Quando la Spagna umiliò malamente la Germania (VIDEO)

Nemmeno dopo l’umiliazione ricevuta sabato dalla Svizzera abbiamo il coraggio di non gufare la Germania. 

Stasera i tedeschi incontreranno la Spagna nel loro percorso che li porterà sicuramente in finale davanti ai propri tifosi, quindi bisogna ricordargli di tenere alta la guardia.

Perché l’ultima volta che hanno sottovalutato un match contro gli iberici non è finita proprio bene.

Ma noi siamo consapevoli che stasera, in realtà, dilagheranno quindi vi facciamo un grosso regalo.

E se non succederà, godremo nel sapere che anche i nostri amati rivali sono usciti precocemente in questo Europeo.

PRONOSTICO SPAGNA-GERMANIA: GOL OSPITE SI

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* Le quote sono soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite

Dicevamo, infatti, che non è passato troppo tempo da quando la Nazionale Spagnola rifilò una bella raffica di gol alla Germania.

Era il novembre 2020 e si giocava a porte chiuse: sembra passata una vita nel vedere certe immagini, ma danno sempre la loro soddisfazione personale.

Perché in quel match di Nations League la Spagna decise di non togliere il piede dall’acceleratore e di rifilare 6 pappine alla formazione guidata ai tempi da Joachim Löw, ben noto per ricercare scarti dalle sue narici.

E vorremmo tanto che quella partita non fosse un episodio unico nella storia dei precedenti tra le due squadre, quindi godiamoci questi 5 minuti di libidine nella speranza che stasera la disfatta possa ripetersi in casa dei crucchi!

Un bambino ha regalato un pacco di popcorn a Takefusa Kubo (VIDEO)

La vita è un “dare e avere”, e questo bambino l’ha capito fin da subito.
Dopo aver ricevuto in regalo la maglia dal talento giapponese della Real Sociedad, infatti, questo piccolo tifoso ha deciso di ricambiare portandogli un pacco di popcorn direttamente in panchina.

Decisamente la cosa più tenera che vedrete questo mese.

7 cose che non sai su Rodri

Vi è mai capitato di vivere un periodo fortunato nella vostra vita? 

Sì, come esempio va bene anche una settimana in cui avete vinto più di due bollette o in cui non vi sia arrivata una cartella di Equitalia a casa.

Beh, pensate che al povero Rodri, nelle ultime settimane, è successo qualcosa di apparentemente simile.

Ma non affrettiamo i tempi: oggi vogliamo raccontarvi alcune cose su di lui che potreste non sapere.

#1: UN TERZO HERNANDEZ?: ha mosso i primi passi da calciatore in un piccolo club, il Rayo Majadahonda. Fin da subito le sue prestazioni incantarono i dirigenti del club, ma fin da subito si trovò a condividere le attenzioni con altri due ragazzini niente male, fratelli: Theo e Lucas Hernandez. Chissà se quel piccolo club aveva una clausola sulle percentuali di future rivendite dei propri gioielli.

#2: VITAMINE: Piedi e testa da mediano, in gioventù il resto del corpo non era proprio deciso a seguirlo: infatti quando si trovò ad un provino per vestire la maglia dell’Atletico Madrid, fu scartato a causa della scarsa altezza. Forse sarebbe bastato aspettare un po’: qualche anno dopo i Colchoneros lo acquistarono per 70 milioni di euro.

#3: PURE LAUREATO: Si dice ancora “quello è un buon partito?” Beh, in ogni caso, lo è. Mentre lottava per affermarsi come centrocampista totale, si è pure laureato in Business e Management. Maledetto Rodri, è colpa di gente come te se le donne ci schifano.

#4: SILVIO REAPPEARS: ricevuta l’ufficialità del trasferimento al City, Guardiola ne parlava così: “Sarà un acquisto incredibile. Rodri non ha tatuaggi, non ha orecchini, ha il classico taglio di capelli del mediano, che non deve pensare ad altro che al pallone”. Non vi ricorda un po’ il discorso di Berlusconi ai calciatori del Monza?

#5: SIX IN A ROW: Dicevamo, i premi vinti da Rodri in soli 9 giorni: MVP Finale di Champions – MVP Champions League globale – MVP semifinale di Nations League – MVP finale di Nations League – Vittoria della Champions League – Vittoria della Nations League

#6: NO SOCIAL: e tutto questo senza neanche una postatina su Tik Tok. Sì, perché Rodri, classe 1996, ha deciso di distaccarsi completamente dal mondo web, per fare in modo che la sua concentrazione sia tutta sulla sua unica passione: il calcio.

#7: PIO… RODRI IS ON FIRE: All’indomani della vittoria della Champions League e del triplete portato a casa con i Citizens, Rodri è stato acclamato dall’intero spogliatoio come l’uomo decisivo. Tra tutti i cori possibili e immaginabili, uno solo è stato il prescelto: “Rodri is on fire”. 

Che fine ha fatto Isco?

Giornalista di calciomercato annate 2017 – 2022 be like: “Isco fuori dal progetto Real, l’Italia nel futuro”.

Eh sì, bei tempi quelli in cui Francisco Román Alarcón Suárez, 5 volte vincitore della Champions League, 3 volte vincitore de La Liga e con una marea di altri trofei in bacheca, pareva essere destinato al nostro campionato.

E che gioia per quei tifosi che già parevano assaporare le geometrie di quel centrocampista raffinato con il vizio del gol e del passaggio smarcante fra le linee. Salvo poi ritornare sulla terra e capire che nemmeno per quella sessione di calciomercato se ne sarebbe fatto nulla, un po’ per l’ingaggio spropositato rispetto al nostro calcio, un po’ perché alla fine chi è che ha davvero il coraggio di andarsene dal Real Madrid?

Nessuno, infatti.

Anche se ad un certo punto, Isco, ha dovuto dire “basta”.

Lo spagnolo, ad oggi, con soli 31 anni di età, è di gran lunga lo svincolato più vincente della storia. Ma dove inizia il declino di Isco? 

È sempre difficile rispondere alla domanda, perché è veramente impossibile etichettare come “fallimentare” una stagione in cui si arriva comunque alla vittoria di uno o più trofei e sappiamo che questo, al Real Madrid, altro non viene chiamato se non “routine”. 

Anche perché, nonostante ci siano state per Isco stagioni meno brillanti di altre, lo spagnolo non si è mai trovato fuori rosa o in situazioni poco piacevoli con la maglia dei Blancos: nelle 7 annate disputate al Santiago Bernabeu, Isco ha raccolto sempre più di 28 presenze fra incontri giocati da titolare e quelli in cui è subentrato dalla panchina.

Ma allora cosa è successo al calciatore che un mostro sacro del calcio come Iker Casillas aveva etichettato come: lo spagnolo più forte della sua generazione?”.

Il declino di Isco parte forse da lontano, da quel trovarsi all’interno di una squadra di fenomeni e di esserne solo un comprimario, o magari da una frattura nello spogliatoio, difficile dirlo; quel che è certo è che il centrocampista spagnolo, al termine del suo contratto a giugno del 2022 è rimasto senza squadra.

Il Siviglia ammazza Europa League è piombato su di lui, strappandolo alla concorrenza e investendolo subito con il ruolo di “diez” della squadra. Peccato però che l’esperienza si concluda con un profondo buco nell’acqua: 19 presenze, 1 sola rete e contratto rescisso già a dicembre.

E ora?

Se il discorso fosse solamente economico, Isco e le sue successive tre generazioni potrebbero tranquillamente godersi ciò che ha guadagnato in santa pace, ma se la dobbiamo mettere sul piano delle motivazioni beh…forse anche adesso saremmo disposti a vederlo con la maglia di uno dei nostri club preferiti di Serie A!

Nel frattempo ci chiediamo: riuscirà il Siviglia a vincere domenica contro il Villareal?

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