Skip to content

Quella volta che il Pontedera batté la Nazionale Italiana (VIDEO)

6 aprile 1994. Da lì a poche settimane, la Nazionale Italiana di Arrigo Sacchi sarebbe partita per la spedizione ai Mondiali di Usa ’94. Serviva prepararsi al meglio e l’amichevole a porte chiuse a Coverciano contro il Pontedera, squadra militante in C2 e che lottava per la promozione in C1, era un buon test per Maldini, Costacurta, Baresi, Conte, Baggio e compagni.

Sacchi chiese all’allora allenatore del Pontedera, Francesco D’Arrigo, di giocare come avrebbe fatto la Norvegia, squadra che gli azzurri avrebbero trovato nel girone del Mondiale: pressing asfissiante e raddoppi continui. D’Arrigo quella partita non la preparò in modo specifico e dettagliato:

“Avrebbe fatto ridere scrivere alla lavagna come i miei calciatori avrebbero dovuto fermare Roberto Baggio.”

Eppure, quel giorno, i difensori del Pontedera riuscirono a fermare il Divin Codino, fresco di Pallone d’Oro. E non solo. Perché al 19esimo del primo tempo il Pontedera passa in vantaggio: gol del centrocampista Matteo Rossi. Si, tutto vero, Pontedera 1, Italia 0. Shock totale degli azzurri, che 3 minuti dopo vanno in doppio svantaggio.

Su tap-in il centravanti Aglietti fa 2-0:

“Ho segnato 130 gol in carriera e tutti ricordano quello più facile che neanche va nelle statistiche.”

Cambi in campo, non solo nelle file delle due squadre, ma anche nell’arbitraggio: Ancelotti e Carmignani, primi assistenti di Sacchi, si reinventano guardalinee. Niente da fare, gli azzurri finiscono sempre nella trappola del fuorigioco del Pontedera. Nel secondo tempo entra Massaro che accorcia le distanze e colpisce anche una traversa, ma non basta.

Collina, su richiesta di Sacchi, allunga il recupero fino a 7 minuti ma non c’è più tempo, la voce fuori dallo stadio si è sparsa:

“Saranno stati un centinaio. Mi chiedevano di fischiare la fine. Non avevano neanche visto i gol, ma si erano affezionati alla favola.”

Triplice fischio. Pontedera batte Italia 2 a 1.

Luciano Barachini, presidente del Pontedera dirà:

“All’intervallo la gente mi chiamava al cellulare. Quando dicevo che stavamo vincendo 2-0, riattaccavano o si mettevano a ridere. A fine partita accompagnai Sacchi nel nostro spogliatoio. Mi credi se ti dico che eravamo mortificati? Vedevo un uomo consapevole di cosa fosse appena successo. Noi ce ne rendemmo conto arrivati a Pontedera: la gente in strada, i caroselli, una festa come per la vittoria di un mondiale.”

Il mattino seguente, tutti i giornali ne parlarono in prima pagina, fra cui il titolo provocatorio di Gazzetta: “Ai mondiali il Pontedera.”
L’Italia ai Mondiali ci andrà e quella è, purtroppo, storia nota: il rigore di Baggio in finale contro il Brasile decretò una delle sconfitte calcistiche più dolorose del nostro Paese.

Ma non è finita qui: dopo che il Brasile sconfisse l’Italia ai rigori nella finale di Pasadena, la dirigenza del Pontedera scrisse un fax alla federazione brasiliana per complimentarsi e per invitarli a Pontedera a giocarsi la finalissima. Risposero e dissero che sarebbero venuti, salvo poi non mantenere la parola. Chissà come sarebbe andata…

CONDIVIDI

Facebook
Twitter
WhatsApp
Telegram