Le 5 eliminazioni ai gironi più clamorose dei Mondiali

Arrivare ai Mondiali, di per sé, non è cosa facile. (Sì, non ci siamo ancora passati sopra e mai lo faremo). Restarci dentro, però, a volte può risultare ancora più difficile, soprattutto se tutte le luci dei riflettori sono puntate su di te e le aspettative patriottiche di uno stato intero sono riposte in una squadra teoricamente costruita per arrivare quantomeno alla fase calda dei turni ad eliminazione diretta.

Lo sanno bene queste Nazionali che, nelle edizioni più recenti della più famosa competizione calcistica del mondo, si sono distinte per le colossali figuracce che ancora tormentano gli incubi dei propri tifosi.

#1: LA SPAGNA DEL 1998: Per vincere un mondiale non servono goleade, ma solide prove di forza una partita dopo l’altra. Lo imparò bene la Spagna, che in un’edizione in cui poteva schierare un 11 da paura, concluse la fase ad eliminazione diretta vincendo per 6 a 1 contro la Bulgaria e….uscendo dalla competizione! Eh già, perché la sconfitta iniziale contro la Nigeria per 3 a 2 e il successivo pareggio a reti bianche contro il Paraguay condannarono le Furie Rosse ad una delle eliminazioni più malinconiche dell’era moderna, nonostante il roboante risultato dell’ultimo turno.

#2: L’ARGENTINA DEL 2002: Può una squadra infarcita di campioni in ogni reparto e assoluta favorita per il Mondiale uscire al primo turno, esprimendo fra l’altro un pessimo calcio? La risposta è ovviamente sì. E infatti l’Argentina, che poteva contare su Samuel, Zanetti, Cambiasso, Simeone, Aimar, Riquelme, Crespo, Batistuta fece una delle più grandi figuracce nella storia della competizione, soprattutto dopo l’illusoria vittoria iniziale contro la Nigeria. Il rigore decisivo di Beckham contro l’Inghilterra fu infatti l’apripista per un ultima partita da brividi, una di quelle spezza gambe, capaci di bloccare l’estro anche dei calciatori più talentuosi. Ne risultò un crudele 1 a 1 contro la Svezia, che condannò i sudamericani ad un ritorno in patria con la coda fra le gambe.

#3: LA FRANCIA DEL 2010: il Mondiale sudafricano sarà certamente ricordato come uno dei più caotici e grotteschi per i nostri cari amici transalpini. La guida eccentrica e autoritaria di Domenech risultò un flop clamoroso e, dopo un pareggio a reti bianche con l’Uruguay, la doppia sconfitta contro Messico e Sudafrica, certificò il tremendo buco nell’acqua francese. Quella squadra che soli 4 anni prima ci aveva fatto sputare sangue in finale si sciolse come neve al sole, pur potendo contare su uomini di esperienza e carismatici come Ribery, Henry, Malouda e Lloris. 

#4: L’ITALIA DEL 2014: Dopo un deludentissimo Mondiale nel 2010, la Nazionale italiana sembrava poter tornare protagonista quattro anni più tardi, con una formazione zeppa di talento e giusto compromesso fra gioventù spregiudicata e anziani totem. Il 2 a 1 alla prima giornata contro l’Inghilterra sembrava aver spianato la strada agli azzurri, che però si impantanano perdendo un’assurda partita contro la Costarica in un torrido pomeriggio estivo. A quel punto l’ultima giornata contro l’Uruguay era qualcosa di più che un dentro o fuori per gli uomini di Prandelli. Purtroppo fra il morso di Suarez, la difesa granitica della Celeste e un po’ di mancanza di carattere dei nostri ragazzi, l’eliminazione dal Mondiale arrivò puntuale e terribile. Ah, sì. Giusto per ricordarlo: con la vittoria contro l’Inghilterra ottenemmo i nostri ultimi 3 punti in un Mondiale…pazzesco.

#5: LA GERMANIA DEL 2018: mai nella propria storia, la Germania era uscita da un Mondiale alla fase a gironi. E, vedendo la caratura della rosa e la nomea di campione in carica, solo pochi folli avrebbero immaginato di giocarsi anche solo un euro sull’eliminazione teutonica. I tedeschi fra l’altro si erano ritrovati in un gironcino facile facile, che pareva essere stato sorteggiato apposta per favorirli con Messico, Corea del Sud e Svezia.

Dopo essere stati freddati da un gol di Osorio contro il Messico, gli uomini di Low parevano aver riaddrizzato la barra con la vittoria all’ultimo secondo contro la Svezia, per poi cedere senza l’onore della armi alla Corea del Sud, che vinse per 2 a 0 l’ultima partita del girone. Rimane iconica l’assurda uscita palla al piede di Manuel Neuer nel tentativo di evitare l’inevitabile, che si concluse poi con lo scippo e il gol di Son. Godiamo ancora? Sì, godiamo ancora.

E visto che oggi una tra Croazia (finalista nel 2018) e Belgio (prima nel Ranking Fifa per anni) potrebbe lasciare il Mondiale prematuramente, pensiamo che il Marocco forte fisicamente possa prendersi la vetta del girone e rischiare di essere la sorpresa del torneo!

 

MAROCCO VINCENTE GIRONE F

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