Le cinque volte in cui Mauro Suma è impazzito in telecronaca (VIDEO)

Nel corso della nostra vita ci sono frasi che, una volta ascoltate, difficilmente riusciremo a dimenticare: nostra madre che ci sveglia per andare a scuola con un è tardii, il professore che pronuncia il nostro nome per l’interrogazione e, infine, i deliri dei telecronisti che, in preda all’emozione, ci regalano enunciati destinati a rimanere nella storia.

Non stiamo parlando di Fabio Caressa e Beppe Bergomi che urlano andiamo a Berlino Beppe o di Trevisani che al gol di Higuain esclama è un mostroo, di quelle se n’è già ampiamente parlato. Oggi vogliamo ricordarvi invece le leggendarie telecronache di Mauro Suma, giornalista e opinionista che, durante le partite della sua squadra del cuore — il Milan — ci ha fatto emozionare e divertire con i suoi commenti.

Vediamo le cinque volte in cui Suma è impazzito durante la telecronaca:

  1. Milan – Bologna: durante i minuti finali del match di Serie A tra le due squadre, che vedeva i rossoneri avanti per 1-0, il sommo Suma, assalito dalla paura che il Milan potesse subire gol da un momento all’altro, iniziò a invocare l’ingresso in campo di Yepes. Cosa c’è di strano? Ripetè per ben UNDICI volte fate entrare Yepes, fate entrare Yepes, chiedendo a gran voce ai tifosi a casa — ma soprattutto a sé stesso — perché non entra Yepes. Insomma, in quello che possiamo quasi definire un delirio alcolico, alla fine il difensore non fu fatto entrare. Per fortuna (del telecronista) il Milan riuscì comunque a vincere.

  2. Milan – Juventus: nel corso della partita un episodio in particolare ha mandato su tutte le furie Suma. In seguito alla traversa di Kalinic, avvenuta nei primi minuti di gioco, il telecronista iniziò a segnalare insistentemente un presunto fallo di mano da parte di Rugani. L’infrazione, come dimostrato dalla moviola in seguito, non c’era, ma ciò non fermò il j’accuse del buon Mauro che, di nuovo, cominciò a urlare manii, manii, ho visto un manii! Ho visto un manii — non proprio un’investigazione alla Sherlock Holmes ecco.

  3. Milan – Genoa: San Siro era appena esploso con un boato di gioia in seguito al gol di Kevin Prince Boateng, quando iniziò a circolare la voce che, nel frattempo, il Cesena avesse pareggiato contro la Juventus — rivale nella corsa scudetto di quell’anno. Grazie a quel risultato i rossoneri avrebbero accorciato le distanze in classifica, portandosi a -1 dai bianconeri. È qui che Suma entrò in God Mode: ha pareggiato il Cesena, ha pareggiato il Cesena! Spoiler: non aveva pareggiato. In un’altalena di emozioni, Mauro, forse a causa dell’adrenalina, non si rende subito conto dell’evidente bufala. Anzi, dichiara anche che il gol in questione fosse stato annullato. Altro spoiler: la rete non era proprio avvenuta, ma ormai il pareggio del Cesena risuona ancora forte in tutti noi.

  4. Milan – Juventus: un altro big match, un’altra occasione per entrare nella storia. Muntari, all’epoca tra le fila rossonere, incornò di testa a colpo sicuro la porta bianconera, iniziando subito ad esultare. Tutto sembrava lineare, era gol, ma Buffon respinse comunque il pallone in campo, cercando di mascherare l’impossibile. Eppure, come tutti sappiamo, non fu così: il gioco continuò a svolgersi normalmente e, come possiamo intuire, il gesto non passò inosservato dal nostro Mauro, che passò velocemente dall’esultare con un gol! Gol! Gol! Sulley! ad un cos’è? Ma non era gol? Ma non era gol? È ripartita la Juve in contropiede, in pochi secondi. Non contento — avendo intuito ormai che la rete non sarebbe stata assegnata — si rivolse direttamente a Gigi Buffon, come a chiedergli un’ammissione di colpa. Gigi, perché non l’hai detto?! Gigi, perché non l’hai detto?! Gigi! Guardami negli occhi, Gigi! Perché non l’hai detto, grande campione, Gigi?! Ma che roba brutta! Chissà se, in un tête à tête, i due avranno mai chiarito.

  5. Inter – Milan: concludiamo con il derby di Milano, una delle più rabbiose telecronache di Suma che, dopo il gol di Icardi al 93° minuto – che decise la gara – si lasciò andare, chiedendo un harakiri sportivo che ci limiteremo, per rispetto, a riportare: Voglio morire in questo momento, voglio morire adesso, senza pietà. Uscita a vuoto di Donnarumma, gol di Icardi. Voglio morire adesso. Una roba pazzesca, una roba che ci perseguiterà per tutta la stagione, Dio mio! Dal nulla, questi cavano fuori gol dal nulla. Danno una pesciata al pallone e noi poi svolazziamo per niente. Incredibile, incredibile! Sono incazzato come una bestia rara! Guarda che cosa facciamo. Guarda, palla nostra, guarda che cosa gli regaliamo. È tutto il campionato che regaliamo gol, e questo è il più crudele, il più brutto, il più beffardo. Vincere di regalo al 93′, pazzesco, pazzesco, pazzesco! Una roba più brutta che più brutta non si può, però la dobbiamo smettere di andare in giro a regalare gol per niente, ragazzi. La dobbiamo smettere di regalare gol per niente. È una roba di un brutto, e questi c’hanno un c*lo che è più grande di una casa. E noi siamo fessi, siamo polli. Siamo i polli più grandi del mondo!

Quella volta in cui Suma impazzì per far entrare Yepes (VIDEO)

È possibile rendere magico e ignorante un pomeriggio di perfetta normalità? Se di nome fai Mauro e di cognome Suma, la risposta è assolutamente automatica.

Soprattutto se c’è in gioco uno scudetto e la tua difesa soffre maledettamente le palle alte. 

Ma facciamo un passo indietro: è il maggio del 2011 e il Milan è a pochi passi dall’ottenere uno scudetto meritato sul campo al 100%. Gli uomini di Max Allegri sono tanto vicini al traguardo, quanto numericamente ridotti all’osso e da un paio di giornate a questa parte il tandem d’attacco Robinho – Cassano si trova a fronteggiare le difese avversarie, con il primavera Beretta a sostituire il più stanco dei due negli ultimi 5’.

Nel caldo di San Siro, il Milan è andato in vantaggio subito con Mathieu Flamini e ha amministrato discretamente la partita nella speranza di raddoppiare. A circa 10’ dalla fine però, il Bologna capisce che è il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e provare il colpaccio, soprattutto con lanci lunghi e punizioni in the box da ogni posizione di campo.

Allegri ha pronta la contromossa, Mario Yepes: due metri di cristiano, capigliatura alla Vikings e laureato ad honorem nello stacco di testa a gomiti larghissimi. Insomma: una manna per i minuti finali vissuti in affanno. 

Qui però arriva il problema: neanche si stesse giocando a Fifa, per 5 minuti buoni si gioca senza interruzioni, impedendo che il cambio possa compiersi. Poi, per qualche scherzo del destino, l’arbitro non vede che a bordocampo il colombiano è pronto ad entrare, rimandando ancora una volta l’ingresso del miglior colpitore di testa della squadra.

E qui Suma impazzisce.

Al grido di “fate entrare Yepes” poco ci manca che metta in atto un sit-in di protesta in tribuna stampa, mentre possiamo solamente immaginare le facce di chi accanto a lui si trova a commentare la partita. Fatto sta che mentre i campanili si susseguono imperterriti nell’area rossonera, Mario Yepes rimane a bordocampo, masticando ciò che rimane di una cicca.

Se prestate attenzione al video e siete malati di mente come noi, potrete contare che il nome del colombiano viene invocato da Suma almeno 11 volte, in quello che a tutti gli effetti è diventato un delirio al sapore di LSD.

Per chi poi fosse interessato ai fatti storici, il Milan riuscì a portare a casa quel preziosissimo risultato.

Ah, e Mario Yepes, alla fine della fiera, non fu fatto entrare.