Quando Manolas rincontrò Suarez e gli ricordò la remuntada con la Roma facendo il ‘3’ con le dita

“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano”

Dopo 5 anni, Kostas Manolas è stato di nuovo accostato alla Roma come possibile nuovo acquisto da svincolato, a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato.

Lui ha smentito tutto sui social, ma i tifosi giallorossi lo hanno inondato di messaggi d’affetto per diversi motivi.
Uno di questi è il gol al Barcellona, in quella notte assurda del 10 aprile 2018, in cui la Roma si impose per 3-0 e raggiunse le semifinali di Champions.

Se lo ricordava meno bene Suarez, che un anno dopo negli Stati Uniti si era ritrovato contro il greco in un’amichevole estiva, stavolta come difensore del Napoli.
Nessun problema, perchè ci ha pensato “Sua Umiltà” Kostas a ricordarglielo.
Battibecchino tra i due, una sequela di “Vai a casa” del greco a Suarez ed un bel “3-0” mimato con le dita, che ricordava tanto il “4-0” di Totti sventolato in faccia a Tudor in un Roma-Juve del 2004.

Sì, nel secondo tempo poi Suarez ha segnato una doppietta e il Napoli ha perso per 4-0, ma chissenefrega dai.

 

Nel dubbio non ve lo ricordaste bene, riguardatevi pure il gol di Manolas che ha fatto impazzire Suarez.


“Il gol contro il Barcellona è stato il più bello della mia carriera, spero di rivivere momenti così con il Napoli”, disse poi il greco tempo dopo quella partita.


Non è andata proprio così, ma l’affetto dei romanisti non è mai sparito a distanza di anni.

La fisica non ha ancora dimostrato come Julio Cesar sia arrivato su quel tiro di Messi

28 aprile 2010.
L’Inter va al Camp Nou per la semifinale di ritorno di Champions League dopo il 3-1 d’andata a San Siro.
Bisogna fermare il Barcellona di Pep, bisogna resistere all’assedio in ogni modo.
Bisogna sognare, per poter volare in finale.

Ma c’è un signore che i sogni non li lascia sul cuscino la mattina. Li rende realtà, andandoli a prendere con le mani su ogni pallone.
Julio Cesar “l’acchiappasogni” decide di farlo anche quella sera.
Leo Messi parte da destra come suo solito, si accentra, lo inseguono, Samuel ci si fionda addosso.
Ma Leo passa, converge, va verso sinistra.
Tutti sanno cosa sta per succedere, lo sa ogni portiere, che puntualmente in ogni partita non riesce a fermare quell’alieno.

Parte il tiro a giro, ma Julio ha gambe forti.
Salta, allunga le mani stendendo le dita fino a spezzarsi le falangi.
Ne basta una, quella del dito medio.
La punta di quel dito butta la palla in angolo, annullando i sogni dei blaugrana.
Julio ha volato di nuovo.

Un pazzo ha raccolto ogni singolo gol di Messi in un video di quasi due ore

Allora, che Messi sia uno dei calciatori (per alcuni IL calciatore) più forte della storia già lo sapevamo. Che avesse un foltissimo numero di tifosi capaci i fare qualsiasi cosa per lui anche, ma che uno di loro si prendesse la briga di ogni suo singolo gol e raccoglierlo in un unico video di quasi due ore, quello onestamente no.

Eppure, è accaduto. Una persona, della quale non conosciamo l’identità, ha deciso di ritagliarsi alcune ore del suo tempo libero per trovare almeno un replay di ogni singolo gol segnato dalla Pulce. Non solo: si è preso il rischio di caricare il video su X per intero, così che tutti ne potessero usufruire.

Dalle prime giocate con la maglia del Barca, passando per le magie su punizione, ai gol decisivi con l’Argentina fino alle ultime magie, altrettanto importanti, con l’Inter Miami: in questo video c’è davvero tutto.

Quindi, signore e signori, sedetevi, rilassatevi e gustatevi tutti gli 800 gol segnati finora in carriera da Lionel Andrés Messi.

L’arbitro: “indossi oggetti pericolosi?”, Peppe Mascara: “sì, ‘a capocchia”(VIDEO)

È il 22 agosto dell’ormai lontano 2011, il Napoli si gioca il Trofeo Gamper in casa del Barcellona di Messi ed al secondo tempo arriva il momento dei cambi: si avvicinano al quarto uomo Peppe Mascara e Santana.
Arrivato al Napoli al mercato di gennaio, Peppe vuole provare a guadagnarsi più spazio nella squadra di Walter Mazzarri, ed è pronto a dimostrarlo davanti a tutto il Camp Nou. Come? Mostrando gli attributi.

È IL 69esimo, Mascara è pronto ad entrare al posto di Cavani sul risultato di 4-0 per i blaugrana.
L’arbitro verifica che sia tutto a posto, gli tocca la maglia e gli chiede se abbia qualche oggetto pericoloso addosso e Peppe risponde un semplice: “sì, ‘a capocchia”.

Ecco a voi il video: vedere per credere.

Il giorno in cui Inzaghi lasciò di stucco il Camp Nou (VIDEO)

Vi ricordate quando da ragazzini toccava presenziare al cinquantesimo di qualche parente sconosciuto? Il primo aggettivo che associavate ad una qualsiasi persona di quell’età era inevitabilmente “vecchio”. 

Bene, da oggi anche Filippo Inzaghi detto Pippo entra a far parte di questa incredibile elitè di 50enni; che dite, non è che ora magari siete voi a sentirvi vecchi?

Ma su, non pensiamoci: pensiamo invece a come poter celebrare al meglio uno degli eroi del calcio degli anni ‘90 e 2000, in grado di vincere tutto il possibile e immaginabile con un bagaglio tecnico…beh, diciamo da rivedere.

Ora come ora Superpippo non se la sta passando bene: dopo aver rinnovato in estate il proprio contratto come allenatore della Reggina, rassicurato dall’ambiente amaranto sul futuro del club, la situazione è precipitata. A sorpresa infatti il TAR ha escluso la squadra calabrese dalla prossima Serie B e questo ha portato alle recentissime dimissioni del tecnico. La vicenda non è ancora chiarissima, ma ad oggi, Pippo Inzaghi, è alla ricerca di una panchina.

Sicuramente più dolci sono invece i ricordi di Inzaghi come calciatore, in particolare con la maglia numero 9 del Milan sulle spalle: la coppia con Sheva, i gol di rapina, la doppietta di Atene e l’ultimo gol segnato a San Siro contro il Novara.

E che dire del suo gol più bello? Realizzato non in una importante notte di Champions League, ma in un’amichevole estiva? Lo ricordate?

Si giocava al Camp Nou il Trofeo Gamper e il Milan stava cercando il pareggio contro i marziani blaugrana: la partita viveva un momento abbastanza statico, finché non è Inzaghi ad alzare il dito chiamando un movimento in profondità che solo il piede destro di Clarence Seedorf può accontentare.

Sventagliata di 40 metri, botta al volo di collo pieno con il sinistro e il magico Pinto immobile. Rispetto a quelle a cui ci aveva abituato, Inzaghi in questo caso ci regala un’esultanza sobria, con il dito alzato verso il cielo e uno sguardo quasi incredulo.

Perchè è vero: Pippo Inzaghi segnava pochi gol spettacolari, ma molti, anzi, moltissimi vitali per la propria squadra; in questa compilation sono raccolti i più belli e sì, per chi sta invecchiando insieme a lui, sono sempre un bel vedere.

Le 5 migliori skills di Ronaldinho

20 ani fa Ronaldo de Assis Moreira, quel fenomeno mondiale del futebol bailado che tutto il mondo avrebbe presto imparato a conoscere come Ronaldinho, arrivava a Barcellona. Furono proprio i blaugrana a renderlo un’icona del calcio mondiale; perché avere Ronaldinho in squadra voleva in parte dire divertimento, ma anche gol, quintali di assist e trofei in bacheca.

L’aspetto ludico del suo calcio rimane comunque un motivo per cui a Dinho sono legati grandi e piccini, perciò vi riproponiamo quelli che a nostro avviso sono i 5 migliori colpi della sua carriera.

#1: L’ELASTICO: accanto alle prime foto zozze, su ogni cellulare dei primi anni 2000 che si rispettasse, c’era la GIF dell’elastico di Dinho. Colpo che è diventato il suo marchio di fabbrica, spesso abbinato al conseguente tunnel sul malcapitato difensore, era sinonimo di umiliazione totale. Quante volte abbiamo provato a replicarlo nel campetto della scuola, quante caviglie slogate.

#2: LA ROVESCIATA: la straordinaria elasticità dell’attaccante brasiliano, rendeva il suo corpo una letale arma da guerra. E se un pallone vagante passava in mezzo all’area di rigore, Ronaldinho non aveva paura di fare brutte figure. In carriera ha segnato almeno una decina di gol in rovesciata, ma nessuno potrà eguagliare quello realizzato contro il Villareal, proprio per la lotta contro la forza di gravità. In una frazione di secondo, con la palla all’altezza non corretta, Ronaldinho si accartoccia in una posizione estremamente innaturale per arrivare a colpire il pallone, che poi puntualmente finisce all’incrocio dei pali. Magia.

#3: IL DOPPIO PASSO: che c’è di particolare qui? Chiederete voi. Domanda lecita: la particolarità del doppio passo del Gaucho stava tutta nel fatto che questa skill venisse eseguita dal brasiliano a velocità supersonica. Ne bastava uno per mandare al bar il più arcigno dei difensori (Sergio Ramos al Real ndr.). Insomma: colpo semplice, ma sempre efficace.

#4: LE TRE TRAVERSE: qui si entra nel campo del paranormale. Nella celebre serie di video targata “Joga Bonito” che si poteva scaricare da Emule a proprio rischio e pericolo, si poteva trovare una clip leggendaria, in cui Ronaldinho, senza mai far cadere il pallone a terra, colpiva per tre volte consecutive la traversa da fuori area. Negli anni si parlò di videomontaggio, tagli al video e quant’altro. Ma in fondo al nostro cuore siamo certi che Dinho una cosa del genere sarebbe stato in grado di farla.

#5: LA “PUNTAZZA”: allo stadio Stamford Bridge di Londra, in una gara di Champions League, Dinho mise in mostra un colpo che nessuno aveva mai visto prima. Bloccato sul limite dell’area nella morsa dei difensori Blues, con il piede sinistro ben piantato sul terreno, finta un paio di volte il tiro con il destro, poi colpisce il pallone con la punta, andando ad insaccare un gol allo stesso tempo strano, ma pesantissimo. Solo a pensarlo, un tiro del genere in una situazione simile, ci viene il mal di testa.