Ci sono giorni in cui ci sale prepotente la voglia di andare oltre al calcio. Soprattutto dopo il mese del Mondiale in Qatar, in cui ci siamo sciroppati partite su partite, schemi, statistiche, drammi, gioie e polemiche che sembravano non dover finire mai. E ora che ci appropinquiamo veloci al ritorno della Serie A, prima appunto di rituffarci dentro quel calderone infernale che ci risucchierà l’anima, ci piacerebbe parlare anche di un altro sport: il basket.
Sia perché oggi è il trentottesimo compleanno di una leggenda vivente come LeBron James, sia perché, anche se parlassimo di curling, alla fine riusciremmo a trovare un appiglio al calcio pur parlando di questo sport.
E oggi vogliamo discutere insieme a voi delle più celebri esultanze dell’NBA che i migliori calciatori al mondo hanno fatto proprie, tributando onori meritati ai cestisti più famosi e all’articolo che Nss Sports poco più di un anno fa, che non tutti purtroppo hanno letto. Voi ne conoscete altre?
#1: COOKING – SERGE GNABRY: la montagna di gol che il Bayern rifila ogni anno a neopromosse e squadre di bassa classifica fa sì che questa sia forse una delle esultanze cestistiche più viste anche nel mondo del pallone. L’attaccante tedesco prese spunto da James Harden, che inventò questa esultanza al tempo in cui militava negli Houston Rockets. Il significato, metaforico, ma bellissimo, è proprio quello di cuocere gli avversari a fuoco lento.
#2: ICE IN MY VEINS – TUCU CORREA: l’attaccante argentino dell’Inter non è proprio un cecchino infallibile, ma bisogna ammettere che vederlo esultare gasato marcio, magari dopo essere subentrato a partita in corso e aver risolto la gara, è emozionante. Come è facilmente intuibile il gesto va a identificare la freddezza sotto porta e il non scomporsi di fronte alle situazioni critiche, che prese da D’Angelo Russell dei Minnesota Timberwolves. Alcuni tifosi nerazzurri in proposito avrebbero qualcosa da ridire, ma chissà che l’anno nuovo non riporti in auge questa esultanza.
#3: CHALCK TOSS – ANTOINE GRIEZMANN: qui abbiamo uno dei precursori delle esultanze “rubate”: Grizou ha sempre candidamente ammesso di essere ossessionato dall’NBA e perciò, in occasione di un Barcellona – Betis Siviglia, l’attaccante francese decise di fare le cose in grande. Sicuro di segnare, si è fatto preparare dai massaggiatori dei coriandoli blaugrana, che ha poi lanciato in aria nel momento della celebrazione, imitando quello che è stato un marchio di fabbrica di LeBron James in occasione della vittoria del campionato nel 2016.
#4: ICE COLD – JORGINHO: questa avremmo voluto vederla un po’ più spesso, magari con la maglia della Nazionale, tuttavia si accontenteranno i tifosi del Chelsea: dopo i tre saltelli e il portiere spiazzato con quella stramba rincorsa, Jorginho infatti spesso esulta sfregandosi le mani sugli opposti avambracci. Il gesto, che mima appunto il “riscaldarsi”, è il marchio di fabbrica di Trae Young degli Atlanta Hawks.
#5: NIGHT NIGHT – KVARATSKHELIA: ancora non sapevamo pronunciare il suo nome, che già Kvara andava esultando per gli stadi di tutta Italia come Steph Curry. Prima di lui anche Neymar e Dembelè avevano preso spunto da questa celebrazione, ma vuoi per il sapore esotico del nome, vuoi per l’impatto devastante che ha avuto, l’esultanza di Kvara è subito diventata iconica per noi italiani. Se volessimo andare a trovare un significato a questa esultanza, potrebbe essere un “buonanotte e grazie della visione: partita chiusa”. Chissà se al rientro contro l’Inter ci sarà occasione di vederla!
Oh comunque rega settimana prossima torna la Serie A e vi diamo subito una dritta: il Napoli, nell’anno in cui vinse il suo primo Scudetto, trovò la prima sconfitta in campionato proprio il 4 gennaio, la stessa sera in cui tornerà in campo contro l’Inter.
Boh noi a sto punto la proviamo che non si sa mai!
INTER-NAPOLI 1
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