Quando Vucinic fu intervistato completamente ubriaco (VIDEO)

Lo abbiamo visto guidare il Lecce a dei campionati clamorosi, togliersi i pantaloncini durante un’esultanza alla Roma e realizzare 96 gol in Serie A.

Ma ciò che ricordiamo con maggior piacere di Mirko Vucinic è quell’intervista dopo la festa del 30esimo Scudetto della Juventus in cui si avvicinò ai microfoni completamente ubriaco.

Una performance di grande spessore, tra urla, versi, espressioni facciali di dubbio gusto e chiacchiere coi compagni.

Volevamo ricordarti così, nel giorno del tuo 41esimo compleanno, con un sorriso stampato sulle labbra e la gioia dei successi raggiunti con sacrificio, sudore e dedizione per la maglia.

Ci manchi tantissimo in Serie A.

Tornando al calcio giocato, cosa farà la Vecchia Signora domani sera in Champions? Noi pensiamo che finirà così!

RISULTATO LIPSIA-JUVENTUS OVER 2,5

Planetwin365: 1,85

William Hill: 1,80

Snai: 1,83

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Quando Rocchi, Jonathan e Alvarez fecero esplodere San Siro con un’azione assurda

Oggi il buon Tommaso Rocchi compie 47 anni e non potevamo non ricordare una delle azioni più iconiche degli ultimi 10 anni dell’Inter.

Non è facile spiegare a chi non ha vissuto quegli anni, cosa sia stato per gli interisti passare dalla squadra del Triplete ad alcune delle formazioni più strambe degli ultimi vent’anni nerazzurri.
Non è facile nemmeno raccontare cosa sia stato assistere alle mirabolanti magie di Jonathan, terzino brasiliano arrivato come erede di Maicon, e diventato “Il Divino” totalmente a caso, grazie ai meme.
Non è facile spiegare quanto ci si credesse in Ricky Alvarez, nuovo trequartista di talento pescato in Argentina, che si sarebbe rivelato un mezzo bidone.

Ma un bel giorno, a questi due signori, si unì Tommaso Rocchi.
Arrivato dalla Lazio per coprire il reparto offensivo nerazzurro, in un giorno di Aprile quest’uomo decise di entrare a far parte della storia dell’Inter con una delle azioni più improbabili e inaspettate mai viste a San Siro.

Kovacic che avvia l’azione, Jonathan che sembra davvero la reincarnazione di Maicon e si fionda centralmente in avanscoperta, Ricky Alvarez che dipinge calcio e lui, Tommasone, a regalare al Divino l’assist della gloria.

Era
quasi
magia.



Quando Milan e Inter si unirono in una sola squadra

Domenica sera si sfideranno in campo per la 240esima volta.

Le statistiche recitano 91 le vittorie a favore dell’Inter, 79 a favore del Milan e 69 pareggi.

Una partita che non è mai come tutte le altre e che si prepara ad avere un incasso record: più di 7 milioni di Euro ricavati dalle vendite dei biglietti, ricordandoci quanto sia sempre più uno spettacolo esclusivo più che un derby popolare della città.

Inzaghi è pronto a scuotere la panchina di Fonseca, sempre più in bilico dopo un inizio di stagione pieno di difficoltà, errori tattici e figuracce dovute anche all’egocentrismo di alcune sue pedine.

Oggi, però, non vogliamo parlarvi di nessuno scontro del passato o dei marcatore più ignoranti del Derby di Milano, bensì di quando le due compagini unirono le forze per formare una sola squadra. Non ci credete? Bisogna togliere infatti la polvere dai libri di storia e riesumare questo ricordo dimenticato da tutti.

Era il lontano 1929 quando Milan e Inter decisero di unirsi e realizzare il MilanInter United.

La prima sfida che vide scendere in campo questo strano ibrido fu proprio in quell’anno, ma la prima di cui abbiamo un ricordo video fu contro il Chelsea e andò in scena a San Siro nel ’65, con Filippo di Edimburgo seduto in tribuna e con la formazione meneghina che si impose con un 2-1. 

Il trofeo dell’amicizia italo-britannica non fu un’occasione unica di fusione: nel ’69 una squadra composta da tanti rossoneri e qualche elemento nerazzurro sfidò l’Olympique Lione, in nome del gemellaggio con la città francese. 

Vittoria netta per i rossonerazzurri con un 7-1 roboante che vide un Gianni Rivera protagonista assoluto.

Passarono 10 anni prima di ripetere questo strano esperimento: in un’amichevole contro il Bayern Monaco, vinta dai tedeschi per 2-1, organizzata a San Siro con l’intenzione di aiutare attraverso gli incassi le popolazioni colpite dal terremoto in Irpinia. 

Le amichevoli contro il Perù e la Polonia, a margine del Mondiale 1982, non ripercorsero quell’unità d’intenti e quello spirito giocoso delle prime volte, sancendo la fine dell’ibrido rossonerazzurro.

Tornando ai giorni nostri, visto che nella vittoria del Milan non ci crede nessuno proviamo a farlo noi!

RISULTATO ESATTO INTER-MILAN 2

Planetwin365: 5,15

William Hill: 5,00

Snai: 5,00

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Solo i VERI juventini ricordano contro chi giocò la Juve nell’esordio allo Stadium

“La Juve è sempre stata un meraviglioso dipinto,
e un meraviglioso dipinto ha bisogno di una cornice meravigliosa come questa.”

Con queste parole Alex Del Piero, ‘Pinturicchio’, presentava ai tifosi la nuova casa dei bianconeri, in una cerimonia di inaugurazione unica in Italia.
Era l’8 settembre 2011, e dopo 3 anni dalla consegna di un progetto costato circa 150 milioni di euro, la Juventus annunciava il primo stadio moderno di proprietà di un club in Italia.

Nella stagione precedente i bianconeri avevano chiuso al 7° posto, e il presidente Andrea Agnelli decise di portare sulla panchina un certo Antonio Conte.
Proprio nell’annata dell’annuncio dello Stadium, la Juve tornò a sollevare lo scudetto dopo gli anni della B e del ritorno in A, aprendo un ciclo durato 9 anni tra scudetti e finali di Champions varie, in cui si confermò come una delle squadre più forti del mondo.

Ma contro chi giocò quella gara inaugurale? Se siete veri tifosi juventini, lo ricordate già.
I bianconeri invitarono il Notts County, il club professionistico più antico al mondo, da cui nel 1903 la Juventus trasse ispirazione per i suoi colori bianconeri.
E con il quale nacque, proprio in quegli anni, anche un gemellaggio tra le due tifoserie.

Se non ricordate come andò la partita, il risultato finale e chi segnò quella sera, dovreste rinfrescarvi le idee riguardando le immagini qui.

il club professionistico più antico al mondo, da cui nel 1903 la Juventus trasse ispirazione per i suoi colori bianconeri.

 

 

E perchè non ridare anche uno sguardo alla cerimonia di inaugurazione in versione integrale, dopotutto? Eccola qua.

 

Quando Piolì disse a Leao: “Non si gioca solo per 2 minuti, devi correre anche negli altri 80 minuti

Sembra passata un’era, eppure Stefano Pioli ha lasciato il Milan solo qualche mese fa. 
A inizio stagione aveva messo Leao totalmente al centro del progetto dei rossoneri, affidandogli anche la 10 e il ruolo di leader.

Qualche anno fa aveva già iniziato a “prendersi cura” di Rafa in allenamento, prendendolo spesso in disparte per dargli quei consigli che avrebbero potuto farlo esplodere, com’è successo nell’anno dello scudetto. Stefano era ancora on fire, Rafa spaccava le difese e seminava il panico in campo ogni domenica.

Quelle parole di Pioli, probabilmente, erano state utili.

Quella volta che l’Italia batté la Francia 7-0

Dopo la figuraccia degli Europei, l’Italia torna in campo in Nations League.

E, pur essendo un’amichevole ufficiale, sarà una partita diversa da tutte le altre. Perché quando affrontiamo i cugini è sempre una sfida a parte, una dimostrazione di forza in cui entrambe le compagini mettono da parte il semplice risultato calcistico e fanno confluire in 90 minuti una rivalità che dura ormai da secoli.

Oggi vogliamo parlarvi proprio di un precedente che a marzo 2025 compirà 100 anni. 

Quando l’Italia viveva l’inizio del famigerato ventennio e sfidava la Francia proprio in una partita fuori dalle competizioni ufficiale. Nessuno, probabilmente, ricorda di questo episodio legato al passato e nessuno gli darebbe importanza non avendo influito sul corso degli eventi, ma quella volta infliggemmo ai transalpini una sonora sconfitta che dovremmo rivendicare un po’ più spesso.

Un roboante 7-0 di fronte a 15mila fortunati, ma la cosa più assurda è che al primo tempo andammo avanti 1-0, prima di dilagare nel secondo con le doppiette degli irreprensibili Baloncieri, Levratto e Moscardini.

Quella vittoria è compresa tra i 19 risultati utili consecutivi contro la Francia che arrivarono tra il 1921 e il 1982, quando il 2-0 in un’altra amichevole interruppe le nostre 14 vittorie e 5 pareggi.

Ci saremmo rifatti qualche mese dopo vincendo il Mondiale in Spagna.

Tornando al presente, le statistiche non sono dalla nostra parte: negli ultimi scontri amichevoli siamo usciti tutte le volte sconfitti, con 3 vittorie dei francesi tutte con un almeno un gol da entrambe le parti.

Per questo, essendo scaramantici, vi proponiamo un pronostico adatto per l’occasione.

RISULTATO ESATTO FRANCIA-ITALIA: GOAL

Planetwin365: 1,85

William Hill: 1,80

Snai: 1,82

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Quando Manolas rincontrò Suarez e gli ricordò la remuntada con la Roma facendo il ‘3’ con le dita

“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”

Dopo 5 anni, Kostas Manolas è stato di nuovo accostato alla Roma come possibile nuovo acquisto da svincolato, a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato.

Lui ha smentito tutto sui social, ma i tifosi giallorossi lo hanno inondato di messaggi d’affetto per diversi motivi.
Uno di questi è il gol al Barcellona, in quella notte assurda del 10 aprile 2018, in cui la Roma si impose per 3-0 e raggiunse le semifinali di Champions.

Se lo ricordava meno bene Suarez, che un anno dopo negli Stati Uniti si era ritrovato contro il greco in un’amichevole estiva, stavolta come difensore del Napoli.
Nessun problema, perchè ci ha pensato “Sua Umiltà” Kostas a ricordarglielo.
Battibecchino tra i due, una sequela di “Vai a casa” del greco a Suarez ed un bel “3-0” mimato con le dita, che ricordava tanto il “4-0” di Totti sventolato in faccia a Tudor in un Roma-Juve del 2004.

Sì, nel secondo tempo poi Suarez ha segnato una doppietta e il Napoli ha perso per 4-0, ma chissenefrega dai.

 

Nel dubbio non ve lo ricordaste bene, riguardatevi pure il gol di Manolas che ha fatto impazzire Suarez.


“Il gol contro il Barcellona è stato il più bello della mia carriera, spero di rivivere momenti così con il Napoli”, disse poi il greco tempo dopo quella partita.


Non è andata proprio così, ma l’affetto dei romanisti non è mai sparito a distanza di anni.

La fisica non ha ancora dimostrato come Julio Cesar sia arrivato su quel tiro di Messi

28 aprile 2010.
L’Inter va al Camp Nou per la semifinale di ritorno di Champions League dopo il 3-1 d’andata a San Siro.
Bisogna fermare il Barcellona di Pep, bisogna resistere all’assedio in ogni modo.
Bisogna sognare, per poter volare in finale.

Ma c’è un signore che i sogni non li lascia sul cuscino la mattina. Li rende realtà, andandoli a prendere con le mani su ogni pallone.
Julio Cesar “l’acchiappasogni” decide di farlo anche quella sera.
Leo Messi parte da destra come suo solito, si accentra, lo inseguono, Samuel ci si fionda addosso.
Ma Leo passa, converge, va verso sinistra.
Tutti sanno cosa sta per succedere, lo sa ogni portiere, che puntualmente in ogni partita non riesce a fermare quell’alieno.

Parte il tiro a giro, ma Julio ha gambe forti.
Salta, allunga le mani stendendo le dita fino a spezzarsi le falangi.
Ne basta una, quella del dito medio.
La punta di quel dito butta la palla in angolo, annullando i sogni dei blaugrana.
Julio ha volato di nuovo.

Nessuno ricorderà uno dei primi gol di Lautaro Martinez all’Inter (VIDEO)

Sono le prime battute estive della stagione 2018-19.
All’Inter c’è ancora Maurito Icardi, ma i nerazzurri si sono già assicurati il futuro dell’attacco portando a Milano il “Toro” Martinez dal Racing, su caloroso consiglio di un certo Diego Milito. 

Nei primi giorni d’agosto, l’Inter gioca l’Interna Champions Cup 2018.

Questo è il gol che ha fatto capire ai tifosi dell’Inter che il futuro dell’attacco era in buone mani.

Quando Zirkzee segnò 3 gol in 26 minuti (VIDEO)

A giugno sembrava ad un passo dal Milan, poi le trattative si sono arenate di fronte alle richieste eccessive dei suoi agenti, che vogliono 15 milioni di commissioni per liberare il giocatore dal Bologna e i rossoneri non si spingono oltre i 10.

Nel mentre si è inserito il Manchester United che non si fa alcun problema a sperperare il proprio patrimonio e ad accontentare sotto ogni aspetto il giocatore per averlo fin da subito.

Quindi, probabilmente, nella prossima stagione lo vedremo vestire la maglia dei Red Devils.

Ora, però, è concentrato sulla semifinale di Euro2024 della sua Olanda contro l’Inghilterra e seppur partendo dalla panchina scalpita per entrare e decidere la partita a proprio favore.

In ogni caso, se dovesse finire con almeno un gol, abbiamo un regalo enorme per voi.

PRONOSTICO OLANDA-INGHILTERRA: OVER 0.5

Better a quota maggiorata 8.00

Sisal a quota 1.07

Goldbet a quota 1.07

* Le quote sono soggette a variazioni con l’avvicinarsi delle partite

Quella di Zirkzee è stata un’annata di grande crescita e successi personali, che vuole incorniciare chiudendo gli Europei nel migliore dei modi, prima di pensare al suo futuro nei club.

Il paradosso è che, dopo aver trascinato il Bologna ad una storica qualificazione in Champions League, rischia di non giocarla e accontentarsi di un’Europa League se dovesse trasferirsi ad Old Trafford.

Sarebbe un peccato non vederlo all’opera nella nuova competizione dalle Grandi Orecchie.

Perché lui ha sempre dimostrato di poter fare grandi cose sin da subito, già da quando vestiva la maglia del Bayern Monaco a soli 19 anni.

Era il 2020, infatti, quando mise a referto 3 reti con 3 tiri in appena 26 minuti.

Non in un’unica partita, bensì in 3 partite diverse e timbrando il cartellino in pochissimi minuti.

La prima contro il Friburgo, entrando al 90’ e segnando l’1-2 al 92’.

La seconda contro il Wolfsburg, entrando al 83’ e segnando l’1-0 al 86’.

La terza ed ultima contro l’Hoffenheim, questa volta scendendo in campo da titolare e segnando la rete del momentaneo 0-3 al 15’.

Una serie di gol ravvicinati e tutti in grande stile che attirarono l’attenzione di tutti i radar europei.

Ma cosa ve li raccontiamo a fare, riguardiamoceli insieme ora.