Quando la Spagna umiliò malamente la Germania (VIDEO)

Nemmeno dopo l’umiliazione ricevuta sabato dalla Svizzera abbiamo il coraggio di non gufare la Germania. 

Stasera i tedeschi incontreranno la Spagna nel loro percorso che li porterà sicuramente in finale davanti ai propri tifosi, quindi bisogna ricordargli di tenere alta la guardia.

Perché l’ultima volta che hanno sottovalutato un match contro gli iberici non è finita proprio bene.

Ma noi siamo consapevoli che stasera, in realtà, dilagheranno quindi vi facciamo un grosso regalo.

E se non succederà, godremo nel sapere che anche i nostri amati rivali sono usciti precocemente in questo Europeo.

PRONOSTICO SPAGNA-GERMANIA: GOL OSPITE SI

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* Le quote sono soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite

Dicevamo, infatti, che non è passato troppo tempo da quando la Nazionale Spagnola rifilò una bella raffica di gol alla Germania.

Era il novembre 2020 e si giocava a porte chiuse: sembra passata una vita nel vedere certe immagini, ma danno sempre la loro soddisfazione personale.

Perché in quel match di Nations League la Spagna decise di non togliere il piede dall’acceleratore e di rifilare 6 pappine alla formazione guidata ai tempi da Joachim Löw, ben noto per ricercare scarti dalle sue narici.

E vorremmo tanto che quella partita non fosse un episodio unico nella storia dei precedenti tra le due squadre, quindi godiamoci questi 5 minuti di libidine nella speranza che stasera la disfatta possa ripetersi in casa dei crucchi!

Come nacque il meme “italiano” di Yakin (VIDEO)

Non ci siamo ancora ripresi da sabato, ovvero da quando la Svizzera ci ha buttato fuori dagli Europei umiliando la nostra Nazionale Italiana campione in carica.

Una sconfitta cocente, non tanto per l’eliminazione in sé, ma per come è arrivata.

Gli 11 di Spalletti sono scesi in campo sulle gambe, senza la determinazione e il fuoco negli occhi che caratterizza solitamente il gruppo azzurro durante le competizioni più importanti, o almeno quando ad esse ci qualifichiamo.

La Svizzera ha meritato ampiamente di qualificarsi a nostro discapito, merito sopratutto del suo CT Murat Yakin, che sta disegnando un calcio che fa sognare una piccola realtà che ora sogna di fare uno sgambetto anche ai nostri acerrimi rivali inglesi.

Molti di voi, però, non hanno notato che l’allenatore elvetico era già ben conosciuto ai nostri occhi per via di un episodio diventato virale negli anni. 

No, non si tratta di un gesto tecnico di quando giocava e nemmeno di una tattica rivoluzionaria per il mondo del calcio: parliamo infatti di un meme.

Quello che lo inquadrò mentre faceva un gesto tipicamente italiano, riconosciuto in tutto il mondo.

Se guardate la sua base sappiamo tutti di cosa stiamo parlando, ma vi ricordate perché Yakin reagì così e in quale partita?

Vi rinfreschiamo noi la memoria.

Era il lontano dicembre 2013 e il Basilea, allora allenato proprio dal tecnico elvetico, fu protagonista di un errore arbitrale che gli costò carissimo.

Durante l’ultimo match dei gironi di Champions League, infatti, lo Schalke vinse 2-0 con un gol di Matip in netto fuorigioco sugli sviluppi di un calcio di punizione.

E, guarda caso, l’arbitro era uno dei nostri; Tagliavento non disponeva della var e convalidò la rete, lasciando di stucco il povero Yakin, che reagì come un vero italiano all’estero.

Rivediamolo insieme.

A proposito di Svizzera, come finirà il match di questa sera contro l’Inghilterra?

RISULTATO ESATTO INGHILTERRA-SVIZZERA: 1-1

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Com’era l’Italia l’ultima volta che perse contro la Svizzera?

Ragazzi ovviamente sappiamo già che questa sera dovremo mettercela tutta per passare il turno e arrivare ai quarti di finale per affrontare a testa alta l’Inghilterra.

Siamo anche consapevoli, però, che un po’ di scaramanzia non fa mai male in certe occasioni.

Quindi, toccando ferro, piuttosto che ricordare i magnifici successi della nostra Nazionale Italiana, vogliamo capire com’eravamo scesi in campo l’ultima volta che uscimmo sconfitti contro la Svizzera, che ha chiaramente in mano già il pass per il prossimo turno.

Per farlo dobbiamo spolverare l’album dei ricordi.

Ma prima vi facciamo un regalo: va bene gufare, ma dobbiamo credere nei nostri uomini.

PRONOSTICO SVIZZERA-ITALIA: X2

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* Le quote sono soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite

Dicevamo, era il lontano 1993 quando gli Azzurri uscirono sconfitti da un match ufficiale contro gli Elvetici.

Durante la settima giornata delle qualificazione mondiali, giocammo a Berna una partita resa ancora più difficile dall’espulsione di Dino Baggio alla fine del primo tempo.

Fu un gol dell’irreprensibile Hottinger a mandarci al tappeto.

Rispetto agli ultimi 10 anni, però, alla fine strappammo comunque l’accesso al Mondiale di Usa 94 e sappiamo tutti come andò a finire.

Ma chi erano i giocatori in campo con la maglia azzurra quella sera?

Una formazione da sogno se paragonata all’attuale rosa di Spalletti, con un attacco che avrebbe fatto invidia a qualsiasi nazione, a tal punto che Arrigo Sacchi, pur di non rinunciare alla sua couple goals, decise di posizionare Beppe Signori esterno sinistro.

Vediamola insieme:

Italia (4-4-2): 

Pagliuca; Mannini, Vierchowod, Baresi, Maldini; Fuser, Zoratto, D. Baggio, Signori; R. Baggio, Mancini.

CT: Arrigo Sacchi

Se ci tenete tanto, vi lasciamo qui sotto pure gli highlights del match in questione.

46 secondi di Spalletti che cazzia gli azzurri durante Italia-Albania

Ieri l’Italia è riuscita a battere l’Albania, ribaltando la partita dopo essersela complicata appena poco dopo l’inizio del match.
I gol sono stati di Bastoni e Barella. Il Man of the Match che ha incasinato la difesa albanese è stato Chicco Chiesa.

Ma chi ha svoltato la partita è stato lui, Lucianone, che dalla panchina ha ringhiato sugli Azzurri in campo, per dare una sveglia generale a TUTTI.

46 secondi di pura poesia.

Il gesto con cui Modric ha commosso il mondo (VIDEO)

Ha da poco firmato il suo rinnovo di contratto fino al 2025 con il Real Madrid dopo aver alzato al cielo la sua ennesima Champions League. 

A 40 anni, Luka Modric non ha alcuna intenzione di lasciare il calcio giocato e guida ancora il centrocampo della sua Nazionale croata, con cui nel 2018 arrivò ad un passo dal vincere i Mondiali, cedendo solamente in finale ad una ineluttabile Francia.

Quello che però passò alla storia di quell’incredibile cammino fu il gesto con cui il fantasista croato dimostrò di essere in primis una gran persona, oltre che uno dei migliori giocatori della sua generazione.

Durante i festeggiamenti in patria per la medaglia d’argento ottenuta in Russia, fece salire sul pullman della squadra un ragazzo affetto da una sindrome di down, facendolo divertire insieme a loro come fosse un compagno di spogliatoio.

E quel ragazzo, qualche tempo dopo, decise di ringraziarlo con un video messaggio.

Preparate i fazzoletti prima di aprire in link che vi lasciamo per comodità qui sotto.

PRONOSTICO CROAZIA-ITALIA: OVER 0,5

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Quando Conte impazzì durante Italia-Spagna (VIDEO)

Italia-Spagna non è mai una partita come le altre.

E per nostra sfortuna, li incontriamo spesso i nostri cugini durante il percorso degli Europei o della Nations League. Contro le Furie Rosse abbiamo vinto una sola partita ufficiale negli ultimi 30 anni (se non consideriamo la vittoria ai rigori di Euro2021 che avvenne a tempi regolamentari e supplementari già conclusi). 

Era il 27 giugno 2016 quando la Nazionale Italiana guidata da un incontenibile Antonio Conte vinse 2-0 contro gli spagnoli grazie alle reti di Chiellini e Graziano Pellè.

Al di là della gioia della vittoria, di quel giorno ricordiamo bene un’altra cosa: le urla e le reazioni esilaranti del neo allenatore del Napoli. 

Se la prese con chiunque e pretese il massimo dai suoi ragazzi; iconica la scena in cui raccolse un pallone perso malamente da Giaccherini e lo cacciò via con tutta l’adrenalina in corpo del momento.

E poi il salto sopra al panchina… vabbè ma invece di stare qui a leggerle, rivediamocele insieme in questi highlights.

Non sappiamo come finirà invece la partita del girone di Euro 2024, ma siamo convinti perlomeno che non mancheranno i gol.

PRONOSTICO SPAGNA-ITALIA: OVER 0,5

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Gli 11 migliori calciatori albanesi che hanno giocato in Italia

L’Albania, pur essendo una nazione relativamente piccola, ha prodotto numerosi talenti calcistici che hanno lasciato un segno importante anche nel panorama del calcio internazionale.

In particolare, molti calciatori albanesi hanno trovato successo nei nostri campionati italiani, trovando la loro dimensione tra due popoli che spesso hanno condiviso le proprie vite.

Di fatto, anche la Nazionale albanese prima di Sylvinho ha avuto tanti CT italiani, come Edy Reja, Christian Panucci e Gianni De Biasi, che hanno alzato il livello della rosa a loro disposizione.

E tra questi, una buona parte ha militato in Serie A.

Da campioni più o meno affermati a giovani promesse, questi atleti hanno portato con sé la grinta, la tecnica e la determinazione tipiche della loro terra d’origine. 

In questo articolo, esploreremo quali sono gli 11 migliori calciatori albanesi che hanno giocato in Italia, per rinfrescare la nostra memoria in vista del match d’esordio della Nazionale di Spalletti che affronterà sabato sera proprio l’Albania. 

Vediamo quali sono.

#1 Thomas Strakosha: ve lo ricorderete sicuramente tra i pali della Lazio, con una parentesi in prestito alla Salernitana. Da un paio d’anni si è trasferito al Brentford, trovando però molto meno spazio come portiere titolare.

#2 Elseid Hysaj: dopo le giovanili, il terzino albanese ha trovato la sua fortuna in Italia. Da 13 anni infatti milita in Serie A, dove ha vestito le maglie di Empoli, Napoli e Lazio, squadra dove milita attualmente, il che gli hanno permesso di collezionare più di 80 presenze in nazionale.

#3 Berat Djimsiti: è nato e cresciuto in Svizzera, ma i suoi genitori sono albanesi. Dopo aver passato quasi 10 anni a Zurigo, tra giovanili e prima squadra, nel 2016 si trasferisce all’Atalanta. Due anni in prestito in Campania, tra Avellino e Benevento, prima di tornare alla base e diventare un perno della difesa di Gasperini.

PRONOSTICO ITALIA-ALBANIA: ITALIA VINCE

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#4 Marash Kumbulla: anche lui, come Djimsiti, possiede una doppia cittadinanza. I suoi natali, infatti, sono di Peschiera del Garda ed è proprio in provincia di Verona che si fa le ossa calcisticamente parlando. Nel 2020 si trasferisce alla Roma per effettuare un salto di qualità nella sua carriera, ma il suo percorso in giallorosso non è dei migliori e in prestito a Sassuolo in questa stagione è tra i protagonisti della retrocessione nero-verde. Agli Europei cercherà il suo riscatto.

#5 Ardian Ismajli: a chiudere questa difesa a quattro ci pensa il terzino destro dell’Empoli, che dopo essersi distinto in Croazia all’Hajduk Spalato, fece il suo approdo nel calcio italiano grazie agli osservatori dello Spezia.

#6 Kristjan Asllani: nasce ad Elbasan, in Albania, ma all’età di due anni si trasferisce con la famiglia in Italia, stabilendosi a Buti, in provincia di Pisa. Da qui inizia una lunga trafila nelle giovanili dell’Empoli e dopo un anno in prima squadra attira i radar dell’Inter che lo portano a Milano.

#7 Ylber Ramadani: il centrocampista in forza al Lecce dal 2023 ha origini kosovare, ma viene al mondo in Germania, più precisamente a Starnberg. In patria compie i primi passi nel mondo del pallone, poi si trasferisce dapprima in Danimarca, poi a Budapest, prima di tornare nel Regno Unito in Scozia e finisce a mangiare i pasticciotti in Salento. Poteva andargli decisamente peggio.

#8 Nedim Bajrami: ha appena vissuto sulla sua pelle la triste retrocessione del Sassuolo in Serie B dopo 10 anni. Non la sua stagione migliore, visto che ad Empoli Bajrami si era distinto per costanza e qualità dietro le punte. Così come Kumbulla, all’Europeo proverà a farci un brutto scherzo.

#9 Rey Manaj: ha giocato praticamente in qualsiasi campionato, alternando le sue esperienze tra Italia e Spagna, ora si gode la vita in Turchia. Al Sivasspor, infatti, Manaj ha realizzato 18 gol in 33 presenze di campionato e dovremo stare attenti al suo fiuto del gol per non rischiare possibili imbarcate.

#10 Igli Tare: il nostro viaggio si sta per concludere con due attaccanti che hanno fatto un pezzo della loro storia in Italia. Il primo è Igli Tare, che si è primo distinto con le maglie di Brescia, Bologna e Lazio, poi come dirigente di quest’ultima ha fatto le fortune di Lotito.

#11 Erjon Bogdani: e il secondo invece è il giocatore albanese che ha realizzato più gol nella nostra Serie A. Con 41 reti Bogdani si è conquistato un posta da inamovibile (o quasi) con la sua Nazionale Albanese, per cui ha giocato per ben 17 anni.

Noi sabato sera, a prescindere dal bene che vogliamo nei confronti dei giocatori albanesi che hanno giocato nei nostri campionati, non possiamo che fare il tifo comunque per la nostra amata Italia.

L’unico punto debole di Messi (VIDEO)

Spesso negli anni abbiamo definito tutti quanti Messi un alieno.

Un giocatore fenomenale da ogni punto di vista, in grado di incantare gli amanti del pallone di tutto il mondo e dimostrando come il suo talento non abbia età.

Negli USA sta ritrovando una seconda vita e sarà il paese in cui disputerà pure la prossima Copa America 2024, giocando quindi, da un certo punto di vista, “in casa sua”.

Lo stesso Lionel, però, è più umano di quello che è sempre sembrato. Anche lui di fatto aveva un punto debole che ha dovuto nascondere nel corso degli anni: l’uso dell’esterno.

Nel video che vi mostreremo qui sotto potrete osservare coi vostri occhi come la Pulce abbia commesso parecchi errori banali, o per meglio dire non dal Messi, usando l’esterno del suo piede per servire i compagni persino ai tempi del suo prime al Barcellona.

Non ci credete? E allora guardate la compilation qui in fondo all’articolo! 

Nel mentre vi ricordiamo che dal prossimo 21 giugno inizierà anche la versione sudamericana dei nostri Europei, vedendo in campo al via proprio l’Argentina campione in carica contro il Canada.

Non abbiamo dubbi sul fatto che la Nazionale Albiceleste possa raggiungere l’ultimo atto anche quest’anno, quindi ci siamo chiesti: chi sarà a dargli filo da torcere in finale? 

Forse è una risposta scontata, ma noi puntiamo proprio sul Brasile!

FINALISTA SI/NO: BRASILE SI

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Taarabt ha rivelato perché il Milan non lo riscattò

In sei mesi si prese il Milan, se lo mise sulle spalle e fece letteralmente il cazzo che voleva.

Un giocatore dalla tecnica pazzesca e dall’estro spericolato, che sarebbe voluto rimanere in rossonero per dimostrare finalmente a tutti di poter diventare un campione.

Invece, poi, cadde in depressione.

La storia di Taarabt è una montagna russa di alti e bassi: di recente si è aperto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, raccontando tutta la verità sull’esperienza sotto i riflettori di San Siro.

In molti si chiedono come mai, dopo 6 mesi di fuoco, non venne riscattato dal QPR. E la risposta non è certo quello che i milanisti vorrebbero sentire…

“Seedorf mi voleva bene, io stavo da Dio. Dopo soli due mesi si parlò del riscatto, ma in estate cambiò tutto. Inzaghi disse ai piani alti di non voler puntare su di me perché preferiva Cerci. Lo rispetto, ma sentirmi dire una cosa del genere no. Ora tutti vedono che carriera sta avendo come allenatore. Suo fratello ha fatto bene, lui invece …”

Noi ve lo avevamo detto che era meglio non saperlo.

E, pur non essendo dei terapisti, abbiamo capito perché poi Adel cadde in depressione.

“C’ho messo 18 mesi a recuperare. Volevo mollare tutto. Immagina di indossare la maglia del Milan, giocare a San Siro, far sognare i tifosi e poi via, tutto finito. Quando sono tornato al QPR, un club che amo e rispetto, ero svuotato. Nella mia testa era impossibile giocare lì”.

Ovviamente stare al fianco di Balotelli in giovane età non lo ha aiutato.

“Una volta arrivò all’allenamento con la Ferrari e il suo rottweiler dentro, a duecento all’ora. Andava così forte che il cane era completamente stordito. Sembrava un gatto. Il dottore gli spiegò che per un cane era deleterio andare forte. Ma avrei mille storie: un’altra volta, prima di una gara contro il Chievo, disse a Pazzini di scendere in campo dall’inizio perché lui non voleva giocare. Ovviamente Mario segnò dopo pochi minuti. Era buono, ma totalmente matto”.

E infine, l’episodio che nessuno avrebbe mai potuto immaginare: la rissa con Kakà.

“So che sembra strano sentirselo dire perché Kaká è il ‘ragazzo perfetto’, ma è successo. Insomma, andò così: esercitazioni, attacco contro difesa, invece di servire Ricky passai il pallone a Balotelli, così lui iniziò a urlarmi addosso.

Rimasi stupito, ma non si fermava, quindi a un certo punto gli ho messo le mani al collo. Io capisco che sei Kaká, ma se urli io perdo la testa. Il giorno dopo, però, lui si scusò e mi portò fuori a pranzo. All’epoca lo spogliatoio aveva dei clan. Alcuni non volevano aiutare Seedorf, altri sì. Io ero nel mezzo”.

In fondo, Adel, ti abbiamo voluto tutti un gran bene e sognavamo che potessi prenderti in mano il Milan nella sua rinascita, ma purtroppo il destino decise che doveva annà così fratellì.

Milan che scenderà in campo per l’ultima volta in questa stagione a San Siro domani sera. E non essendoci più nulla in palio, contro la Salernitana, auspichiamo di vedere una partita piena di gol.

 

MILAN-SALERNITANA: OVER 4.5

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William Hill: 2,50

Snai: 2,55

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Quella volta che i tifosi del Legia Varsavia hanno trollato la UEFA (VIDEO)

Boccaccio in “Chichibio” — la quarta novella del “Decameron” — spiega bene il concetto di “motto di spirito”: una frase divertente, arguta, pronunciata da una persona al momento giusto per sottrarsi da una situazione difficile. È la celebrazione dell’intelletto dell’uomo che, quando viene messo sotto scacco, riesce con prontezza a reagire, uscendone alla fine vincitore.

È il caso della tifoseria del Legia Varsavia che, nonostante sia tra le più violente e pericolose d’Europa — le loro scorribande in giro per il continente sono finite più volte sui titoli della cronaca nera — ha trovato la chiave per ribellarsi alle sanzioni della UEFA in modo ironico, ma estremamente efficace.

In seguito ai danni causati dagli ultras polacchi a Birmingham prima della partita di Conference fra Aston Villa e Legia Varsavia — che hanno portato a 46 arresti — Ceferin ha deciso di chiudere la curva dei tifosi facinorosi, imponendo loro anche il divieto di andare in trasferta per le cinque gare successive.

Dietro un problema però, si cela sempre un’opportunità e, in occasione della partita in casa contro il Molde, la Zyleta è riuscita a trasformare le proibizioni in uno spettacolo, andato successivamente virale sui social. La solitamente calda curva è vuota, riempita solo da uno striscione che recita Questa volta hai vinto tu, UEFA, a dimostrazione che, per una volta, i tifosi non vogliano creare problemi.

Ma dopo pochi minuti, ecco che dalla tribuna laterale, aperta al pubblico, viene allestita una coreografia (con fuochi d’artificio annessi), la quale mostra un omino di Lego con addosso degli occhiali da sole — thug life — con annessa scritta Sorpresa, figli di pu**ana.

Ancora una volta, gli ultras non hanno perso l’occasione di supportare la loro squadra e, al contempo, hanno mostrato che l’umorismo può essere un’arma più potente e costruttiva della violenza. Anche in situazioni di conflitto, scegliere di rispondere con spirito e creatività può trasformare tensioni in momenti di connessione e celebrazione comunitaria — invece di distruggere tutto.