Quando Rocchi, Jonathan e Alvarez fecero esplodere San Siro con un’azione assurda

Oggi il buon Tommaso Rocchi compie 47 anni e non potevamo non ricordare una delle azioni più iconiche degli ultimi 10 anni dell’Inter.

Non è facile spiegare a chi non ha vissuto quegli anni, cosa sia stato per gli interisti passare dalla squadra del Triplete ad alcune delle formazioni più strambe degli ultimi vent’anni nerazzurri.
Non è facile nemmeno raccontare cosa sia stato assistere alle mirabolanti magie di Jonathan, terzino brasiliano arrivato come erede di Maicon, e diventato “Il Divino” totalmente a caso, grazie ai meme.
Non è facile spiegare quanto ci si credesse in Ricky Alvarez, nuovo trequartista di talento pescato in Argentina, che si sarebbe rivelato un mezzo bidone.

Ma un bel giorno, a questi due signori, si unì Tommaso Rocchi.
Arrivato dalla Lazio per coprire il reparto offensivo nerazzurro, in un giorno di Aprile quest’uomo decise di entrare a far parte della storia dell’Inter con una delle azioni più improbabili e inaspettate mai viste a San Siro.

Kovacic che avvia l’azione, Jonathan che sembra davvero la reincarnazione di Maicon e si fionda centralmente in avanscoperta, Ricky Alvarez che dipinge calcio e lui, Tommasone, a regalare al Divino l’assist della gloria.

Era
quasi
magia.



Quando Milan e Inter si unirono in una sola squadra

Domenica sera si sfideranno in campo per la 240esima volta.

Le statistiche recitano 91 le vittorie a favore dell’Inter, 79 a favore del Milan e 69 pareggi.

Una partita che non è mai come tutte le altre e che si prepara ad avere un incasso record: più di 7 milioni di Euro ricavati dalle vendite dei biglietti, ricordandoci quanto sia sempre più uno spettacolo esclusivo più che un derby popolare della città.

Inzaghi è pronto a scuotere la panchina di Fonseca, sempre più in bilico dopo un inizio di stagione pieno di difficoltà, errori tattici e figuracce dovute anche all’egocentrismo di alcune sue pedine.

Oggi, però, non vogliamo parlarvi di nessuno scontro del passato o dei marcatore più ignoranti del Derby di Milano, bensì di quando le due compagini unirono le forze per formare una sola squadra. Non ci credete? Bisogna togliere infatti la polvere dai libri di storia e riesumare questo ricordo dimenticato da tutti.

Era il lontano 1929 quando Milan e Inter decisero di unirsi e realizzare il MilanInter United.

La prima sfida che vide scendere in campo questo strano ibrido fu proprio in quell’anno, ma la prima di cui abbiamo un ricordo video fu contro il Chelsea e andò in scena a San Siro nel ’65, con Filippo di Edimburgo seduto in tribuna e con la formazione meneghina che si impose con un 2-1. 

Il trofeo dell’amicizia italo-britannica non fu un’occasione unica di fusione: nel ’69 una squadra composta da tanti rossoneri e qualche elemento nerazzurro sfidò l’Olympique Lione, in nome del gemellaggio con la città francese. 

Vittoria netta per i rossonerazzurri con un 7-1 roboante che vide un Gianni Rivera protagonista assoluto.

Passarono 10 anni prima di ripetere questo strano esperimento: in un’amichevole contro il Bayern Monaco, vinta dai tedeschi per 2-1, organizzata a San Siro con l’intenzione di aiutare attraverso gli incassi le popolazioni colpite dal terremoto in Irpinia. 

Le amichevoli contro il Perù e la Polonia, a margine del Mondiale 1982, non ripercorsero quell’unità d’intenti e quello spirito giocoso delle prime volte, sancendo la fine dell’ibrido rossonerazzurro.

Tornando ai giorni nostri, visto che nella vittoria del Milan non ci crede nessuno proviamo a farlo noi!

RISULTATO ESATTO INTER-MILAN 2

Planetwin365: 5,15

William Hill: 5,00

Snai: 5,00

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La fisica non ha ancora dimostrato come Julio Cesar sia arrivato su quel tiro di Messi

28 aprile 2010.
L’Inter va al Camp Nou per la semifinale di ritorno di Champions League dopo il 3-1 d’andata a San Siro.
Bisogna fermare il Barcellona di Pep, bisogna resistere all’assedio in ogni modo.
Bisogna sognare, per poter volare in finale.

Ma c’è un signore che i sogni non li lascia sul cuscino la mattina. Li rende realtà, andandoli a prendere con le mani su ogni pallone.
Julio Cesar “l’acchiappasogni” decide di farlo anche quella sera.
Leo Messi parte da destra come suo solito, si accentra, lo inseguono, Samuel ci si fionda addosso.
Ma Leo passa, converge, va verso sinistra.
Tutti sanno cosa sta per succedere, lo sa ogni portiere, che puntualmente in ogni partita non riesce a fermare quell’alieno.

Parte il tiro a giro, ma Julio ha gambe forti.
Salta, allunga le mani stendendo le dita fino a spezzarsi le falangi.
Ne basta una, quella del dito medio.
La punta di quel dito butta la palla in angolo, annullando i sogni dei blaugrana.
Julio ha volato di nuovo.

Nessuno ricorderà uno dei primi gol di Lautaro Martinez all’Inter (VIDEO)

Sono le prime battute estive della stagione 2018-19.
All’Inter c’è ancora Maurito Icardi, ma i nerazzurri si sono già assicurati il futuro dell’attacco portando a Milano il “Toro” Martinez dal Racing, su caloroso consiglio di un certo Diego Milito. 

Nei primi giorni d’agosto, l’Inter gioca l’Interna Champions Cup 2018.

Questo è il gol che ha fatto capire ai tifosi dell’Inter che il futuro dell’attacco era in buone mani.

Thuram saltella al coro “Chi non salta è juventino” e il padre gli tira uno scappellotto

L’Inter festeggia lo scudetto numero 20 dopo il pareggio in casa con la Lazio.
Tutti i giocatori, dopo aver ricevuto la coppa e la medaglia, vanno sotto la Nord a cantare e ballare coi tifosi.

A un certo punto, dalla curva parte il coro “Chi non salta juventino è!”.
Il primo a saltellare, gasatissimo, è Marcus Thuram, come un bambino al parco giochi.
Papà Lilian, ex Juve, osserva. Si avvicina. Gli tira uno scappellotto in testa.

 Marcus e i tifosi ridono.  È tutto estremamente giusto così. 

       

Il segreto di Dimarco per segnare sulla ribattuta da calcio di rigore (VIDEO)

Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” diceva che la vita, come il football, è un gioco di centimetri. Aggiungeva anche che il margine d’errore è ridottissimo, sottolineando la moltitudine di variabili che possono condizionare l’esito di una partita — come dargli torto.

Ora, senza scomodare Al Pacino, quanto viene detto nel film è applicabile ad ogni sport, anche al calcio. Abbiamo visto con i nostri occhi molte partite di cui il risultato è dipeso da piccoli episodi, accortezze, furbizie, centimetri.

Non bisogna per forza pensare a momenti eclatanti: Zidane che tira una testata a Materazzi, Maradona che segna di mano contro l’Inghilterra, no. Sono trucchi più sottili, azioni o casualità che, alla fine, fanno la differenza.

Una messa in pratica più recente delle parole del “fu” Tony Montana è avvenuta ad opera di Dimarco, il quale sa bene che mezzo passo fatto in anticipo o in ritardo, può cambiare tutto.

Durante Inter – Atalanta di pochi mesi fa, il terzino nerazzurro ha infatti segnato un gol grazie a un’intuizione, un cambio di schema: Lautaro sta per battere un rigore e, Dimarco, invece di posizionarsi oltre l’area alle spalle dell’attaccante, inizia a defilarsi lateralmente.

Lo vediamo allontanarsi dal gruppo di colleghi, non per disinteresse, ma per prendere la rincorsa. Non sta passando il tempo sperando che il compagno segni, sta già pensando al dopo, a quello che potrebbe succedere, a come potersi rendere utile — qualcuno direbbe solo che pensa male eh.

I fatti però gli danno ragione: la palla scagliata dal Toro contro la porta viene respinta dal portiere e, casualmente, si muove verso Dimarco, che ribatte in rete — calcolato.

Sapeva che è una questione di spazio, che allontanandosi, sarebbe arrivato più velocemente di tutti gli altri.

Come sottolineava Pacino — che scomodiamo un’ultima volta — , forse, nel calore del momento, tra il fragore del pubblico e il battito accelerato del cuore, ciò che fa davvero la differenza è quell’istinto di anticipare, quel piccolo spostamento, quei pochi centimetri conquistati che trasformano una semplice possibilità in un gol decisivo.

FROSINONE – INTER X:

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Il trucco di Dimarco è stato svelato, per questo magari gli avversari riusciranno a strappare un pareggio. Noi giocheremo questa bolla su Planetwin365che offre una quota piuttosto alta e soprattutto un interessante bonus di benvenuto per i nuovi registrati. Vi ricordiamo che le quote possono essere soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite. Di seguito vi mostriamo la comparazione dei bonus di benvenuto offerti dai vari bookmakers:

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I tifosi hanno dato uno striscione contro il Milan a Mkhitaryan ma lui gliel’ha restituito (VIDEO)

Considerato il miglior calciatore armeno di tutti i tempi, Mkhitaryan da quando è arrivato all’Inter sembra essere rinato: copre il campo da area ad area, recupera palloni e partecipa attivamente alle azioni offensive della squadra. Un giocatore perennemente in movimento, come d’altronde è stata la sua vita: dall’Armenia all’Inghilterra, passando prima dal Brasile, Francia, Ucraina e Germania fino ad arrivare qui, in Italia. Con i nerazzurri ha collezionato due Supercoppe italiane (2022, 2023), una Coppa Italia (2022-23) e, quest’anno, il tanto amato Scudetto.

Proprio in occasione dei festeggiamenti per il titolo vinto, il centrocampista è stato protagonista di una scena insolita, soprattutto dopo gli sfottò che hanno accompagnato le sfilate per lo scudetto negli ultimi anni: un video mostra un tifoso dell’inter che, voglioso di fornire un assist al neo campione, gli porge uno striscione con scritto “Menostellato complessato”. Il giocatore però — forse grazie alle sue due lauree — prima di alzarlo, ha deciso di consultarsi con un compagno per comprenderne meglio il significato.

Alla fine, avendo intuito il potenziale passo falso, ha sportivamente declinato l’invito del tifoso.

Dopotutto, da grande COC quale è, sa bene quando tenere il pallone e quando restituirlo.

Quella volta che fu l’Inter a fare il pasillo al Milan (VIDEO)

Una delle più grandi dimostrazioni di fair play calcistico — oltre al gesto di buttare la palla fuori dal campo quando qualcuno si fa male — è il pasillo d’onore: una tradizione d’origine spagnola che consiste nel far sfilare la squadra vincitrice di una competizione (coppa o campionato) davanti ‘agli sconfitti’. A primo impatto tutto ciò può sembrare sadico, non sono infatti mancati episodi in cui la squadra avversaria, ancora amareggiata dalla sconfitta, si rifiutasse di applaudire i vincitori — come accaduto durante il periodo di dominio in campionato della Juventus, anni in cui il pasillo ‘non si sa come mai’, non fu mai fatto.

Al contrario, ricordiamo con piacere quanto accaduto il 23 dicembre 2007 prima del Derby tra Inter e Milan: i nerazzurri accolsero infatti i rossoneri — vincitori della coppa Intercontinentale — disponendosi su due file, applaudendo con rispetto i rivali che entravano in campo. La partita fu vinta alla fine dagli interisti per 2-1 — karma.

Dato che in Italia non sono stati molti gli episodi di questo genere — fatta eccezione per l’omaggio della Sampdoria e la Fiorentina al Napoli di Spalletti e l’ironico pasillo fatto all’arbitro Rocchi — ci auguriamo che in futuro la tradizione iberica diventi un must anche in Italia.

DERBY DELLA MADONNINA: la sfida che unisce e divide la città (VIDEO)

Il 10 Gennaio 1909 andava in scena il primo Derby della Madonnina, inaugurando così una delle rivalità più sentite del calcio italiano, che nel corso degli anni ci ha abituato ad assistere a partite di alto livello — tranne per il Derby del gol di Schelotto — goleade senza senso, episodi controversi e, infine, meravigliosi sfottò.

Emblematica fu la sfida tra Inter e Milan del 1978/79, annata in cui il Milan vinse la prima stella: i rossoneri erano sotto di due gol fino all’ 80’ minuto, poi un improbabile De Vecchi con un tiro da fuori area accorciò le distanze. A pochi minuti di distanza sempre De Vecchi, eroe inaspettato, siglò la rete del 2-2, a dimostrazione di come quell’anno per i rossoneri filasse tutto liscio.

Non possiamo non citare il ritorno della doppia sfida del 2002/2003 in Champions durante la quale successe di tutto: prima il gol di Sheva, poi il pareggio di Martins e alla fine il miracolo di San Abbiati, che con un riflesso fulmineo salvò il Milan dalle grinfie di Kallon.

Anche l’Inter però nel corso del tempo — soprattutto negli ultimi anni — ha impartito diverse lezioni ai coinquilini: il 4-0 dell’Inter di Mourinho che annientò i rivali, vincendo poi il triplete, Il 4-3 del 2006/2007, anno del primo scudetto della gestione Mancini — di questo, oltre ai gol, ricordiamo lo sfottò di Materazzi, che a fine partita tirò fuori una maschera di Berlusconi (RIP).

Ma anche lo storico 6 a 5 del 1949, Derby in cui l’Inter riuscì a ribaltare il risultato. Cosa c’è di strano? Perdeva 1 a 4.

Abbiamo esplorato solo alcuni dei tanti momenti indimenticabili che hanno contraddistinto questa storica rivalità. Questa sera si gioca Milan – Inter, Derby che, probabilmente, passerà alla storia dato che i nerazzurri potrebbero ottenere la seconda stella proprio davanti ai tanto amati cugini.

In attesa di stasera, ecco a voi una carrellata dei migliori gol nei Derby, giusto per non arrivare impreparati.

Quando Ancelotti disse a Gattuso “fai più piano” e lui perse la testa (VIDEO)

Avete presente quel programma in tv dal titolo “mille modi per morire”? Beh, siamo sicuri che se di fronte a Gennaro Ivan Gattuso la sera dell’episodio che stiamo per raccontarvici fosse stata qualsiasi altra persona oltre al mister e amico fraterno Carletto Ancelotti, sicuramente il numero delle morti impossibili sarebbe cresciuto di uno.

Ma andiamo con ordine.

È l’autunno del 2008, si sta giocando il derby di Milano fra rossoneri e nerazzurri con le squadre che vivono due stati d’animo diametralmente opposti: l’Inter ha vinto e convinto durante le prime uscite stagionali e si è già candidata ad essere una delle possibili vincitrici del campionato, il Milan invece sta faticando parecchio nonostante l’arrivo di un fenomeno come Ronaldinho.

C’è anche chi parla di esonero imminente per una leggenda come Ancelotti che, come al solito, ha però più vite di un gatto.

Quando infatti avviene l’episodio che stiamo per raccontarvi, il Milan sta conducendo per 1 a 0, proprio grazie al gol di Ronaldinho, su assist pennellato di Kakà.

Siamo al tramonto del primo tempo e il buon senso vorrebbe che i rossoneri se ne stessero buoni e tranquillidifendere il vantaggio accumulato.

Peccato però che quel peperino di Gattuso non la pensi così: quando “il Trivela” Quaresma riceve spalle alla porta un pallone assolutamente innocuo a pochi metri dalla panchina del Milan, il centrocampista rossonero gli piomba addosso come una furia.

Fallo sacrosanto, giallo da regolamento ed ecco che accade il patatrack. Di fronte all’inutilità del gesto, Ancelotti, favorito dalla vicinanza rispetto all’accaduto, si arrabbia platealmente con Gattuso, urlandogli di calmarsi.

Rino non la prende assolutamente bene e gli grida  di smetterla con un atteggiamento calabrese poco rassicurante. Il resto delle imprecazioni del numero 8 sono probabilmente in dialetto stretto, ma è facile intuire una figura retorica che paragona una delle principali divinità monoteiste con un quadrupede da compagnia e almeno un altro paio di moccoli lanciati ad arte.

Al diavolo le mani sulla bocca, al diavolo il politicamente corretto, Gattuso se la prende talmente tanto con il proprio allenatore che non ne vuole sapere di trattenersi.

Che la lotta sia continuata negli spogliatoi poco dopo o che si sia risolta a baci e abbracci rimane certamente un mistero, certo è che quella sera Ancelotti deve essersela vista proprio brutta.

Milan e Inter son scese in campo ieri, oggi tocca alla Roma di Lukaku e Dybala cercare la vittoria.

GENOA-ROMA 2 + OVER 1.5

Planetwin365: 2.82

Snai: 2.75

Sisal: 2.75

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