Negli anni Cristiano Ronaldo ha reso iconiche tante parti di sé: i gol, certamente, l’allenamento e lo stile di vita, il numero di maglia, il taglio di capelli, ma niente è più scolpito nella mente dei suoi fan che la sua più classica esultanza: il SIUUUUUUM.
Coniata in occasione della vittoria di uno dei tantissimi palloni d’oro portati a casa, da quel momento, è diventata parte integrante del personaggio “Ronaldo”, tanto che spesso ci si dimentica che CR7 prima dell’invenzione di quest’esultanza, ne aveva utilizzate, per forza di cose, anche molte altre. Vediamo insieme quali:
#1: CHE POSSO FARCI?: Utilizzata per lo più con la maglia dello United, si effettua allargando l’apertura alare al massimo, col mento ben in alto e il pomo d’adamo rivolto verso il cielo in segno di virile mascolinità. I compagni accorrono fra quelle ampie braccia, sperando in una trasmigrazione istantanea del talento.
#2: EU ESTOU AQUI: mostrata al mondo con la maglia del Portogallo, durante un Portogallo – Svezia presentata come la resa dei conti fra lui e Ibra. Spoiler: Ronaldo fece tripletta. Sintesi del “Cristianismo”, del non mollare mai e di voler essere sempre il migliore, nella buona e nella cattiva sorte. Corsa continuata dopo il gol, labiale inequivocabile e indice che punta verso il terreno.
#3: PADRE E FIGLIO: vista la prima volta, con un po’ di malizia, può sembrare tutt’altro, con Cristiano che con entrambe le mani sembra stia palpando qualcosa dalla forma tondeggiante. Fu però lo stesso CR7 a raccontare di come questo non fosse altro che un richiamo ad un gioco fatto con il suo primogenito.
#4: L’INCREDIBILE HULK: Via la maglia e addominali tirati al massimo dopo un grido: è l’esultanza delle grandi occasioni, delle vittorie in Champions League, presente nei comò delle casalinghe di tutta Europa. Semplicemente inimitabile.
#5: TUTTI CALMI: mani che spingono verso il basso, smorfia con le labbra all’ingiù e sguardo provocatore rivolto ai tifosi. Significato inespresso: “ci sono io, penso io a tutto, non vi preoccupate, papi è a casa.”