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Quando il Milan buttò fuori l’Atalanta dalla Coppa Italia senza restituirle il pallone (VIDEO)

Il 24 gennaio 1990, allo stadio Comunale di Bergamo, si giocava una gara del girone finale della Coppa Italia 1989‑90: Atalanta contro Milan.

Agli orobici serviva una vittoria per qualificarsi; al Milan bastava un pareggio.

L’Atalanta passò in vantaggio nel primo tempo con un gol di Giorgio Bresciani al 41′.

Tutto sembrava andare per il meglio per i padroni di casa, ma nel finale si verificò un episodio che avrebbe deciso la qualificazione.

Su un’azione in area dell’Atalanta, l’attaccante del Milan Stefano Borgonovo rimase a terra dopo un contrasto.

Il capitano atalantino Glenn Stromberg con un gesto di fair play fece uscire volontariamente il pallone fuori dal campo per permettere i soccorsi.Tuttavia, alla ripresa del gioco, il Milan non restituì la palla all’Atalanta come consuetudine.

Il pallone passò da Frank Rijkaard a Daniele Massaro che mise in mezzo un cross nell’area nerazzurra: un difensore atalantino intervenne in ritardo su Borgonovo, che ottenne il calcio di rigore.

L’arbitro fischiò il penalty e il capitano rossonero Franco Baresi, invece di calciarlo fuori, lo trasformò: 1-1 e qualificazione al Milan. 

La reazione dell’Atalanta fu furiosa: Stromberg uscì volontariamente dal campo prima del fischio finale, definendo l’episodio “una vergogna” per lo sport.

Sui giornali del giorno dopo si parlò di “rigore scandaloso” e antisportività del Milan.

Anche anni dopo l’ex rossonero Costacurta ha definito quell’episodio uno scandalo. Nonostante le proteste, la qualificazione del Milan restò valida e la squadra proseguì la sua corsa in Coppa Italia, mentre l’Atalanta vide dissolversi il sogno della semifinale.

Quella di Bergamo non fu solo una partita: divenne un simbolo di tensione tra sportività e risultato, etica contro opportunismo.

Per l’Atalanta diventò uno degli episodi più amari della sua storia recente; per il Milan, una qualificazione segnata da una decisione che ancora oggi divide.

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