Quella volta che i tifosi del Legia Varsavia hanno trollato la UEFA (VIDEO)

Boccaccio in “Chichibio” — la quarta novella del “Decameron” — spiega bene il concetto di “motto di spirito”: una frase divertente, arguta, pronunciata da una persona al momento giusto per sottrarsi da una situazione difficile. È la celebrazione dell’intelletto dell’uomo che, quando viene messo sotto scacco, riesce con prontezza a reagire, uscendone alla fine vincitore.

È il caso della tifoseria del Legia Varsavia che, nonostante sia tra le più violente e pericolose d’Europa — le loro scorribande in giro per il continente sono finite più volte sui titoli della cronaca nera — ha trovato la chiave per ribellarsi alle sanzioni della UEFA in modo ironico, ma estremamente efficace.

In seguito ai danni causati dagli ultras polacchi a Birmingham prima della partita di Conference fra Aston Villa e Legia Varsavia — che hanno portato a 46 arresti — Ceferin ha deciso di chiudere la curva dei tifosi facinorosi, imponendo loro anche il divieto di andare in trasferta per le cinque gare successive.

Dietro un problema però, si cela sempre un’opportunità e, in occasione della partita in casa contro il Molde, la Zyleta è riuscita a trasformare le proibizioni in uno spettacolo, andato successivamente virale sui social. La solitamente calda curva è vuota, riempita solo da uno striscione che recita Questa volta hai vinto tu, UEFA, a dimostrazione che, per una volta, i tifosi non vogliano creare problemi.

Ma dopo pochi minuti, ecco che dalla tribuna laterale, aperta al pubblico, viene allestita una coreografia (con fuochi d’artificio annessi), la quale mostra un omino di Lego con addosso degli occhiali da sole — thug life — con annessa scritta Sorpresa, figli di pu**ana.

Ancora una volta, gli ultras non hanno perso l’occasione di supportare la loro squadra e, al contempo, hanno mostrato che l’umorismo può essere un’arma più potente e costruttiva della violenza. Anche in situazioni di conflitto, scegliere di rispondere con spirito e creatività può trasformare tensioni in momenti di connessione e celebrazione comunitaria — invece di distruggere tutto.

In un match di basket islandese è partito un coro contro la Juve (VIDEO)

Cosa ci fa un coro contro la Juventus nel bel mezzo di una finale di basket islandese? Non lo sappiamo, ma probabilmente qualcuno ha commesso un errore.

Sabato sera, nella sfida tra Valur Reykjavik e Tindastoll, doveva partire l’iconica (anche in Islanda) “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, ma colui che aveva in mano la selezione dei brani del palazzetto si è confuso con la versione del coro contro la Juventus, facendo partire “E chi non salta è un gobbo juventino” tra i volti spaesati dei tifosi sugli spalti.

Ora però vogliamo sapere chi ha fatto partire la colonna sonora. (Video visto e preso dai canali social de La Giornata Tipo)