Trascinare la propria nazionale alla vittoria finale di un Campionato Europeo è un’impresa leggendaria.
Ci è riuscito CR7 nel 2016 con il Portogallo (pur uscendo prematuramente all’ultimo atto), ma in pochi ricorderanno Theodoros Zagorakis, l’artefice del sogno per una nazione intera.
Era il 2004 quando la Grecia salì sul tetto d’Europa battendo in finale proprio il Portogallo, al termine di una cavalcata trionfale in cui aveva estromesso compagini ben più blasonate come Francia e Spagna. Tutto questo non sarebbe successo senza l’indispensabile apporto del capitano greco, che all’età di 33 anni arrivò persino quinto all’edizione del Pallone d’Oro.
Dopo il ritiro, Zagorakis ha vestito i panni di presidente del Paok Salonicco per più di 3 anni, dove ha ripristinato i debiti accumulati dalla società riportandola al pieno del suo splendore con un operato eccellente.
A quel punto decise di cambiare panorama e dedicarsi in maniera attiva al proprio paese. Nel 2014, infatti, si è candidato per il partito greco Nuova Democrazia, venendo eletto come Deputato Europeo. Un compito che ha ricoperto in maniera sfavillante, prima di finire al centro di un caos mediatico.
Nel gennaio 2020 è stato espulso dal partito per via di alcune dichiarazioni sul caso PAOK-Xanthi. Il patron del PAOK Ivan Savvidis fu accusato di avere interessi economici per un altro club ed il Comitato greco dello sport suggerì di punire entrambi con la retrocessione, suscitando la reazione rabbiosa di “Zago”, il quale minacciò di dimettersi dal suo schieramento. Per tutta risposta, il suo partito decise di espellerlo.
Un triste epilogo per chi, 16 anni fa, fu l’eroe indiscusso del proprio popolo.