Tutti abbiamo in mente l’immagine iconica di Vucinic in mutande sotto la curva all’Olimpico, dopo aver segnato il gol del 3-2 al 90′ di Roma-Cagliari.
E se questo episodio è un ricordo troppo distante nei cassetti della vostra memoria, ricorderete lo stesso gesto, sempre ad opera di Mirko, in un Juventus-Pescara del 2013.
Prima di lui, erano state rare le volte in cui abbiamo visto giocatori esultare togliendosi i pantaloncini, tanto che il regolamento fino a quel momento prevedeva di punire con l’ammonizione solo l’esultanza di un giocatore che si toglieva la maglietta.
Vucinic in questo senso ha creato un precedente con quello spogliarello sotto la Sud in Roma-Cagliari, perché fino a quel momento non era espressamente prevista l’ammonizione se si fosse rimasti in mutande, tanto che lui in quell’occasione venne ammonito per essersi tolto la maglia ma non per i pantaloncini (altrimenti sarebbe stato espulso).
Dopo quell’episodio, intervenne addirittura Collina, spiazzato da questa casistica che non era ancora mai stata presa in considerazione dal regolamento: «Non avevamo pensato che ci si potesse togliere anche i pantaloncini.
Per analogia, essendo i pantaloncini un indumento di gioco, si potrebbe considerare un gesto punibile. In generale, però, viene punito il gesto dello spogliarsi in campo.»
Sostanzialmente: Vucinic voleva fottere il sistema, il sistema alla fine ha fottuto tutti quanti. Ma è stato bello, grazie Mirko.