Ma quanto era devastante Douglas Costa prime?! (VIDEO)

Non era di certo uno di quei giocatori che segnava parecchio, visto che numeri alla mano non è mai arrivato in doppia cifra in nessuna stagione della sua carriera.

Già il ruolino degli assist presenta un volto diverso delle sue capacità, ma la sua vera dote in ogni caso resta il dribbling. Quando Douglas Costa partiva palla al piede era praticamente imprendibile (si dice addirittura che arrivasse a toccare i 36km/h) e le difese di tutta Europa facevano figure da cioccolatai non indifferenti.

Ma provate a prenderlo voi uno così, manco con il booster specchiato preparato gli stavi dietro.

E siamo sicuri che se avesse giocato oggi in Serie A nel suo periodo prime avrebbe fatto il panico ogni maledetto weekend.

Douglas Costa si sta godendo il suo finale di carriera nei Los Angeles Galaxy, ma le strade non dimenticheranno mai il suo picco di skills.

Quella volta che Mourinho partecipò ad un evento WWE (VIDEO)

Se c’è un allenatore di calcio che avremmo visto bene nel mondo del wrestling, quello è proprio Josè Mourinho: il mago di Setubal a fare da manager alle più grandi star della WWE, pensateci. Uno che ha basato tutte le proprie conferenze stampa sull’ironia e l’aggressività, sarebbe andato a nozze con i promo studiati per gli atleti sul ring.

Sarebbe stato bene accanto ad Undertaker, così come a dare pacche sulla schiena di Big Show, oppure a far vincere in maniera scorretta Roman Reigns.

La cosa divertente è che, come stiamo per raccontarvi, Mourinho ebbe un piccolo ruolo in una puntata di Raw del 2007. L’allora tecnico del Chelsea, infatti, partecipò alla tappa londinese dello show con la sua famiglia e in apertura di trasmissione, fu tirato in mezzo nientepopodimeno che da Shane McMahon, figlio del proprietario della compagnia.

Shane, infatti, microfono in mano, iniziò a provocare il pubblico, cercando qualcuno che volesse sfidarlo. Poi, dopo attimi di silenzio, si concentrò su Mourinho, rivolgendogli queste parole: “Aspetta un attimo, ma io ti conosco! Tu sei Josè Mourinho!” in quel momento gli occhi e le telecamere andarono ad inquadrarlo, “sei l’allenatore del Chelsea! Non vuoi provare uno di questi?” chiese indicando i pugni.

Il sorriso sornione di Mou è quello dei tempi migliori e, non avendo a disposizione un microfono, l’allenatore portoghese inizia a scuotere il proprio indice in segno di diniego. La folla presente nell’arena comincia immediatamente a fischiarlo, prima di concentrare nuovamente l’attenzione su Shane, che continua a provocare Mou raccontando una storia: “Ieri sera ho fatto a pugni in un bar, qui a Londra, e ho buttato a terra sette uomini…ma non so se posso chiamarli uomini, penso che fossero giocatori del tuo Chelsea”, afferma sempre indicando Mourinho.

La gag di per sì termina qui, con il buon Kosèè che continua a ridersela sotto i baffi in compagnia dei suoi vicini di pubblico, ma all’epoca la clip andò letteralmente virale, soprattutto fra i tifosi del Liverpool, che la utilizzarono per motivare la propria squadra attesa dalla semifinale di Champions League proprio contro il Chelsea.

Che dire, abbiamo di sicuro perso un’occasione: non so se potremo dire di aver vissuto senza aver visto lo Special One lottare su un ring in un incontro di wrestling.

Stankovic segnava solo gol da casa sua (VIDEO)

“Baby nel tuo cuore faccio goal da centrocampo come Stankovic” è la frase con cui Guè entra nel nuovo disco di Coez e Frah Quintale, che ben presto verrà ripresa come dedica dei tifosi nerazzurri verso le loro donne.

Perché quel gol dopo 30 secondi contro lo Schalke 04 nei quarti di finale di Champions League, seppur inutile ai fini del risultato (l’Inter infatti perderà addirittura 5-2 in quel di San Siro) rimarrà per sempre impresso nei loro occhi.

Un gesto tecnico con un coefficiente di difficoltà altissimo, dalle immagini lui fa sembrar semplice, ma prenderla al volo da 50 metri e metterla in rete è tutt’altro che una cosa da poco.

Non era, però, la sua prima volta in tal senso.

Già 2 anni prima a Genova, su un rinvio sballato di Amelia, raccolse quel pallone di prima e lo scaraventò in porta facendo venire giù il settore ospiti.

Oggi è il compleanno di Deki: rivediamoceli entrambi insieme ai suoi gol più belli!

La presentazione commovente di Sergio Ramos al Siviglia (VIDEO)

“Certi amori non finiscono mai, fanno dei giri immensi e poi ritornano” è una frase scontata, banale ormai, ma è quella più adatta in queste occasioni.

Perché il ritorno di Sergio Ramos al Siviglia è un atto di amore incredibile in un momento storico in cui anche i 20enni scelgono di andare a giocare in Arabia Saudita. 

Il centrale spagnolo avrebbe potuto accettare 15 milioni l’anno dagli emiri e invece si è accontentato (si fa per dire) di un 1 milioncino pur di chiudere al meglio la sua carriera.

Magari ci sbagliamo, magari a gennaio cambierà idea e se ne andrà, ma ora ci ha regalato un’emozione.

Quella di rivedere un popolo intero accogliere nuovamente a casa il suo figliol prodigo.

“SERGIO RAMOS ES UNO DE NOI”

CR7 si è sottoposto alla macchina della verità (VIDEO)

“Bugie, bugie, bugie, bugie dimmi” cantava Ernia nell’outro del suo disco Gemelli.

Ma di fronte alla macchina della verità, anche una menzogna ben raccontata viene sgamata. 

E allora Binance ha deciso di sottoporre Cristiano Ronaldo alla macchina più pericolosa al mondo: quella della verità. Visto che però il video è in inglese e non vogliamo abbassare l’autostima degli utenti che non conoscono bene l’inglese, vi traduciamo in forma testuale il contenuto video qui sotto.

“Il tuo nome è Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro?” Si – VERO

“Sei nervoso?” No – VERO

“Hai mai cercato il tuo nome su Google?” Molte volte – VERO

“Detieni il record di gol segnati di tutti i tempi?” Si – VERO

“Hai mai mangiato nei fast food?” Molte volte – VERO

“Il Portogallo vincerà mai i Mondiali?” Si – FALSO la macchina ha infatti rivelato la titubanza di CR7 sull’argomento (forse perché, se non è successo grazie a lui, non succederà mai grazie a nessuno).

“Riguardi i tuoi gol? Si – VERO 

“La bicicletta (la rovesciata con cui segnò contro la Juventus) è il tuo gol più bello di sempre?” Si – FALSO anche qui la macchina ha dubitato della sua risposta, ma ha sottolineato che per lui è il suo gol più bello per la difficoltà del gesto.

“La Premier League è il campionato più difficile?” Si – VERO

“Russi?” No – FALSO sgamato Cristiano.

“Alex Ferguson è l’allenatore migliore di sempre?” Qui Ronaldo ha risposto che fosse sleale chiederglielo, per rispetto del suo storico coach e perché non è possibile definire un migliore allenatore senza contestualizzarne l’ambito (ad esempio: quello più vincente lo si può definire con certezza per via dei numeri).

“Possiedi degli NFT?” Si – VERO

“Hai intenzione di fare molti NFT in futuro?” Si – VERO

“Giocherai ancora a 40 anni?” Si – VERO

“Qualcuno riuscirà mai a battere il tuo record di gol?” No – VERO

“Sei il più grande marcatore di tutti i tempi?” Si – VERO

E nemmeno l’ultima domanda lo ha smosso.

“Scambieresti le tue medaglie della Champions League per la vittoria di un Mondiale?” No – VERO

Quella volta in cui un bambino analizzò il passaggio di Leonardo all’Inter (VIDEO)

A volte bastano 4 parole per sintetizzare perfettamente un discorso.

Il caso nello specifico è quello di un bambino che commentò il passaggio di Leonardo sulla panchina dell’Inter, dopo che un paio di anni prima sedeva su quella del Milan (dopo anni e anni da giocatore).

“Proprio alla vigilia di Natale” nel giorno in cui tutti dovremmo essere più buoni, è meglio essere sinceri.

In Georgia un giocatore si è tolto la maglia prima di segnare (VIDEO)

Di esultanze bizzarre nella nostra vita ne abbiamo viste a bizzeffe.

Dal trenino del Bari degli anni 90’ all’immobile Bresciano, passando per la mano di Matri fino all’iconico Sium di Cristiano Ronaldo.

Resta il fatto che il modo migliore per esternare tutta la propria gioia per un gol è sempre lo stesso: togliersi la maglia in maniera cafona e urlare sotto la curva.

Un gesto che porta all’inevitabile cartellino giallo (perché da regolamento dal 2004 “svestirsi della maglia porta all’ammonizione in quanto nel tifoso avversario potrebbe creare situazioni difficili”) e che potrebbe irritare particolarmente coloro che posizionano il loro sponsor al centro della divisa.

Tornike Akhvlediani (attaccante georgiano classe 99’) ha deciso, però, di superarsi.

Nel week end il suo Samtredia era ospite del Dila Gori e a sigillare il risultato al 94’ ci ha pensato proprio lui. 

Solo che a differenza di tutti i suoi colleghi, si è tolto la maglia prima di mettere in rete il pallone del definitivo 1-3, sbeffeggiando gli avversari più del dovuto.

Gol valido e ammonizione sacrosanta per il direttore di gara, che deve aver apprezzato la sfacciataggine del giocatore per non sanzionarlo ulteriormente.

Pallone esce dallo stadio e tifoso si ferma in macchina per rubarlo (VIDEO)

Definizione di mito: quanto è capace di polarizzare le aspirazioni di una comunità o di un’epoca, elevandosi a simbolo privilegiato e trascendente.

Tutti, infatti, ammirerete il tifoso (o presunto tale) che mentre passava fuori dallo stadio in cui giocavano Hapoel Hadera e Maccabi Tel Aviv si è fermato apposta in macchina per recuperare un pallone uscito dall’impianto.

Corsa in macchina e fugata via, per una domenica sera da leoni.

Quante volte avete sognato di farlo?

@sport5il

קורע: כזה דבר עוד לא ראינו

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Var al cellulare, 23′ di recupero: in Porto-Arouca succede di tutto (VIDEO)

Come vi avevamo già anticipato nel mese di agosto, le partite di calcio dureranno sempre di più.

Ciò lo si può dedurre facilmente da ciò che è accaduto ieri sera in Porto-Arouca, dove l’arbitro ha fischiato il triplice fischio finale solamente dopo 23 minuti di recupero.

I padroni di casa strappano il pari al 109′, in una partita in cui il vero protagonista è stato il var, con un gol annullato, un rigore fischiato (e poi sbagliato) ed un intervento al cellulare.

Vabbè rivediamoci gli highlights che sono molto più esplicativi di quanto potremmo esserlo noi con mille parole.

Le immagini di CR7 che si allena mentre i compagni sono già andati via (VIDEO)

CR7 continua ad essere uno stacanovista della palestra anche a 38 anni suonati.

Non che tal notizia faccia scalpore, visto che sappiamo tutti che il suo impegno maniacale per mantenere in forma il proprio fisico sia ineccepibile.

Quello che ci lascia “sgomenti” è vederlo continuare ad allenarsi duramente mentre i compagni di squadra più giovani e (in teoria) più affamati hanno lasciato lo spogliatoio da un pezzo.

Un aspetto che fino a qualche anno fa poteva sembrare normale, ma che ora in un contesto meno stimolante a livello di ambizioni sportive e in cui potrebbe rilassarsi maggiormente, denota tutta la sua attitudine.

Chissà quanti chili alla pressa con quelle gambe.