Per alcuni il figlio di Dio è nato il 25 dicembre a Betlemme, per altri invece il 3 ottobre a Malmo.
E dunque oggi dobbiamo celebrare come si deve il Natale del loro messia, a pochi giorni dalla chiusura di questo 42esimo anno dopo Zlatan.
Ibra è senza ombra di dubbio uno dei calciatori più iconici del terzo millennio.
Pur non avendo mai vinto la Champions League e il Pallone d’Oro, non possiamo non inserirlo nella top10 dei giocatori più forti di questa epoca, scusate “il più forte”, per i suoi credenti.
Un genio incredibile capace di segnare in rovesciata da 30 metri, di tacco su un cross in mezzo e persino attraverso lo “Scorpione” grazie alle sue grandi doti nel Taekwondo.
Spesso, però, ci dimentichiamo che il suo tratto distintivo maggiore non è stato il suo talento calcistico, bensì la sua cafonaggine. In più di 20 anni di carriera si è reso protagonista di episodi controversi, il più delle volte condannabili, rendendolo a tutti gli effetti un marchio di fabbrica.
Perché “puoi togliere il ragazzo dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzo” vi direbbe Zlatan.
E allora gustiamoci le sue peggiori gesta su un campo da calcio che lo hanno reso unico.
Ci manchi Ibra.