Nazionale U21: Pisilli ha segnato un gol senza senso contro la Polonia (VIDEO)

Visto che ormai con la Nazionale siamo abituati a non aspettarci grandi cose e accontentarci di quel poco a disposizione in grado di esaltarci, eccoci qui a parlare della magia nello psicodramma serale: il gol di Pisilli nella sconfitta dell’Italia U21 contro la Polonia.

Neanche a dirlo, la partita con la Polonia aveva la sua importanza in ottica di qualificazione al prossimo Mondiale, e l’U21 di Baldini per non spezzare la tradizione barcollante dell’Italia nelle grandi competizioni da qualche anno a sta parte, ha deciso di farsi rimontare dalla Polonia negli ultimi minuti di gioco.

Quello che vale la pena ricordare di questa serata però, al di là dei disfattismi, è questa perla di Niccoló Pisilli, che per l’1-0 fa un sombrero a gamba altissima e spara in porta un colpo alla Kung Fu Panda. La cura Gasperini sta già facendo effetto.

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Stankovic come Spalletti: sbrocca in italiano contro un giornalista russo (VIDEO)

Vi ricordate la sfuriata di Spalletti ai tempi dello Zenit?

“Ma che emozione ma che emozione ma che cazzo dici?!” si esattamente quella.

Ecco ieri sera Dejan Stankovic, attuale allenatore dello Spartak Mosca, ha sbroccato contro un giornalista russo, prima rispondendo in inglese cercando di mantenere la calma, poi dando sfoggio di tutta la sua italianità acquisita dopo tanti anni in Serie A.

Con tanto di traduttore a suo supporto.

Araùjo ha segnato un autogol indecente (VIDEO)

Nel weekend appena concluso abbiamo assistito a uno degli autogol più assurdi mai visti di recente, e il protagonista di questa scena ai limiti del paradossale è Tomás Araújo del Benfica.

Il Benfica stava vincendo 2-0 in casa contro il Casa Pia, squadra che ad oggi ricopre la quartultima posizione in campionato.

Al 65’ c’è stato un episodio che ha segnato il resto della partita, e si tratta di un rigore in favore della squadra ospite che il portiere del Benfica ha parato (gesto tecnico notevole, peraltro), seguito subito dopo da un vero e proprio disastro di Araújo che calcia abbastanza forte verso la sua stessa porta.

L’episodio è stato emblematico, tanto che nel video si sentono i tifosi del Benfica esultare per il rigore parato per poi ammutolirsi completamente all’autogol di Araújo.

E mentre qualcuno già iniziava a parlare di episodio da ufficio inchieste (e lo fa tutt’ora), il Benfica ha subito il gol del 2-2 al 91’ rimanendo al terzo posto a 6 punti di distanza dal Porto capolista.

Dzeko interrompe De Rossi in conferenza stampa per baciarlo ed abbracciarlo (VIDEO)

Dopo il pareggio per 2-2 tra Genoa e Fiorentina, Edin Dzeko è passato a salutare in conferenza stampa l’amico Daniele De Rossi, alla sua prima gara sulla panchina del Grifone.

I due, che strinsero un forte legame affettivo ai tempi della Roma, si sono lasciati andare a baci e abbracci calorosi.

“Cristiano, amico mio, abbracciamo guascone” cit.

Suarez l’ha fatto di nuovo: seconda squalifica in un anno per condotta violenta in MLS (VIDEO)

Suarez l’ha rifatto ancora.

L’Inter Miami sarà probabilmente l’ultima tappa della carriera di Luis Suarez che oggi, a 38 anni, se ne sta ancora lì a correre e saltare in mezzo ai ragazzini in MLS con la solita invidiabile qualità tra i piedi.

Non è oggi, però, il giorno in cui parleremo dei suoi 10 gol e 11 assist in 30 partite. Oggi c’è un altro caso che ha acceso l’attenzione dei media internazionali, e riguarda come sempre quel brutto vizietto che si porta dietro da sempre di fare cose strane agli avversari in campo.

I suoi morsi agli avversari sono diventati iconici e oggetto di meme per anni, un livello che per ora in MLS non ha ancora sbloccato. Il livello sbloccato da compagno di squadra di Messi però non ha molto da invidiare a quanto fatto in Europa, nè in termine di gesti nè in termini di giornate da scontare.

Domenica infatti, si è beccato una squalifica di una giornata per condotta violenta per aver tirato un calcio ad un avversario in area di rigore, episodio che l’arbitro non é riuscito a vedere sul campo e che ha revisionato nel post partita.

Ma non è tutto, perchè questa è la seconda volta in stagione che si becca una squalifica per condotta violenta, la prima infatti risale all’inizio dell’anno, quando è stato allontanato dai campi per 6 giornate per aver sputato in faccia al direttore della sicurezza dei Seattle Sounders durante una rissa nel post partita.

Quanto è quotato che appena appende gli scarpini al chiodo tutti quelli che ha menato stappano quella buona?

Il golazo coast to coast di Van de Ven che ha fatto impazzire i tifosi del Tottenham

Ieri sera, mentre la nostra attenzione era tutta per le italiane e per i big match di serata tra i titani del calcio, Micky Van de Ven ha segnato un gol della madonna.

Il Tottenham giocava in casa contro il Copenaghen, partita che nonostante sia finita 4-0 per i padroni di casa ha rischiato di prendere un’altra piega quando gli Spurs sono rimasti in inferiorità numerica.

Subito dopo, neanche il tempo di provare a riassettarsi dopo l’espulsione, la magia: Van de Ven parte da solo dalla sua area di rigore e si invola in una corsa palla al piede che a molti, soprattutto ai milanisti, ricorderà un po’ il coast to coast di Theo contro l’Atalanta.

Una corsa di 80 metri a saltare letteralmente tutti gli avversari culminata con un sinistro potente sul secondo palo, che ha talmente tanto gasato i tifosi degli Spurs che oggi gridano già al Puskas.

Intanto zitto zitto Van de Ven da difensore sale a quota 6 gol in stagione e sì, probabilmente ha già più reti del tuo pupillo al fanta.

Saelemaekers esulta in faccia a Guida dopo il rigore parato da Maignan (VIDEO)

Nei due anni di prestito a Bologna e Roma è cresciuto moltissimo giocatore, spesso però lo abbiamo visto lasciarsi andare a comportamenti un po’ fuori dagli schemi rispetto al periodo iniziale in cui vestì la maglia del Milan.

Da quando è tornato a Milanello, Alexis Saelemaekers sta inanellando prestazioni eccellenti condite da esultanze rabbiose nei confronti degli avversari, persino contro i direttori di gara.

Ieri sera, infatti, dopo aver discusso con l’arbitro Guida per il rigore assegnato su fallo di mano di Fofana, Alexis è impazzito dopo aver visto Maignan fermare Dybala dal dischetto e forse non vi siete accorti della sua esultanza rabbiosa in faccia al direttore di gara, che non l’ha presa benissimo.

Salamella (come lo chiamano i suoi tifosi) ha evitato comunque il cartellino giallo, per la gioia dei suoi allenatori fantacalcistici.

In una partita di Coppa rumena, il Cluj ha schierato il suo presidente di 61 anni (VIDEO)

Il calcio rumeno ci regala spesso delle grandissime chicche, e questo è esattamente uno di quei casi.

Ieri, infatti, il presidente di 61 anni del Sanatatea Cluj, squadra di Serie C rumena, è subentrato negli ultimi minuti di gioco diventando il giocatore rumeno più vecchio a mettere piede in un campo da calcio. E non in un’amichevole estiva, bensì in una partita di Coppa.

Non è la prima volta che accade a quanto pare, e i giocatori hanno raccontato che l’ultima volta che il presidente ha giocato insieme a loro in una partita ufficiale ha poi dato un bonus di 500 euro a ogni calciatore.

Rispetto per questo gigante che a 61 anni non molla un cazzo e ogni anno fa la visita medica aspettando quei 3 minuti di gloria all’anno.

Che fine ha fatto Oba Oba Martins? Oggi gestisce un Night Club con un nome molto strano

Probabilmente Oba Oba Martins non era la persona a cui stavate pensando in questo preciso istante, ma oggi compie 41 anni e per l’occasione è giusto rinfrescare una chicca abbastanza recente.

E no, non ha a che fare con le sue esultanze storiche, né con qualcosa fatta quando era ancora in attività, né con i tremila aneddoti assurdi che hanno caratterizzato la sua vita.

A fine carriera, dopo aver appeso gli scarpini nella stagione 2020-21 nelle file del Wuhan Zhuoer in Cina, Oba è tornato in Nigeria.

Nessuno sentiva parlare di lui da un po’, fino a quando un giorno, sul suo profilo personale, ha annunciato l’apertura di un night club dal nome piuttosto strano: Cosa Nostra Patron.

Fino a quel momento le sue attività imprenditoriali spaziavano dall’immobiliare alla moda, e non è chiaro quando abbia deciso di aprire un night, né tantomeno perché scegliere un nome del genere.

Quello che sappiamo è che Cosa Nostra Patron esiste ancora e pochi mesi fa ha festeggiato i due anni dall’apertura.

Quando il Milan buttò fuori l’Atalanta dalla Coppa Italia senza restituirle il pallone (VIDEO)

Il 24 gennaio 1990, allo stadio Comunale di Bergamo, si giocava una gara del girone finale della Coppa Italia 1989‑90: Atalanta contro Milan.

Agli orobici serviva una vittoria per qualificarsi; al Milan bastava un pareggio.

L’Atalanta passò in vantaggio nel primo tempo con un gol di Giorgio Bresciani al 41′.

Tutto sembrava andare per il meglio per i padroni di casa, ma nel finale si verificò un episodio che avrebbe deciso la qualificazione.

Su un’azione in area dell’Atalanta, l’attaccante del Milan Stefano Borgonovo rimase a terra dopo un contrasto.

Il capitano atalantino Glenn Stromberg con un gesto di fair play fece uscire volontariamente il pallone fuori dal campo per permettere i soccorsi.Tuttavia, alla ripresa del gioco, il Milan non restituì la palla all’Atalanta come consuetudine.

Il pallone passò da Frank Rijkaard a Daniele Massaro che mise in mezzo un cross nell’area nerazzurra: un difensore atalantino intervenne in ritardo su Borgonovo, che ottenne il calcio di rigore.

L’arbitro fischiò il penalty e il capitano rossonero Franco Baresi, invece di calciarlo fuori, lo trasformò: 1-1 e qualificazione al Milan. 

La reazione dell’Atalanta fu furiosa: Stromberg uscì volontariamente dal campo prima del fischio finale, definendo l’episodio “una vergogna” per lo sport.

Sui giornali del giorno dopo si parlò di “rigore scandaloso” e antisportività del Milan.

Anche anni dopo l’ex rossonero Costacurta ha definito quell’episodio uno scandalo. Nonostante le proteste, la qualificazione del Milan restò valida e la squadra proseguì la sua corsa in Coppa Italia, mentre l’Atalanta vide dissolversi il sogno della semifinale.

Quella di Bergamo non fu solo una partita: divenne un simbolo di tensione tra sportività e risultato, etica contro opportunismo.

Per l’Atalanta diventò uno degli episodi più amari della sua storia recente; per il Milan, una qualificazione segnata da una decisione che ancora oggi divide.