Che fine ha fatto Antonio Donnarumma?

Ve lo stavate chiedendo, vero? Incerti se giocarvi la terza pausa caffè in due ore o se cominciare a scrivere su Google “Fantacalcio 2023/24” il pensiero deve essere per forza andato su questa meteora clamorosa transitata dalle parti di Milano.

E il pensiero malizioso è andato lì: “non è che quell’infame si pappa un milioncino di euro a Parigi mentre il fratellino Gigio gioca a fare il portiere migliore del mondo?”.

Beh, la risposta, fortunatamente per il nostro fegato già roso dai successi dei nostri presunti amici, è no.

Infatti, dopo la parentesi al Milan, il futuro di Antonio Donnarumma è abbastanza precipitato verso l’anonimato: nel 2021, alla scadenza del contratto con i rossoneri, si è accasato al Padova, dove ha giocato una stagione di tutto rispetto.

Alla vittoria della Coppa Italia Serie C, si è andata infatti ad aggiungere la finale valida per la promozione in Serie B, persa però contro il Palermo. La sua prima stagione con la maglia biancorossa si concluse dunque con 44 presenze ufficiali e soli 30 gol subiti.

Nonostante l’ottimo score, Donnarumma non venne riconfermato dai biancoscudati, che però poche settimane dopo la scadenza del contratto, forse per la scarsità di alternative, lo richiamarono a difesa della propria porta con un contratto biennale.

La stagione appena terminata, tuttavia, è stata peggiore della precedente: 40 presenze totali, 44 gol subiti e avventura nel girone infernale dei playoff conclusa troppo presto.

Ora, alla soglia dei 34 anni di età, Donnarumma si ritrova con un ultimo anno di contratto con il Padova, che difficilmente poi sarà ulteriormente rinnovato. Che sia il caso di provare a bussare nuovamente alla porta di Gigio?

Con attenzione però: vedendo gli orrori di mercato compiuti dal PSG nelle ultime sessioni, forse mostrando la sua oramai partita monstre nel derby di Coppa Italia fra Milan e Inter, c’è il rischio di essere chiamato a sostituire per una volta il fratello minore.

I 10 migliori giocatori di cui Raiola è stato procuratore

Oggi, ne siamo sicuri, moltissimi account social di calciatori forti e famosi, dedicheranno almeno un post per ricordare una persona che, almeno nelle loro vite è stata davvero fondamentale. E che in questa calda giornata di novembre, se qualcuno lassù non si fosse messo in mezzo, festeggerebbe il cinquantacinquesimo compleanno: parliamo ovviamente di Mino Raiola, il king dei procuratori calcistici.

Un uomo che ha attirato su di sé tanta ammirazione quante maledizioni, mai banale, sempre sopra le righe. Un atteggiamento, il suo, che lo renderà impossibile da dimenticare.

Anche perché, nel corso della sua incredibile carriera nel mondo del calcio, ha scoperto e rappresentato atleti di livello assoluto. Ecco i suoi migliori 10 talenti.

#1: Zlatan Ibrahimovic: forse il calciatore con cui il rapporto, nel tempo, è diventato più stretto.

L’attaccante svedese ha girato, calcisticamente parlando, mezzo mondo, ma sempre con una costante: Raiola a curare i suoi interessi.

#2: Mario Balotelli: per lui Raiola è stato qualcosa di davvero simile ad un padre. E una carriera di alti e bassi, lontana dal potenziale che davvero avrebbe potuto esprimere, forse lo rende il rimpianto più grande del procuratore italiano.

#3: Erling Haaland: la certezza che, anche da lassù, Raiola si stia sfregando le mani per questo

incredibile campione, non ci abbandona neanche per un secondo. L’affare fra Dortmund e City,

probabilmente è uno dei suoi ultimi colpi di teatro.

#4: Paul Pogba: anche qui i soldi transitati fra Italia e Inghilterra sono davvero un’infinità. Il

trasferimento a 0 alla Juventus e la successiva rivendita allo United per 110 milioni, rimangono davvero due operazioni senza senso. Per non parlare poi del nuovo trasferimento alla Juve: anche se qui, il senso, lo devono ancora trovare i tifosi bianconeri.

#5: Pavel Nedved: il vero e proprio trampolino di lancio nella carriera di Raiola: fu lui, infatti, a curare il suo trasferimento dalla Lazio alla Juventus, per una cifra, allora, fantascientifica: 45 miliardi di lire.

#6: Gianluigi Donnarumma: come si fa a riconoscere un fenomeno? Bisognerebbe chiederlo a Raiola, che rimase folgorato dalle parate di un giovanissimo Gigio. Come si fa poi a farlo odiare dal mondo intero, facendolo passare come mercenario che pensa solo ai soldi? Anche questo bisognerebbe chiederlo al buon Mino.

#7: Matthijs De Ligt: l’olandese è ancora giovanissimo: ma il suo doppio passaggio Ajax – Juventus – Bayern Monaco, lo rende già un calciatore dal curriculum eccezionale. Ora sta a lui, dimostrare sul campo di valere tutti i soldi investiti.

#8: Marco Verratti: poteva il più forte giocatore italiano dell’ultimo decennio non far parte della

scuderia Raiola? Certamente no: qui i profitti sul calciatore non sono certo da ricercare nei trasferimenti, quanto più nei rinnovi contrattuali faraonici che Verratti ha sottoscritto con il sempre sobrio board del PSG.

#9: Stefan De Vrij: nel suo prime, il difensore olandese era davvero un muro. Le esperienze con Lazio e Inter ne hanno certificato il rendimento di assoluto livello. Data poi l’origine fiamminga di Raiola, si capisce bene come nel suo portfolio di procure, sia stata sempre presente una buona quota orange.

#10: Hirving Lozano: El Chuky, prima dell’arrivo di Osimhen, rappresentava il più oneroso acquisto

della storia del Napoli. L’investimento, ad oggi, probabilmente non risulta così vincente, ma il tempo è dalla parte di Lozano, che sicuramente, nel caso di un eventuale scudetto con il Napoli, entrerebbe nella storia.

E se i 10 migliori talenti non vi sono bastati, eccovene una carrellata di quelli “minori”, anche se con le commissioni di cui si parla spesso, Raiola deve aver avuto molto a cuore anche loro!

Dumfries, Romagnoli, Malen, Pinamonti, Kluivert, Gravenberch, Boadu, Manolas, Insigne, Areola, Kean, Bonaventura, Matuidi, Xavi Simons: insomma, mica pizza e fichi.

Brutto parlarne dopo un articolo commemorativo, ma per questo week end scegliamo El Chuky come marcatore in Serie A, che magari potrebbe segnare proprio in onore di Mino!

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