Pallone esce dallo stadio e tifoso si ferma in macchina per rubarlo (VIDEO)

Definizione di mito: quanto è capace di polarizzare le aspirazioni di una comunità o di un’epoca, elevandosi a simbolo privilegiato e trascendente.

Tutti, infatti, ammirerete il tifoso (o presunto tale) che mentre passava fuori dallo stadio in cui giocavano Hapoel Hadera e Maccabi Tel Aviv si è fermato apposta in macchina per recuperare un pallone uscito dall’impianto.

Corsa in macchina e fugata via, per una domenica sera da leoni.

Quante volte avete sognato di farlo?

@sport5il

קורע: כזה דבר עוד לא ראינו

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Var al cellulare, 23′ di recupero: in Porto-Arouca succede di tutto (VIDEO)

Come vi avevamo già anticipato nel mese di agosto, le partite di calcio dureranno sempre di più.

Ciò lo si può dedurre facilmente da ciò che è accaduto ieri sera in Porto-Arouca, dove l’arbitro ha fischiato il triplice fischio finale solamente dopo 23 minuti di recupero.

I padroni di casa strappano il pari al 109′, in una partita in cui il vero protagonista è stato il var, con un gol annullato, un rigore fischiato (e poi sbagliato) ed un intervento al cellulare.

Vabbè rivediamoci gli highlights che sono molto più esplicativi di quanto potremmo esserlo noi con mille parole.

Le immagini di CR7 che si allena mentre i compagni sono già andati via (VIDEO)

CR7 continua ad essere uno stacanovista della palestra anche a 38 anni suonati.

Non che tal notizia faccia scalpore, visto che sappiamo tutti che il suo impegno maniacale per mantenere in forma il proprio fisico sia ineccepibile.

Quello che ci lascia “sgomenti” è vederlo continuare ad allenarsi duramente mentre i compagni di squadra più giovani e (in teoria) più affamati hanno lasciato lo spogliatoio da un pezzo.

Un aspetto che fino a qualche anno fa poteva sembrare normale, ma che ora in un contesto meno stimolante a livello di ambizioni sportive e in cui potrebbe rilassarsi maggiormente, denota tutta la sua attitudine.

Chissà quanti chili alla pressa con quelle gambe.

Messi ha visto qualcosa che noi umani non potremmo immaginare (VIDEO)

Lionel Messi, da quando ha preso la sua navicella e si è trasferito da Parigi a Miami, ha spostato le attenzioni del globo oltreoceano.

Da quando è arrivato alla corte di David Beckham, l’Inter Miami ha praticamente vinto tutte le partite di League Cup, la semifinale di Coppa US Open e (ora che è ripresa) anche la prima di MLS dopo la sosta.

L’obiettivo è quello di rimontare 11 punti ai Chicago Fire (attualmente noni in classifica e con l’ultimo pass a est per i play-in della fase finale) e sperare in un clamoroso ribaltone.

Per farcela, Messi sta sfoderando tutte le sue armi migliori: nel suo primo gol in MLS, infatti, ha imbeccato il compagno che lo avrebbe portato alla rete del definitivo 0-2 aprendo in due la difesa schierata dei New York Red Bulls.

MA COME HA FATTO A VEDERLO?!

Quella volta in cui CR7 divenne CR11 (VIDEO)

Quando calcio e marketing sembravano ancora due concetti piuttosto distanti, c’era chi invece aveva già capito che il futuro calcistico andava proprio in quella direzione lì: stiamo parlando, come è facilmente intuibile dal titolo dell’articolo, del solito Cristiano Ronaldo.

Già, perché nell’estate del suo faraonico trasferimento al Real Madrid, il portoghese si era trovato di fronte ad un unico, piccolo ostacolo: quello del numero di maglia.

Il 7 infatti aveva accompagnato Cristiano per tutta l’avventura al Manchester United e il nickname CR7 era talmente sulla bocca di tutti che sarebbe stato un peccato accantonarlo per un altro numero.

Peccato però che per le Merengues quella “camiseta” con la 7 sulle spalle fosse all’epoca un concetto fra il sacro e l’intoccabile: apparteneva infatti alla leggenda del club Raul Gonzales Blanco.

L’attaccante spagnolo era ormai al termine della sua carriera e da lì a poco avrebbe deciso di lasciare il Santiago Bernabeu, ma per la prima stagione di Cristiano a Madrid non se ne fece nulla e dunque la star portoghese fu “costretta” ad accontentarsi del numero 9.

Nelle stagioni successive, dopo il trasferimento di Raul allo Schalke 04, CR ritornò…7, mentre Karim Benzema prese possesso della 9 ritornata vacante.

C’è però una partita amichevole, che rimarrà nella storia proprio per lo strano intreccio di questi numeri: l’addio al calcio europeo di Raul venne infatti organizzato con un’amichevole fra Real Madrid e la sua prossima squadra, l’Al-Sadd. 

Per l’occasione e per indicibili interessi commerciali, tutte le stelle del Madrid parteciparono alla passerella: Benzema con la sua 9, Raul con la sua storica 7…e Cristiano?

Beh, dovette giocare l’unica partita della sua vita con il numero 11 sulle spalle.

Non che questo lo abbia frenato in qualche modo dall’irridere i propri avversari in qualche modo, come potete notare da questo video, resta tuttavia la stranezza di vedere Cristiano con quella doppia cifra sulle spalle.

Cosa ne sarà stato di quella maglia a tutti gli effetti “storica”? Sarà forse stata conservata dal campione portoghese o gettata in un tritarifiuti?

Di certo, vista poi l’escalation della carriera di Ronaldo, potrebbe valere oggi un bel tesoretto.

Tutti gli errori di Maguire al Manchester United (VIDEO)

Se questo articolo potesse essere riassunto in un meme, utilizzeremmo sicuramente quello dei Simpson in cui Apu guarda sconsolato verso il tramonto e un triste Harry Maguire che si allontana dicendo: “lui non era in grado di fare una diagonale, non sapeva difendere, scarso nel posizionamento…eppure se ne va il migliore difensore che il Manchester United abbia mai avuto”.

Eh già, perché anche le storie più belle sono destinate a finire e ad ore, Harry Maguire sarà annunciato come nuovo difensore del West Ham dopo 4 anni di militanza con la maglia dei Red Devils.

Quattro anni in cui, come ben sapete, gliene sono capitate di tutti i colori.

Ma andiamo con ordine: Maguire arriva ad Old Trafford per la cifra record di 87 milioni di euro, diventando il difensore più pagato al mondo e pare pronto ad assicurare allo United una difesa impenetrabile. 

Delle poche situazioni che non sbroglierà lui, dicevano estasiati i tifosi, se ne occuperà De Gea. (Ecco un esempio di frase invecchiata male).

Le premesse, dunque, erano ottime; peccato però che fin dalle prime uscite, Maguire non riesca a trasmettere alla squadra la tranquillità necessaria (eufemismo per dire che fin dall’inizio le sue prestazioni risultarono disastrose).

C’è sicuramente da dire che Maguire si è trovato ad essere prima una colonna, poi addirittura il capitano di uno United parecchio sgangherato. Ora che la cura Ten Hag pare aver riassestato il club, infatti, è stato messo alla porta.

Ma perché tanto astio? Perchè questa indisponenza verso un uomo che, con tutte le ammissioni di colpa del caso, ha sempre “sudato la maglia”?

Perchè, come potete vedere in questo video, Harry Maguire ne ha veramente combinate troppe per essere perdonato.

Disimpegni sbagliati, avversari non marcati, passaggi nel vuoto, diagonali immaginarie…insomma: ce ne è da far disperare anche il più ingenuo degli allenatori dei pulcini.

Godetevi questa raccolta di sue perle, mentre noi proviamo ad immaginare quali possano essere ora i sentimenti dei tifosi del West Ham.

Sadio Mané continua a copiare le esultanze (VIDEO)

Lo faceva già ai tempi del Liverpool in compagnia di Firmino e Coutinho, ma Sadio Mané dopo il passaggio all’Al Nassr non ha perso il vizio e continua a replicare le esultanze dei compagni dopo i gol.

Questa volta è toccato proprio a lui: Cristiano Ronaldo. 

Talisca innesca l’azione, CR7 la rifinisce e Mané… fa il Sium.

Chissà se il portoghese sia contento o meno della scelta del compagno.

Quando Roy Keane stroncò la carriera al padre di Haaland (VIDEO)

Vi ricordate la vostra professoressa di storia delle scuole superiori? Azzardiamo: gonna lunga sotto il ginocchio, occhiali rettangolari, tinta dei capelli sbiadita e assoluta spietatezza nel momento di mettere l’insufficienza.

Oggi “vi va grassa”: perché siamo noi di Calciatori Brutti che vogliamo spiegarvi un po’ di Storia, ma quella con la S maiuscola, calcistica ovviamente. Perciò fate i bravi, non fingete di stare attenti per poi rollare qualcosa di sospetto sotto al banco come a 16 anni, perché oggi vogliamo raccontarvi di un antico episodio calcistico che sta avendo però ancora oggi ripercussioni importanti sul presente.

Roy Keane era il mastino del magico Manchester United di Sir Alex Ferguson: che ci fosse un malleolo da azzannare a centrocampo o un imberbe David Beckham da scortare lontano dai giornalisti, lui era lì.

Ed era uno che le rivalità calcistiche le viveva, beh, con un certo trasporto; e da qui parte la nostra storia di oggi.

Nel corso di un Manchester United – Leeds, Roy Keane è incredibilmente lanciato verso la rete: due avversari gli si fanno sotto, ma solo uno, Alfie Haaland, padre di Erling, lo ferma con un fallo.

Keane, uno che odiava le simulazioni e soprattutto i simulatori, si accascia a terra dolorante, conscio che qualcosa non vada. L’avversario, di contro, gli si avvicina e manifesta la propria innocenza urlandogli nelle orecchie che quello non era fallo e che era il momento di rialzarsi.

La rottura del legamento crociato impedì sicuramente in quel frangente a Keane di alzarsi e prenderlo a sberle, ma il buon Roy, che avrebbe chiuso in anticipo la stagione proprio a causa di quel fallo, non era il tipo da dimenticare un’offesa del genere.

Lui simulatore?

Lui un buffone? Giammai.

E così, a 4 anni di distanza, i due si ritrovano.

Proprio per aggiungere pathos e tensione alla storia, Haaland nel frattempo si è trasferito al Manchester City e quello che si sta giocando in quel pomeriggio primaverile, è proprio un derby di Manchester.

A pochi minuti dal fischio finale della partita, Keane decide che è giunto il momento di prendersi la propria rivincita: mentre Haaland è in conduzione, l’irlandese lo colpisce con un tackle durissimo e soprattutto con il piede a martello che si schianta direttamente sul ginocchio dell’avversario, che si accascia in lacrime.

Non pago, Keane si avvicina ad Haaland e gli sussurra qualcosa nell’orecchio, probabilmente le stesse parole che il norvegese gli aveva riferito 4 anni prima. Il cartellino rosso che ne consegue è accolto con una risata da Keane, che per l’intervento killer rimedierà una squalifica record di 9 giornate e 200mila sterline di multa.

Ma sicuramente andò peggio ad Haaland, che terminò la carriera ad alti livelli proprio a seguito di quel contrasto.

Che dire? Vero che la vendetta è un piatto che va servito freddo, ma forse così è stato un tantino eccessivo, eh Roy?

Messi pareggia su punizione e Beckham impazzisce (VIDEO)

Un’altra notte da incorniciare quella di Messi e il suo Inter Miami. I rosanero hanno pareggiato un match che a 10 minuti dalla fine li vedeva sotto 4-2, grazie ad una punizione all’incrocio del Goat, il quale ha portato la squadra agli shootout e vinto su rigore la partita contro Dallas in Leagues Cup.

La Pulce aveva aperto così le marcature.

Per poi trovare l’incrocio dei pali su punizione a 5 minuti dal termine e realizzare il 4-4.

E Beckham ha esultato così, ispirandosi al nostro amato Adriano Galliani.

L’annuncio del rinnovo di Danso che sfotte il Napoli, che aveva cercato di comprarlo dal Lens (VIDEO)

Quando si dice “oltre il danno, la beffa”.
Il Napoli è alla ricerca di un sostituto di Kim Min-Jae, che passando al Bayern Monaco ha lasciato un buco non indifferente nella retroguardia della squadra di Rudi Garcia.
Gli uomini di De Laurentiis erano da tempo su Danso, centrale di difesa del Lens, che sembrava il giusto prospetto per sostituire il coreano.
Ma questo pomeriggio non solo il difensore ha rinnovato, ma il Lens ha ben pensato di annunciare il prolungamento di contratto con un video che prende palesemente per il c*lo il Napoli.

Qui il video dei francesi.