Che sia un po’ matto ce ne eravamo accorti.
Eppure, ha dimostrato di essere uno dei portieri più affidabili della nostra Serie A, mantenendo più volte la porta inviolata quando era al Torino, la squadra in cui ha giocato dal lontano 2017 alla scorsa estate.
Poi, il passaggio al Napoli, dove si è guadagnato il posto da titolare superando nelle gerarchie Meret.
Alto più di 2 metri e con una barba che intimorisce i suoi avversari, a differenza del fratello Sergej, Vanja Milinkovic-Savic ha preferito rimanere in Serie A, distinguendosi per aver parato rigori a chiunqhe, chiudendo lo specchio a Pasalic, Castro e persino a Retegui nella stagione 2024/2025 e a Camarda e a Morata in questa prima parte di Serie A, diventanno l’incubo degli attaccanti che si presentano dagli 11 metri.
Ieri sera, però, ci ha stupito calciandone uno nella serie decisiva contro il Cagliari in Coppa Italia, calciando un frigorifero imparabile per Caprile.
Ecco perché vogliamo ricordarvi uno dei momenti in cui, in passato, è andato vicinissimo a segnare anche un gol durante i 90 minuti.
E no, non ci riferiamo ad una delle volte in cui è salito nell’area di rigore avversaria per tentare di trovare un tentativo disperato di pareggio, bensì a quella volta in cui calciò una punizione diretta da quasi 40 metri.
Era il 2017 e il giovane portiere serbo, nei minuti di recupero di un Torino-Carpi sempre di Coppa Italia, decise di prendere in mano il pallone, piazzarlo sulla zolla d’erba a lui designata e provare a trovare il gol, tra lo scetticismo generale di tifosi e telecronisti stessi.
Prese una lunga rincorsa e scaricò una cannonata che si stampò sulla traversa, facendola tremare per i 2 anni successivi.
Una botta tremenda che avrebbe fatto venire giù l’Olimpico di Torino.
Rivediamo insieme questa perla.
