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Le avventure dei grandi campioni che nessuno ricorda

Maradona al Napoli, Best allo United, Pelè al Santos, Cruijff al Barcellona, Weah al Milan.

Facile ricordarsi le gesta di questi grandi campioni nelle squadre che li hanno visti esplodere. Ma poi? Dove sono finiti i giocatori più forti della storia? Molti hanno appeso gli scarpini al chiodo come Van Basten, altri hanno continuato a giocare, cercando di rilanciarsi anche in età adulta.

Ecco le storie di 10 di loro.

#1 Diego Armando Maradona - Siviglia

Dopo un anno e mezzo di squalifica, Diego Armando Maradona decide di ripartire da Siviglia. Il club spagnolo lo acquista per 7,5 milioni di dollari (il Napoli ne ricevette solo 4 visto che la FIFA autorizzò gli andalusi a non completare il pagamento). Alla guida dei Rojiblancos c’è Carlos Bilardo, ex CT dell’Argentina ai Mondiali dell’86. L’esperienza si concluderà con 25 presenze dell’argentino e appena 5 reti segnate.

#2 George Best - Stockport

Dopo una serie di tira e molla con lo United, a soli 28 anni Best rescinde il contratto con i Red Devils, ormai retrocessi in Second Division. Il giocatore però non lascia il calcio e inizia a girare il mondo. Nel novembre 1975 gioca tre partite con lo Stockport County, squadra a due passi da Manchester che milita nella zona bassa della classifica della quarta serie inglese. Durante questa breve esperienza riesce comunque a mettere a segno 2 reti.

#3 Pelé - NY Cosmos

Dopo il ritiro dal calcio giocato, durato 365 giorni dopo la lunga e vincente esperienza al Santos, Pelè viene ingaggiato dai New York Cosmos. La Warner Communications, proprietaria del club, offre al brasiliano un contratto triennale da 4,5 milioni di dollari. L’obiettivo è quello di promuovere il calcio in America. Insieme a lui vennero presi campioni del calibro di Carlos Alberto, Beckenbauer e Chinaglia. Pelè tra il 1975 e il 1977 mette a segno 37 reti in 64 gare, vincendo l’edizione 1977 del campionato nordamericano di calcio, venendo inserito nella All Star Team della NASL e prendendo una nomina a MVP nel 1976.

#4 Johan Cruijff - Levante e Milan

Il 16 giugno 1981 Johan Cruijff, reduce da un’esperienza di due anni con il Levante in seconda divisione spagnola (con cui disputa 10 partite, mettendo a segno due reti) scende in campo nella Coppa Super Clubs con la maglia del Milan. Al ritorno dall’operazione agli adduttori della gamba sinistra (subita appena 3 settimane prima) appare in forma terribile. Il basso ritmo della gara gli permette di fare un assist per il gol di Roberto Antonelli, ma l’olandese dura solo 45 minuti. Troppo poco per convincere il Milan a tesserarlo definitivamente.

#5 George Weah - Manchester City

Tra l’esperienza in Premier con il Chelsea e il ritorno in Francia al Marsiglia, in pochi sanno che Weah ha vestito la maglia del Manchester City, realizzando 4 reti in 9 presenze.

#6 Gheorghe Hagi - Brescia

Nel 1992 Hagi viene venduto a Brescia. La prima stagione con le Rondinelle si conclude con la retrocessione in B, mentre l’anno successivo il rumeno risulta fondamentale per la vittoria del campionato cadetto e la promozione in A. Con il Brescia disputa 61 gare e realizza 15 reti, prima di firmare con il Barcellona.

#7 Zico - Udinese

8 miliardi di lire per portare, nell’estate del 1983, Zico all’Udinese. Un trasferimento in pompa magna, visto il coinvolgimento del presidente Mazza, quello della FIGC Sordillo, ministri e segretari di partito e associazioni sindacali. La prima stagione si conclude con un secondo posto (alle spalle di Platini) nella classifica cannonieri con 19 reti. I friulani, però, non vanno oltre l’ottavo posto, a 4 punti dalla zona Uefa. Il secondo anno viene segnato da un infortunio che ne compromette l’annata e solamente 3 reti in campionato. 

#8 Hristo Stoickov - Parma

Il 2 luglio 1995 passa al Parma per 12 miliardi di lire, per colpa della definitiva rottura con Cruijff. Con i crociati firma un triennale da 3 miliardi a stagione e diventa, tra le altre cose, anche un testimonial della Parmalat negli USA e nell’Europa Orientale a fine carriera. L’infortunio a inizio anno ne compromette l’utilizzo, diventando presto la riserva di lusso di Inzaghi e Zola. Fa la partita della vita contro l’Inter, ma anche dopo aver segnato il gol del vantaggio non riesce a convincere Scala a tenerlo in campo. A fine stagione conta 23 gare e 5 reti. Chiede di essere ceduto nell’estate del 1996.

#9 Peter Schmeichel - Manchester City

Ebbene sì, uno degli uomini simbolo dello United, alla soglia dei 40 anni, decide di passare al Manchester City nell’aprile 2003. 29 presenze e 38 reti.

#10 Paolo Rossi - Hellas Verona

Il Pallone d’Oro del 1982, la stagione ’86-’87 la passò all’Hellas Verona, segnando 4 gol in 20 presenze. Venne ceduto ai veneti nella trattativa che portò Galderisi a Milano. I suoi gol, seppur pochi, contribuirono alla qualificazione in Coppa UEFA dei gialloblù. Al termine della stagione, per colpa di alcuni problemi alle ginocchia, diede l’addio al calcio giocato ad appena 31 anni.

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