Il segreto di Dimarco per segnare sulla ribattuta da calcio di rigore (VIDEO)

Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” diceva che la vita, come il football, è un gioco di centimetri. Aggiungeva anche che il margine d’errore è ridottissimo, sottolineando la moltitudine di variabili che possono condizionare l’esito di una partita — come dargli torto.

Ora, senza scomodare Al Pacino, quanto viene detto nel film è applicabile ad ogni sport, anche al calcio. Abbiamo visto con i nostri occhi molte partite di cui il risultato è dipeso da piccoli episodi, accortezze, furbizie, centimetri.

Non bisogna per forza pensare a momenti eclatanti: Zidane che tira una testata a Materazzi, Maradona che segna di mano contro l’Inghilterra, no. Sono trucchi più sottili, azioni o casualità che, alla fine, fanno la differenza.

Una messa in pratica più recente delle parole del “fu” Tony Montana è avvenuta ad opera di Dimarco, il quale sa bene che mezzo passo fatto in anticipo o in ritardo, può cambiare tutto.

Durante Inter – Atalanta di pochi mesi fa, il terzino nerazzurro ha infatti segnato un gol grazie a un’intuizione, un cambio di schema: Lautaro sta per battere un rigore e, Dimarco, invece di posizionarsi oltre l’area alle spalle dell’attaccante, inizia a defilarsi lateralmente.

Lo vediamo allontanarsi dal gruppo di colleghi, non per disinteresse, ma per prendere la rincorsa. Non sta passando il tempo sperando che il compagno segni, sta già pensando al dopo, a quello che potrebbe succedere, a come potersi rendere utile — qualcuno direbbe solo che pensa male eh.

I fatti però gli danno ragione: la palla scagliata dal Toro contro la porta viene respinta dal portiere e, casualmente, si muove verso Dimarco, che ribatte in rete — calcolato.

Sapeva che è una questione di spazio, che allontanandosi, sarebbe arrivato più velocemente di tutti gli altri.

Come sottolineava Pacino — che scomodiamo un’ultima volta — , forse, nel calore del momento, tra il fragore del pubblico e il battito accelerato del cuore, ciò che fa davvero la differenza è quell’istinto di anticipare, quel piccolo spostamento, quei pochi centimetri conquistati che trasformano una semplice possibilità in un gol decisivo.

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Il trucco di Dimarco è stato svelato, per questo magari gli avversari riusciranno a strappare un pareggio. Noi giocheremo questa bolla su Planetwin365che offre una quota piuttosto alta e soprattutto un interessante bonus di benvenuto per i nuovi registrati. Vi ricordiamo che le quote possono essere soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite. Di seguito vi mostriamo la comparazione dei bonus di benvenuto offerti dai vari bookmakers:

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Quella volta che Martin Palermo sbagliò 3 rigori in una partita (VIDEO)

Ci sono serate in cui semplicemente le cose non vanno. Puoi provare e riprovare all’infinito ma se le cose non devono andare, stai pur certo che non funzioneranno. Deve averlo pensato anche Martin Palermo la sera del 4 luglio 1999, quando con la sua Argentina ha affrontato la Colombia nei gironi della Copa America. 

Si perché c’è davvero qualcosa che non funziona se in meno di 90 minuti ti presenti sul dischetto per 3 volte e per tutte e 3 le volte sbagli il calcio di rigore. Tra l’altro, fece strano che a sbagliare fosse proprio il giocatore che l’anno prima aveva vinto il Pallone d’Oro sudamericano.

La serata più o meno si svolge così:

– Sullo 0-0, viene assegnato un calcio di rigore all’Argentina per un mani in area. Tira Palermo. Traversa e palla alta.
– Poco dopo un altro rigore, stavolta per la Colombia. Tira Ivan Ramiro Cordoba: 1-0.
– Nella ripresa, c’è un nuovo rigore e di nuovo per la Colombia: parato.
– Qualche minuto e l’Argentina si vede assegnare il suo secondo rigore (il 4° della serata): si presenta di nuovo Palermo, che calcia ancora più alto rispetto a prima.
– Nei minuti successivi, la Colombia fa il 2-0 e il 3-0.
– Nel finale, nuovo rigore per l’Argentina. Sul dischetto si presenta ancora Palermo, sia perché nessun altro si era preso la responsabilità, sia perché la voglia di rivalsa era tanta. Tiro centrale e rigore parato.

Per Palermo e l’Argentina è una serata disastrosa. La sconfitta mette a repentaglio la qualificazione dell’Albiceleste, guidata in panchina da Marcelo Bielsa. Nel post partita l’attaccante del Boca Juniors dirà: “Se ci fosse stato un quarto rigore avrei tirato pure quello”. Giusto per far capire la mentalità.

Pochi giorni dopo segna uno dei gol con i quali l’Argentina batte l’Uruguay e passa il girone, ma per Palermo la serata del 4 luglio sarà sempre quella nella quale ha stabilito un nuovo Guinness world record, sbagliando 3 rigori in meno di 90 minuti.

Quando CR7 motivò Moutinho a calciare il rigore a EURO 2016 (VIDEO)

A chi di voi non sono mai tremate le gambe di fronte ad un calcio di rigore? Che sia la finale di Champions League o quella del torneo delle scuole medie con la pischella di cui sei innamorato che ti guarda, l’emozione può giocare brutti scherzi.

Perché ci si può allenare fino alla nausea a calciare un rigore, ma il fattore mentale, in una guerra di nervi del genere fra attaccante e portiere, sarà sempre preponderante.

Lo sanno bene Cristiano Ronaldo e Joao Moutinho, entrambi colonne del Portogallo campione d’Europa 2016, che proprio durante i calci di rigore contro la Polonia, hanno mostrato al mondo la scena che stiamo per raccontarvi.

La lotteria dagli 11 metri garantisce alla squadra vincitrice l’accesso alla semifinale del torneo, i tempi regolamentari e supplementari sono terminati con il punteggio di 1 a 1 e in panchina, mister Fernando Santos, sta passando in rassegna gli sguardi dei suoi per capire chi se la sente di calciare.

Su Cristiano non ci sono dubbi: sarà il primo, per partire in discesa, ma quando l’allenatore indica Moutinho, uno degli uomini più tecnici e carismatici, riceve in cambio un secco no.

L’allora centrocampista del Monaco si sta già allontanando con la coda tra le gambe, ma CR7 ha visto tutta la scena e con il suo tono autoritario e militaresco, riprende il compagno, motivandolo.

Queste le sue parole: “Hey, vieni qui a calciare il rigore! Fai gol! E se perdiamo….fanculo! Devi essere forte, dai, devi essere forte, fai gol! Forza! È tutto nelle mani di Dio ora!”

Scritto così, fa quasi ridere, ma vedendo l’intensità delle parole di Cristiano, i suoi occhi e gesti, si capisce veramente quanto il numero 7 avesse preso sul serio la sua posizione di leader e capitano dello spogliatoio lusitano.

Anche perché, risultato alla mano, Cristiano ci aveva visto lungo: Moutinho spiazzò il portiere segnando il suo rigore e il Portogallo trionfò per 5 a 3, con Rui Patricio e Quaresma decisivi nel finale.

Trovate qualcuno che possa motivarvi così anche per scendere dal letto il lunedì mattina e non sarete mai più in ritardo in ufficio.

Var al cellulare, 23′ di recupero: in Porto-Arouca succede di tutto (VIDEO)

Come vi avevamo già anticipato nel mese di agosto, le partite di calcio dureranno sempre di più.

Ciò lo si può dedurre facilmente da ciò che è accaduto ieri sera in Porto-Arouca, dove l’arbitro ha fischiato il triplice fischio finale solamente dopo 23 minuti di recupero.

I padroni di casa strappano il pari al 109′, in una partita in cui il vero protagonista è stato il var, con un gol annullato, un rigore fischiato (e poi sbagliato) ed un intervento al cellulare.

Vabbè rivediamoci gli highlights che sono molto più esplicativi di quanto potremmo esserlo noi con mille parole.

Para il rigore, esulta ma la palla finisce in rete (VIDEO)

I preliminari ci hanno sempre regalato grosse soddisfazioni, soprattutto in ambito sessuale visto che durare più di Pogba in campo sta diventando un’impresa.

Quello che è accaduto ieri sera, di fatto, ricorda parecchio quello che accadde qualche anno fa nel famigerato Rio Ave-Milan diventato leggenda dei meme; nella sfida dei preliminari di Conference League sono scese in campo Glentoran contro Gzira e per vederle tornare negli spogliatoi ci sono voluti 28 rigori.

Una lotteria infinita che alla fine viene vinta dal Gzira, che era stato raggiunto con un gol al 13′ minuto di recupero del secondo tempo, vendicandosi in maniera rocambolesca dei torti subiti.

Si perché oltre alla rete del pari, il dodicesimo rigore dei padroni di casa è entrato in rete dopo che il portiere aveva respinto la battuta, esultando però troppo presto.

Guardate cos’è successo.