Ma chi è Claudia Pina, l’incubo di tutti su Ultimate Team in EA FC 26?

Da qualche giorno il web e tutti i giocatori di EA FC 26 stanno parlando solo e solamente di una persona: Claudia Pina.
Ma perche questa calciatrice è diventata famosa, tra gioie e dolori, sulla modalità Ultimate Team?

Quest’anno il meta del gioco è il dribbling nello stretto e le card delle giocatrici, avendo tanta agilità e rapidità di movimento, sono nettamente avvantaggiate rispetto agli uomini.
Ma la card di Claudia Pina fa eccezione.

Nel senso che, rispetto alle altre giocatrici, lei è anche meno forte sulla card, ma in game risulta essere molto buggata e quindi tutti la utilizzano, rendendo la prima Weekend League dell’anno un vero e proprio inferno.

Insomma, un tempo c’erano i grandi buggatoni Emenike, Doumbia, Benteke, Kimpembe, Adama Traorè e quest’anno tocca a Claudia Pina.
Quindi, dato che ci toccherà convivere con lei per molto tempo, meglio conoscerla bene: chi è Claudia Pina?

In realtà nel calcio femminile non è un è un nome sconosciuto, tutt’altro. Pina gioca nel Barcellona di Putellas e Bonmatì (cinque palloni d’oro in due), ha esordito in prima squadra a soli 16 anni e sono bastati 5 minuti agli osservatori blaugrana per decidere di portarla alla Masia. Insomma, solite cose che succedono letteralmente solo a Barcellona.

Per darvi un’idea del personaggio, gli osservatori che l’hanno scoperta quando giocava all’Espanyol hanno raccontato di averla vista segnare e usare tantissimo il sinistro, per poi scoprire solo più tardi che in realtá è il destro il suo piede forte. Questo perché prima di arrivare al calcio a 11, Pina è cresciuta tecnicamente nel futsal.

Oggi, a 24 anni, con un palmarès che molti si sognano a questa età (2 champions, 4 scudetti, 5 Copa de la Reina, 5 Supercoppe) dopo una stagione da capocannoniera in Champions con 10 gol in 9 partite e un ruolo sempre più centrale nel Barcellona delle grandi, Claudia Pina ci pone di fronte alla domanda delle domande: la vogliamo o non la vogliamo nella nostra squadra?

Se non puoi batterla, mettila nella tua squadra…

Quando Manolas rincontrò Suarez e gli ricordò la remuntada con la Roma facendo il ‘3’ con le dita

“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”

Dopo 5 anni, Kostas Manolas è stato di nuovo accostato alla Roma come possibile nuovo acquisto da svincolato, a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato.

Lui ha smentito tutto sui social, ma i tifosi giallorossi lo hanno inondato di messaggi d’affetto per diversi motivi.
Uno di questi è il gol al Barcellona, in quella notte assurda del 10 aprile 2018, in cui la Roma si impose per 3-0 e raggiunse le semifinali di Champions.

Se lo ricordava meno bene Suarez, che un anno dopo negli Stati Uniti si era ritrovato contro il greco in un’amichevole estiva, stavolta come difensore del Napoli.
Nessun problema, perchè ci ha pensato “Sua Umiltà” Kostas a ricordarglielo.
Battibecchino tra i due, una sequela di “Vai a casa” del greco a Suarez ed un bel “3-0” mimato con le dita, che ricordava tanto il “4-0” di Totti sventolato in faccia a Tudor in un Roma-Juve del 2004.

Sì, nel secondo tempo poi Suarez ha segnato una doppietta e il Napoli ha perso per 4-0, ma chissenefrega dai.

 

Nel dubbio non ve lo ricordaste bene, riguardatevi pure il gol di Manolas che ha fatto impazzire Suarez.


“Il gol contro il Barcellona è stato il più bello della mia carriera, spero di rivivere momenti così con il Napoli”, disse poi il greco tempo dopo quella partita.


Non è andata proprio così, ma l’affetto dei romanisti non è mai sparito a distanza di anni.

La fisica non ha ancora dimostrato come Julio Cesar sia arrivato su quel tiro di Messi

28 aprile 2010.
L’Inter va al Camp Nou per la semifinale di ritorno di Champions League dopo il 3-1 d’andata a San Siro.
Bisogna fermare il Barcellona di Pep, bisogna resistere all’assedio in ogni modo.
Bisogna sognare, per poter volare in finale.

Ma c’è un signore che i sogni non li lascia sul cuscino la mattina. Li rende realtà, andandoli a prendere con le mani su ogni pallone.
Julio Cesar “l’acchiappasogni” decide di farlo anche quella sera.
Leo Messi parte da destra come suo solito, si accentra, lo inseguono, Samuel ci si fionda addosso.
Ma Leo passa, converge, va verso sinistra.
Tutti sanno cosa sta per succedere, lo sa ogni portiere, che puntualmente in ogni partita non riesce a fermare quell’alieno.

Parte il tiro a giro, ma Julio ha gambe forti.
Salta, allunga le mani stendendo le dita fino a spezzarsi le falangi.
Ne basta una, quella del dito medio.
La punta di quel dito butta la palla in angolo, annullando i sogni dei blaugrana.
Julio ha volato di nuovo.

Un pazzo ha raccolto ogni singolo gol di Messi in un video di quasi due ore

Allora, che Messi sia uno dei calciatori (per alcuni IL calciatore) più forte della storia già lo sapevamo. Che avesse un foltissimo numero di tifosi capaci i fare qualsiasi cosa per lui anche, ma che uno di loro si prendesse la briga di ogni suo singolo gol e raccoglierlo in un unico video di quasi due ore, quello onestamente no.

Eppure, è accaduto. Una persona, della quale non conosciamo l’identità, ha deciso di ritagliarsi alcune ore del suo tempo libero per trovare almeno un replay di ogni singolo gol segnato dalla Pulce. Non solo: si è preso il rischio di caricare il video su X per intero, così che tutti ne potessero usufruire.

Dalle prime giocate con la maglia del Barca, passando per le magie su punizione, ai gol decisivi con l’Argentina fino alle ultime magie, altrettanto importanti, con l’Inter Miami: in questo video c’è davvero tutto.

Quindi, signore e signori, sedetevi, rilassatevi e gustatevi tutti gli 800 gol segnati finora in carriera da Lionel Andrés Messi.

L’arbitro: “indossi oggetti pericolosi?”, Peppe Mascara: “sì, ‘a capocchia”(VIDEO)

È il 22 agosto dell’ormai lontano 2011, il Napoli si gioca il Trofeo Gamper in casa del Barcellona di Messi ed al secondo tempo arriva il momento dei cambi: si avvicinano al quarto uomo Peppe Mascara e Santana.
Arrivato al Napoli al mercato di gennaio, Peppe vuole provare a guadagnarsi più spazio nella squadra di Walter Mazzarri, ed è pronto a dimostrarlo davanti a tutto il Camp Nou. Come? Mostrando gli attributi.

È IL 69esimo, Mascara è pronto ad entrare al posto di Cavani sul risultato di 4-0 per i blaugrana.
L’arbitro verifica che sia tutto a posto, gli tocca la maglia e gli chiede se abbia qualche oggetto pericoloso addosso e Peppe risponde un semplice: “sì, ‘a capocchia”.

Ecco a voi il video: vedere per credere.

Il giorno in cui Inzaghi lasciò di stucco il Camp Nou (VIDEO)

Vi ricordate quando da ragazzini toccava presenziare al cinquantesimo di qualche parente sconosciuto? Il primo aggettivo che associavate ad una qualsiasi persona di quell’età era inevitabilmente “vecchio”. 

Bene, da oggi anche Filippo Inzaghi detto Pippo entra a far parte di questa incredibile elitè di 50enni; che dite, non è che ora magari siete voi a sentirvi vecchi?

Ma su, non pensiamoci: pensiamo invece a come poter celebrare al meglio uno degli eroi del calcio degli anni ‘90 e 2000, in grado di vincere tutto il possibile e immaginabile con un bagaglio tecnico…beh, diciamo da rivedere.

Ora come ora Superpippo non se la sta passando bene: dopo aver rinnovato in estate il proprio contratto come allenatore della Reggina, rassicurato dall’ambiente amaranto sul futuro del club, la situazione è precipitata. A sorpresa infatti il TAR ha escluso la squadra calabrese dalla prossima Serie B e questo ha portato alle recentissime dimissioni del tecnico. La vicenda non è ancora chiarissima, ma ad oggi, Pippo Inzaghi, è alla ricerca di una panchina.

Sicuramente più dolci sono invece i ricordi di Inzaghi come calciatore, in particolare con la maglia numero 9 del Milan sulle spalle: la coppia con Sheva, i gol di rapina, la doppietta di Atene e l’ultimo gol segnato a San Siro contro il Novara.

E che dire del suo gol più bello? Realizzato non in una importante notte di Champions League, ma in un’amichevole estiva? Lo ricordate?

Si giocava al Camp Nou il Trofeo Gamper e il Milan stava cercando il pareggio contro i marziani blaugrana: la partita viveva un momento abbastanza statico, finché non è Inzaghi ad alzare il dito chiamando un movimento in profondità che solo il piede destro di Clarence Seedorf può accontentare.

Sventagliata di 40 metri, botta al volo di collo pieno con il sinistro e il magico Pinto immobile. Rispetto a quelle a cui ci aveva abituato, Inzaghi in questo caso ci regala un’esultanza sobria, con il dito alzato verso il cielo e uno sguardo quasi incredulo.

Perchè è vero: Pippo Inzaghi segnava pochi gol spettacolari, ma molti, anzi, moltissimi vitali per la propria squadra; in questa compilation sono raccolti i più belli e sì, per chi sta invecchiando insieme a lui, sono sempre un bel vedere.