Era l’estate del 2012 quando i tifosi del Milan furono costretti a subire una delle più grandi ingiustizie dell’era moderna: la dirigenza, in colpo solo, aveva infatti venduto Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva al PSG, dando il là al fuggi fuggi generale che ha poi portato i rossoneri a perdere parte del proprio valore, oltre che in termini di visibilità per via dei cattivi risultati e i continui fallimenti.
Quello che in molti non sanno, però, è cosa avvenuto internamente in quei giorni, ovvero il dialogo intercorso tra i due ex giocatori del Milan, passati in poche ore da essere gli idoli della tifoseria a capri espiatori di una dirigenza sempre più interessata al denaro che al bene del club.
Poche ore dopo l’annuncio del passaggio di Ibrahimovic al PSG, i giornali cominciarono a far circolare la voce di un possibile trasferimento di Thiago Silva, sempre a Parigi, come se facessero entrambi parte dello stesso accordo. La curiosità non sta tanto nell’accordo tra i club, quanto nel dialogo tra l’attaccante svedese e il difensore brasiliano.
“Ma è vero che stai venendo anche tu a Parigi? – chiese Ibra a Thiago Silva – No perché se non vieni tu, non ci vado nemmeno io. E se hai intenzione di prendermi in giro, vedrai cosa ti succede. Giuro che vengo a cercarti”.
Queste le parole pronunciate da Ibrahimovic e rivelate di recente dallo stesso Thiago Silva in una lunga intervista a France Football.
Se per lo svedese il PSG aveva fatto uno sforzo enorme (a tal punto che Ibra non voleva trasferirsi, fece delle richieste fuori dal normale pur di far saltare l’accordo e vennero comunque accettate tutte dal club francese), per il brasiliano le cose andarono diversamente: il recentissimo passaggio di Ibra invogliò ulteriormente un Thiago Silva già deluso dalla piega che stavano prendendo le cose a Milano, visto l’addio di alcuni veterani la stagione precedente e i rimpiazzi non proprio di qualità che il club aveva acquistato.
