Quella volta in cui CR7 divenne CR11 (VIDEO)

Quando calcio e marketing sembravano ancora due concetti piuttosto distanti, c’era chi invece aveva già capito che il futuro calcistico andava proprio in quella direzione lì: stiamo parlando, come è facilmente intuibile dal titolo dell’articolo, del solito Cristiano Ronaldo.

Già, perché nell’estate del suo faraonico trasferimento al Real Madrid, il portoghese si era trovato di fronte ad un unico, piccolo ostacolo: quello del numero di maglia.

Il 7 infatti aveva accompagnato Cristiano per tutta l’avventura al Manchester United e il nickname CR7 era talmente sulla bocca di tutti che sarebbe stato un peccato accantonarlo per un altro numero.

Peccato però che per le Merengues quella “camiseta” con la 7 sulle spalle fosse all’epoca un concetto fra il sacro e l’intoccabile: apparteneva infatti alla leggenda del club Raul Gonzales Blanco.

L’attaccante spagnolo era ormai al termine della sua carriera e da lì a poco avrebbe deciso di lasciare il Santiago Bernabeu, ma per la prima stagione di Cristiano a Madrid non se ne fece nulla e dunque la star portoghese fu “costretta” ad accontentarsi del numero 9.

Nelle stagioni successive, dopo il trasferimento di Raul allo Schalke 04, CR ritornò…7, mentre Karim Benzema prese possesso della 9 ritornata vacante.

C’è però una partita amichevole, che rimarrà nella storia proprio per lo strano intreccio di questi numeri: l’addio al calcio europeo di Raul venne infatti organizzato con un’amichevole fra Real Madrid e la sua prossima squadra, l’Al-Sadd. 

Per l’occasione e per indicibili interessi commerciali, tutte le stelle del Madrid parteciparono alla passerella: Benzema con la sua 9, Raul con la sua storica 7…e Cristiano?

Beh, dovette giocare l’unica partita della sua vita con il numero 11 sulle spalle.

Non che questo lo abbia frenato in qualche modo dall’irridere i propri avversari in qualche modo, come potete notare da questo video, resta tuttavia la stranezza di vedere Cristiano con quella doppia cifra sulle spalle.

Cosa ne sarà stato di quella maglia a tutti gli effetti “storica”? Sarà forse stata conservata dal campione portoghese o gettata in un tritarifiuti?

Di certo, vista poi l’escalation della carriera di Ronaldo, potrebbe valere oggi un bel tesoretto.

Tutti gli errori di Maguire al Manchester United (VIDEO)

Se questo articolo potesse essere riassunto in un meme, utilizzeremmo sicuramente quello dei Simpson in cui Apu guarda sconsolato verso il tramonto e un triste Harry Maguire che si allontana dicendo: “lui non era in grado di fare una diagonale, non sapeva difendere, scarso nel posizionamento…eppure se ne va il migliore difensore che il Manchester United abbia mai avuto”.

Eh già, perché anche le storie più belle sono destinate a finire e ad ore, Harry Maguire sarà annunciato come nuovo difensore del West Ham dopo 4 anni di militanza con la maglia dei Red Devils.

Quattro anni in cui, come ben sapete, gliene sono capitate di tutti i colori.

Ma andiamo con ordine: Maguire arriva ad Old Trafford per la cifra record di 87 milioni di euro, diventando il difensore più pagato al mondo e pare pronto ad assicurare allo United una difesa impenetrabile. 

Delle poche situazioni che non sbroglierà lui, dicevano estasiati i tifosi, se ne occuperà De Gea. (Ecco un esempio di frase invecchiata male).

Le premesse, dunque, erano ottime; peccato però che fin dalle prime uscite, Maguire non riesca a trasmettere alla squadra la tranquillità necessaria (eufemismo per dire che fin dall’inizio le sue prestazioni risultarono disastrose).

C’è sicuramente da dire che Maguire si è trovato ad essere prima una colonna, poi addirittura il capitano di uno United parecchio sgangherato. Ora che la cura Ten Hag pare aver riassestato il club, infatti, è stato messo alla porta.

Ma perché tanto astio? Perchè questa indisponenza verso un uomo che, con tutte le ammissioni di colpa del caso, ha sempre “sudato la maglia”?

Perchè, come potete vedere in questo video, Harry Maguire ne ha veramente combinate troppe per essere perdonato.

Disimpegni sbagliati, avversari non marcati, passaggi nel vuoto, diagonali immaginarie…insomma: ce ne è da far disperare anche il più ingenuo degli allenatori dei pulcini.

Godetevi questa raccolta di sue perle, mentre noi proviamo ad immaginare quali possano essere ora i sentimenti dei tifosi del West Ham.

Sadio Mané continua a copiare le esultanze (VIDEO)

Lo faceva già ai tempi del Liverpool in compagnia di Firmino e Coutinho, ma Sadio Mané dopo il passaggio all’Al Nassr non ha perso il vizio e continua a replicare le esultanze dei compagni dopo i gol.

Questa volta è toccato proprio a lui: Cristiano Ronaldo. 

Talisca innesca l’azione, CR7 la rifinisce e Mané… fa il Sium.

Chissà se il portoghese sia contento o meno della scelta del compagno.

Quando Roy Keane stroncò la carriera al padre di Haaland (VIDEO)

Vi ricordate la vostra professoressa di storia delle scuole superiori? Azzardiamo: gonna lunga sotto il ginocchio, occhiali rettangolari, tinta dei capelli sbiadita e assoluta spietatezza nel momento di mettere l’insufficienza.

Oggi “vi va grassa”: perché siamo noi di Calciatori Brutti che vogliamo spiegarvi un po’ di Storia, ma quella con la S maiuscola, calcistica ovviamente. Perciò fate i bravi, non fingete di stare attenti per poi rollare qualcosa di sospetto sotto al banco come a 16 anni, perché oggi vogliamo raccontarvi di un antico episodio calcistico che sta avendo però ancora oggi ripercussioni importanti sul presente.

Roy Keane era il mastino del magico Manchester United di Sir Alex Ferguson: che ci fosse un malleolo da azzannare a centrocampo o un imberbe David Beckham da scortare lontano dai giornalisti, lui era lì.

Ed era uno che le rivalità calcistiche le viveva, beh, con un certo trasporto; e da qui parte la nostra storia di oggi.

Nel corso di un Manchester United – Leeds, Roy Keane è incredibilmente lanciato verso la rete: due avversari gli si fanno sotto, ma solo uno, Alfie Haaland, padre di Erling, lo ferma con un fallo.

Keane, uno che odiava le simulazioni e soprattutto i simulatori, si accascia a terra dolorante, conscio che qualcosa non vada. L’avversario, di contro, gli si avvicina e manifesta la propria innocenza urlandogli nelle orecchie che quello non era fallo e che era il momento di rialzarsi.

La rottura del legamento crociato impedì sicuramente in quel frangente a Keane di alzarsi e prenderlo a sberle, ma il buon Roy, che avrebbe chiuso in anticipo la stagione proprio a causa di quel fallo, non era il tipo da dimenticare un’offesa del genere.

Lui simulatore?

Lui un buffone? Giammai.

E così, a 4 anni di distanza, i due si ritrovano.

Proprio per aggiungere pathos e tensione alla storia, Haaland nel frattempo si è trasferito al Manchester City e quello che si sta giocando in quel pomeriggio primaverile, è proprio un derby di Manchester.

A pochi minuti dal fischio finale della partita, Keane decide che è giunto il momento di prendersi la propria rivincita: mentre Haaland è in conduzione, l’irlandese lo colpisce con un tackle durissimo e soprattutto con il piede a martello che si schianta direttamente sul ginocchio dell’avversario, che si accascia in lacrime.

Non pago, Keane si avvicina ad Haaland e gli sussurra qualcosa nell’orecchio, probabilmente le stesse parole che il norvegese gli aveva riferito 4 anni prima. Il cartellino rosso che ne consegue è accolto con una risata da Keane, che per l’intervento killer rimedierà una squalifica record di 9 giornate e 200mila sterline di multa.

Ma sicuramente andò peggio ad Haaland, che terminò la carriera ad alti livelli proprio a seguito di quel contrasto.

Che dire? Vero che la vendetta è un piatto che va servito freddo, ma forse così è stato un tantino eccessivo, eh Roy?

Messi pareggia su punizione e Beckham impazzisce (VIDEO)

Un’altra notte da incorniciare quella di Messi e il suo Inter Miami. I rosanero hanno pareggiato un match che a 10 minuti dalla fine li vedeva sotto 4-2, grazie ad una punizione all’incrocio del Goat, il quale ha portato la squadra agli shootout e vinto su rigore la partita contro Dallas in Leagues Cup.

La Pulce aveva aperto così le marcature.

Per poi trovare l’incrocio dei pali su punizione a 5 minuti dal termine e realizzare il 4-4.

E Beckham ha esultato così, ispirandosi al nostro amato Adriano Galliani.

L’annuncio del rinnovo di Danso che sfotte il Napoli, che aveva cercato di comprarlo dal Lens (VIDEO)

Quando si dice “oltre il danno, la beffa”.
Il Napoli è alla ricerca di un sostituto di Kim Min-Jae, che passando al Bayern Monaco ha lasciato un buco non indifferente nella retroguardia della squadra di Rudi Garcia.
Gli uomini di De Laurentiis erano da tempo su Danso, centrale di difesa del Lens, che sembrava il giusto prospetto per sostituire il coreano.
Ma questo pomeriggio non solo il difensore ha rinnovato, ma il Lens ha ben pensato di annunciare il prolungamento di contratto con un video che prende palesemente per il c*lo il Napoli.

Qui il video dei francesi.

Quando Cagliari e Bastia se le diedero di santa ragione (VIDEO)

Ah, che belle le amichevoli estive! C’è aria di rilassatezza, di gioia, di sogni destinati forse a rimanere tali…insomma: un clima sereno.

Le cornici di stadio e pubblico sono spesso più edulcorate rispetto a ciò che i calciatori vedranno poi nei mesi successivi e questo contribuisce certamente a rendere in generale più soft ogni match.

Ma oggi vogliamo raccontarvi di una partita di calcio estivo che è invece andata esattamente all’opposto. Pochi la ricorderanno, qualcuno non ne avrà nemmeno mai sentito parlare, ma chi era presente in quel caldo pomeriggio allo stadio di Villasidro, avrà probabilmente avuto gli incubi per almeno un mese.

Cagliari-Bastia. 

Due squadre geograficamente divise da pochi chilometri per uno scherzo del destino, ma con culture assolutamente differenti.

Non è certo questo che può essere sufficiente a spiegare la carneficina che avvenne nei 75’ di partita effettivamente disputati, ma potrebbe essere sicuramente un punto di partenza.

Già dai primi palloni giocati, la squadra francese iniziò a compiere ogni tipo di scorrettezza, (da segnalare uno scosso Mitra Matri, che denunciò al termine della partita un pugno ricevuto e i capelli tirati), tanto che al 35’ del primo tempo il Cagliari si trova già in superiorità numerica: uno degli avversari pensò bene infatti di colpire il guardalinee con una pallonata di proposito.

In 11 contro 10, il Cagliari dilaga con il gol di Matri e la doppietta di Ragatzu.

Ma invece che placare gli animi, il risultato ha come unico effetto quello di incattivire ancora di più il match: sembra che i ragazzi di Bastia si siano decisi, l’obiettivo è tornare a casa con uno scalpo.

E così, quando “El Bati” Larrivey spintona un avversario che se la sta prendendo con un rossoblu, è la fine: parte una vera e propria caccia all’uomo che si conclude con pugni e calci.

Ciò che colpisce e rende surreale l’accaduto è proprio la paura che si respira fra i calciatori del Cagliari: inizialmente nessuno si oppone a questo pestaggio e Larrivey è lasciato solo in mezzo ad almeno una decina di avversari.

Riprendere la partita è ormai un’utopia, preservare l’incolumità dei calciatori del Cagliari è un dovere.

Per questo l’arbitro interrompe la partita ad un quarto d’ora dal termine e manda le squadre negli spogliatoi; mister Bisoli, in zona mista, si dimostra dispiaciuto, ma soprattutto preoccupato: “noi abbiamo giocato bene, siamo venuti qui per giocare a calcio. Loro no e questo è chiaro a tutti, anche se non sappiamo cosa abbia scatenato in loro questa rabbia. Tra i nostri calciatori c’è chi ha rischiato la propria incolumità.”

Il mistero sulle motivazioni che portarono i calciatori francesi a comportarsi in questo modo rimangono tutt’ora misteriosi; ciò che è certo è che probabilmente non rivedremo il Cagliari impegnato in un’amichevole contro il Bastia.

L’esordio di Weah e le parate di Pinsoglio: gli highlights di Juventus-Milan (VIDEO)

“Rovinarci l’estate mettendo amichevoli tra italiane alle 4 di notte”

Questo dovrebbe essere il motto della tournée americana, che ha deciso di far affrontare Juventus e Milan in un match scoppiettante, terminato solamente ai rigori dopo che le due squadre avevano chiuso sul 2-2 i tempi regolamentari.

Da segnalare l’esordio in grande stile di Weah nella fila bianconere e le parate fondamentali ai rigori di un Pinsoglio in stato di grazia.

Sappiamo che voi malati di calcio questa notte siete rimasti svegli a guardarla, ma vogliamo far rivedere le immagini alle persone normali che stamattina si sono alzate dal letto agitate per vedere come è finita.

Ecco tutti gli highlights di Juventus-Milan.

Ah si non ve lo abbiamo detto, ha segnato persino Rugani.

Il gol di Puletto da centrocampo contro il Napoli (VIDEO)

Durante le amichevoli estive siamo abituati a vedere di tutto, ma un gol simile ci lascia davvero senza parole. Parliamo, ovviamente, della rete di Puletto (classe 2004 della Spal) che ieri sera ha sbloccato la partita contro il Napoli con un gol da centrocampo.

L’ala sinistra infatti ha sorpreso fuori dai pali Meret battendo velocemente una punizione e sorprendendo l’estremo difensore campione d’Italia con una traiettoria imprendibile, ricordando quella di Biraghi contro l’Hellas Verona.

Da guardare e riguardare più volte.

Ma che gol ha fatto Luka Romero?! (VIDEO)

La tourneè americana del Milan è cominciata questa notte, con la prima sfida contro il Real Madrid. 

I rossoneri hanno sbloccato le marcature con un gol di Tomori e si sono portati sul 2-0 con un gol straordinario del neo arrivato Luka Romero.

Poi, però, i Blancos nel secondo tempo hanno ribaltato il risultato con una doppietta di Valverde nel giro di 2 minuti e la rete di Vinicius nel finale, il definitivo 3-2.

Qui sotto trovate gli highlights della partita (fonti: Sky Sport e Dazn).