Il Milan e il Napoli hanno in comune una cosa: sanno che vincere è importante, ma sanno anche che continuare a farlo lo è ancora di più.
E chi meglio di Conte può risollevare le sorti di due squadre che sì, hanno vinto, ma che poi non hanno però mantenuto la solidità mentale e la motivazione necessaria a riconfermarsi l’anno successivo. In entrambi gli spogliatoi d’altronde si respira il bisogno di nuovi stimoli.
Ecco, AnDonio sarebbe l’incaricato ideale: è un motivatore nato, potrebbe benissimo aprire un canale YouTube e raggiungere un milione di iscritti soltanto pronunciando alcune delle sue frasi iconiche come più vai in vetta e più sono forti le folate di vento, io se perdo muoio, io vivo per la vittoria.
È praticamente l’incarnazione dell’effetto Forer: riesce sempre a tirare fuori il meglio da ogni giocatore a disposizione. Lo ha dimostrato negli anni alla Juventus e alla guida della Nazionale — con lui giocatori come Pellé e Giaccherini sembravano in GodMode. Lasciando infine il segno anche nelle sue esperienze con l’Inter e il Tottenham, sebbene in quest’ultima con meno fortuna
Scherzi a parte, il Mister riuscirebbe a trasmettere agli azzurri e ai rossoneri ciò che in questo momento gli manca di più: solidità, un metodo chiaro e, soprattutto, passione.
L’ex allenatore degli Spurs ha un modo di concepire il calcio ben consolidato: il 3-5-2 è il suo marchio di fabbrica, una religione. L’Inter di Simone Inzaghi — senza voler assolutamente togliere merito al Demone — continua ad avere sfumature d’impostazione Contiana. Funziona.
È un allenatore che ha ottenuto risultati significativi anche all’estero — trapianto incluso — che non è di per sé un valore, ma dimostra sicuramente una sua propensione naturale a ricercare nuove sfide — il Milan e il Napoli in questo caso sembrano fatte apposta.
Insomma, Aurelio vuole Conte, Ibra vuole Conte. Dove andrà? Non lo sappiamo.
Forse alla fine AnDonio per decidere utilizzerà un criterio a lui caro: il mangiare bene.
Perché, per sua stessa ammissione, non si può mangiare con dieci euro in un ristorante da cento.