatta, il mondo intero ha dimenticato il periodo in cui il mister juventino calzava ai piedi gli scarpini con le maglie fra le altre di Pescara, Cagliari e Napoli. Noi invece vogliamo tornare proprio lì, agli anni del Max Allegri giocatore; perché, che ci crediate o no, il mister era veramente forte.

 

Centrocampista con ottimi tempi di inserimento e buone doti offensive, Allegri ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato: ai tempi dei suoi esordi, per lui si prevedeva veramente un roseo futuro.

Spulciando fra i video che ne ritraggono le gesta su Youtube, troverete di tutto: da bombe con il destro all’incrocio dei pali, passando per tunnel e veroniche fino ad arrivare a tocchi di esterno sapienti e beffardi.

 

“Il più bravo all’epoca era chi menava di più”, ha dichiarato Allegri in una passata intervista con una punta di rammarico nella voce.

 

E qui il dubbio viene: ma che centrocampo avrebbe avuto oggi la Juventus con cavallo pazzo Rabiot e acciughina Max Allegri?!

 

JUVENTUS – EMPOLI: MULTIGOL 1-2

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William Hill: 2,20

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Tevez ha raccontato il suo primo strano incontro con Gigi Buffon (VIDEO)

Carlitos Tevez con la maglia della Juventus gasava, inutile che lo neghiamo. Indipendentemente dalla nostra fede calcistica, va ammesso che un giocatore del genere non poteva rimanere indifferente. La sua verve, il suo agonismo, le sue giocate, la sua capacità di trascinare la squadra e il pubblico: l’Apache era unico per tanti aspetti e siamo stati fortunati a goderci la sua presenza in Serie A.

Eppure, nonostante un passato molto particolare e un’infanzia non semplicissima, il buon Carlitos non appena arrivato a Torino rimase colpito, ammaliato e, da come lo racconta, impressionato da un omone di più di 1,90 metri d’altezza e dai suoi occhioni verdi. Il suo nome, giusto per darvi maggior contesto, è Gianluigi Buffon. Avete presente?

Il Gigione nazionale, solo con la sua presenza e le sue prime parole, riuscì in qualche modo ad influenzare Tevez, che di incontri particolari, con gente forse anche più tosta, ne aveva già avuti in passato. 

Era il mio primo allenamento con la Juventus. Io arrivavo dal City e mi ritrovai in spogliatoio con gente come Pirlo, Chiellini, Conte come allenatore. Insomma, gente forte. Ma io rimasi colpito da Buffon, cioè ti fa effetto. Un uomo così alto, con occhi grandi verdi. Una presenza impressionante, da capitano.

Così cominciamo a riscaldarci, Buffon viene lì, mi afferra la testa e il collo, viene faccia a faccia e mi fa ‘Andiamo eh. Andiamo a vincere tutto’.”

Un attestato di stima impressionante, che rende molto di più se visto e raccontato dallo stesso Tevez (qui sotto il video). Fa pensare che uno come Tevez sia rimasto così colpito semplicemente stando vicino a Buffon, ma probabilmente è proprio così che i leader diventano tali.

 

JUVENTUS – SASSUOLO: PARZIALE/FINALE 1/1

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Allegri: “Il mestiere dell’allenatore non si può insegnare”. E ha ragione.

Lo stile di gioco, i flop di alcuni suoi giocatori, la poca identità di gioco che riesce a trasmettere alle sue squadre e chi più ne ha, più ne metta. Da sempre (o quasi) Massimiliano Allegri è uno degli allenatori più discussi e criticati. Eppure, nonostante le parole dette e scritte su quanto giochino male le sue squadre, a parlare per lui sono i risultati.

Una promozione in Serie B una Supercoppa di Serie C1 con il Sassuolo. Il nono posto con il Cagliari. I 6 scudetti, le 4 Coppe Italia e le 3 Supercoppe Italiane conquistate con Milan e Juventus. Due finali di Champions League. Insomma, difficile essere troppo critici con un allenatore che riesce a raggiungere certi traguardi.

Anche perché, come dice lo stesso Allegri, fare l’allenatore non è poi così semplice. 
Allenare non è solo tattica. Non è solo schemi. Allenare è un insieme di fattori che non tutti riescono a gestire. Ci sono gli allenamenti dal lunedì al venerdì, c’è la preparazione della partita. E poi c’è la partita, quella della domenica, che tu puoi aver preparato come vuoi ma se dopo 5 minuti il tuo centrale viene espulso, saltano tutti i piani.

Fare l’allenatore è anche e soprattutto gestione. Gestione dei momenti e delle risorse umane, cioè dei calciatori. Per questo, è impossibile insegnare quel mestiere. Troppe varianti sono da tenere in considerazione, ma soprattutto sono tutte da imparare sul campo e non seduti al banco guardando una lavagna.

Per molti forse è troppo pragmatico, ma su questo punto c’è da ammettere solo una cosa: Allegri ha maledettamente ragione.

 

JUVENTUS – INTER: MULTIGOL 1-2

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Ma Paulo Dybala ha mai fatto gol brutti? (VIDEO)

“Chi non ama il mancino di Dybala ha problemi con i sentimenti”.

Del resto, anche da semplici appassionati, come si potrebbe non essere innamorati di quel mancino dopo che per anni Paulo ci ha incantato tra tiri a giro, punizioni, dribbling e gol decisivi all’ultimissmo secondo?

Oggi la Joya compie 30 anni (sì, siamo vecchi) e vi giuriamo che abbiamo provato in tutti modi a trovare un suo gol brutto, ma proprio non ci siamo riusciti. Cioè, anche quelli semplici o apparentemente normali, li fa sembrare a volte dei gol favolosi. C’è dell’estro, della classe e dell’eleganza in quel mancino che a volte sappiamo esattamente che tiro farà, eppure ci sorprendiamo sempre di più ogni volta.

Qui per voi i video dei suoi gol con Juventus, Palermo e Roma, che riassumono in maniera perfetta quello che abbiamo detto finora: il mancino di Paulo Dybala è un Patrimonio dell’umanità.

Tutte le magie di Dybala con la Juventus


Tutte le magie di Dybala con il Palermo


Tutte le magie di Dybala con la Roma

Quella volta che Del Piero firmò il contratto in bianco per amore della Juve (VIDEO)

Eh già, calciatori così non ne nascono più.

E non lo diciamo per dire, voi sapete che noi al concetto di “calcio romantico” preferiamo un bel calcione a tacchetti spianati sulla rotula, ma quando ogni tanto ripensiamo a certi idoli della nostra giovinezza, è impossibile non lasciarsi prendere dalle emozioni.

Perché diciamocelo chiaramente, nell’inverno del 2011 il tifoso medio juventino se l’era vista brutta: il capitano storico Alessandro del Piero era al centro delle trattative per il suo rinnovo di contratto. Che la sua carriera fosse agli sgoccioli era noto, ma lo spettro di un passaggio ad una storica rivale, anche solo per ripicca, si faceva più insistente ad ogni settimana passata senza la firma per la stagione successiva.

Del Piero, da sempre precursore in tutto, decide allora di registrare un video messaggio per i suoi tifosi, che funga da rassicurazione e che possa mettere a tacere ogni dubbio.

Location improvvisata, testo chiaramente scritto al pc e proiettato in modo da facilitarne la lettura, voce impastata dal sonno e si va in scena con le guglie della città di Torino a fare da sfondo.

È un Del Piero sorridente e istrionico (sì, non abbiamo idea di che cosa significhi questo aggettivo, ma faceva la sua figura) quello che smentisce con un sorriso tutte le falsità circolate sul suo conto; per poi raccontare al mondo intero la sua scelta: firmare in bianco con la Juventus.

Le parole di Alex, scherzi a parte, sono veramente bellissime, indipendentemente dalla fede calcistica che un tifoso possa avere: “per me i tifosi e la maglia sono concetti importanti”, oppure: “ho guadagnato tanti soldi e con altre scelte avrei potuto guadagnarne molti di più, ma per me il calcio non è solo denaro”, fino ad arrivare al momento clou, “ho firmato in bianco il primo contratto della mia vita con la Juventus, firmerò in bianco anche l’ultimo”.

Onestamente, che gli vuoi dire?

Veramente, Alex: chapeau.

 

JUVENTUS – CAGLIARI: GOL

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Ma quanto ca**o era devastante Krasic alla prima stagione con la Juventus? (VIDEO)

Poco dopo il suo arrivo alla Juventus era stato rinominato il nuovo Nedved, per via della chioma bionda e di alcune movenze che ricordavano il fuoriclasse ceco.

E l’appellativo non sembrava poi così sbagliato visto com’erano iniziate le cose: già alla terza presenza  in bianconero infatti, Milos Krasic mette a segno una tripletta che lo fa entrare di diritto nel cuore dei tifosi. Il gioco di Del Neri lo esalta. Eccome se lo esalta. Diventa praticamente imprescindibile. Tutto sembra andare alla meraviglia.

Una squalifica per simulazione e un infortunio muscolare riescono a fermarlo: Krasic chiude il resto della stagione 2010/2011 confermando l’ottima operazione di mercato mettendo a referto ben 9 gol e 9 assist. Non male per un “esordiente”.

Nell’estate del 2011, poi, il fattaccio. Alla Juve arriva Antonio Conte, che Krasic proprio non riesce a vederlo. Lo tiene spesso in panchina e lo fa partire da titolare appena 4 volte. Non è di fatto un giocatore utile ai suoi schemi di gioco. Il centrocampista termina la stagione con sole 7 presenze e 1 gol. Tutto il contrario di quanto era accaduto nell’annata precedete e di quali erano le aspettative sue e dei tifosi.

Lascerà Torino nell’estate del 2012, rammaricato per come erano andate le cose ma conscio del suo potenziale: la sua prima stagione in bianconero fu qualcosa di spettacolare e che i tifosi ancora ricordano.

I 12 giocatori messi alla porta da Allegri

Il mercato in entrata della Juventus è bloccato dagli esuberi.

Ci sono, infatti, almeno 12 giocatori che Max Allegri ha già messo nella lista dei partenti e che dovranno fare le valigie entro la fine del mercato per sbloccare gli acquisti bianconeri.

Già perché ad oggi, al di fuori di Weah, alla Continassa non si vedono volti nuovi; sul conto pesano gli acquisti a titolo definitivo di Locatelli e Kean (30 milioni a testa, si raga 60 milioni per loro due non è uno scherzo) e 7 del riscatto di Milik.

Si parla di un forte interessamento per Lukaku, che non arriverà però prima della parrtenza di Vlahovic, che doveva essere il nuovo astro nascente della Juve post Ronaldo ed è invece già sulla rampa di lancio direzione denaro degli sceicchi.

Ma la domanda che ci poniamo oggi è: quali sono effettivamente i giocatori che la Vecchia Signora deve vendere al più presto per dare una boccata d’aria alle casse societarie?

Questa qui sotto è la lista dei giocatori messi alla porta da Massimiliano Allegri:

# Leonardo Bonucci (DC)

# Tommaso Barbieri (TD)

# Luca Pellegrini (TS)

# Gianluca Frabotta (TS)

# Arthur (CC)

# Enzo Barrenechea (CC)

# Weston McKennie (CC)

# Hans NicolussiCaviglia (CC)

# Sersanti (CC)

# Denis Zakaria (CC)

# Matias Soulé (AD)

# Marko Pjaca (AS)

Tra questi manca Filippo Ranocchia, che nel mentre è già stato ceduto in prestito con diritto di riscatto all’Empoli. Chissà che magari alcuni di quelli che non verranno venduti possano trasformarsi in pedine fondamentali a stagione in corso.