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5 persone che Mourinho rispetta veramente

È uno dei personaggi più controversi del mondo del calcio.

José Mário dos Santos Mourinho Félix, nato a Setubal il 26 gennaio 1963, è indubbiamente uno degli allenatori più vincenti e importanti della storia moderna di questo sport. 

Dopo una carriera da giocatore (difensore, per essere precisi) non brillante, Mou si è dedicato allo studio della tattica, laureandosi all’Instituto Supertios de Educao Fisica e iniziando una carriera come professore di educazione fisica. 

Preso il patentino UEFA con una serie di corsi seguiti in Scozia, inizia ad allenare gli allievi del Vitoria Setubal, per passare poi a fare l’assistente all’Estrela Amadora e allo Sporting Lisbona. Dopo aver fatto da vice al Porto e al Barcellona nientepopodimeno che a Bobby Robson, passa prima al Benfica e poi all’Uniao Leiria.

Il vero salto di qualità, però, lo fa al Porto, con cui vince 2 campionati e una Champions League nel 2004.

Chelsea, Inter, Real Madrid, ancora Chelsea e oggi Manchester United gli hanno permesso di allenare a grandissimi livelli, portando a casa un’altra Champions League (nel 2009-2010 con i nerazzurri), 3 Premier League (con i Blues), 1 campionato Spagnolo, 2 Coppa UEFA/Europa League (con Porto e Manchester) e una sfilza incalcolabile di coppe nazionali.

A far parlare di lui, però, non sono sempre e solo i risultati ottenuti sul campo. Grande comunicatore e personaggio molto sicuro di sé, spesso ha colpito stampa, giocatori e colleghi con la propria arroganza.

Sono poche le persone che possono vantare il suo rispetto. Cinque per la precisione. Uomini che sono anche stati nemici per il tempo di una partita o una conferenza, ma che alla fine gli hanno lasciato qualcosa di positivo. 

Noi li abbiamo individuati e vi diciamo chi sono, spiegandovi il perché attraverso le sue parole.

#05 Sir Alex Ferguson

È un grande allenatore, intelligente e usa il suo potere e il suo prestigio. Ho grande rispetto per Ferguson. Lo chiamo “boss” perché è il capo degli allenatori. È il migliore nel paese. Forse quando avrò 60 anni, i miei figli mi chiameranno allo stesso modo.

Per molte ragioni, molto probabilmente dopo il Real Madrid, tornerò in Inghilterra. Per me lo scenario perfetto tornando in Inghilterra sarebbe avere ancora Ferguson come avversario. Se lui smette, a perderci è il calcio. Non è una questione di allenatori giovani o vecchi. Ho imparato a conoscerlo ed apprezzare le sue due facce: c’è l’avversario, che farebbe di tutto per vincere; e poi c’è l’uomo di sani principi, che fa del rispetto la prima cosa”.

#04 Zlatan Ibrahimovic

“Oggi ha fatto tutto con la squadra e vedendolo lavorare con gli altri mi ha fatto capire che giocatore abbiamo. Per me è una motivazione extra aiutare un ragazzo così a fare qualcosa di speciale nella sua carriera. Si parla tanto di Kakà che ha vinto il Pallone d’oro, di Messi e di Cristiano Ronaldo, ma quando lavoro due tre giorni con Ibra, capisco che lui è speciale”.

#03 Claudio Ranieri

“Ho voluto fare un piccolo omaggio a una persona che ha scritto la più bella pagina nella storia della Premier League. Ma questo è il mondo in cui viviamo, non è solo il calcio. Dovrebbero intitolare lo stadio di Leicester “Claudio Ranieri”, invece è stato esonerato”.

#02 Pep Guardiola

“Darei 50 anni di contratto a Pep Guardiola. […] Sa quello che vuole, è cresciuto nella filosofia del club, è intelligente, catalano, fortunato. Se lo merita tutto.

Ha vinto una Champions che a me darebbe vergogna di vincere perché l’ha vinta con lo scandalo di Stamford Bridge contro il Chelsea. Per questo io spero che lui un giorno abbia la possibilità di vincere una Champions intera, bianca, che merita”.

#01 Tony Pulis

“Se possedessi un club, Tony Pulis sarebbe il primo manager che contatterei. È perfetto, è una garanzia per raggiungere l’obiettivo che un club vuole. Non ha mai allenato un club che vuole diventare campione, non ha mai allenato un club che vuole rimanere tra le prime quattro d’Inghilterra, ha sempre e solo allenato squadre che dovevano sopravvivere, salvarsi e avere la giusta stabilità. Tony Pulis è matematica e il suo record è incredibile”.

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