Dybala ha segnato il gol più bello della sua carriera in un’amichevole (VIDEO)

Oggi Paulo Dybala compie 32 anni, ed è abbastanza assurdo pensare al fatto che è il trentenne meno trentenne che esista attualmente in circolazione.

Se pensiamo al Dybala di Palermo, quello dei primi anni alla Juventus, e quello di oggi alla Roma la nostra mente ce lo fa vedere con la stessa identica faccia cambiando solo le maglie che indossa.

Al di là delle cazzate, oggi non compie gli anni soltanto uno che non c’ha manco una ruga in faccia a 32 anni, bensì uno dei mancini più esaltanti che il nostro campionato abbia visto negli ultimi 10 anni.

Uno che se ce lo avevi in squadra ti faceva (e ti fa) esaltare come un pazzo, uno che se invece non ce lo avevi ti faceva (e ti fa) rosicare in silenzio.

Tra i tantissimi gol stupendi che abbiamo visto uscire da quei piedi, ce n’è uno che per bellezza d’esecuzione e grado di difficoltà sta in cima a qualsiasi altra giocata che gli abbiamo mai visto fare, ed è la rete segnata con la Juve di Sarri nell’amichevole contro la Triestina.

Nella vostra testa probabilmente avrete altre preferenze, ma questo gol qui per tutto un’insieme di gesti rimane quello che più di tutti grida il genio e la bellezza che ha sempre caratterizzato lo stile di Paulone Dybala 💎

Shevchenko vs Buffon: il remake della finale del 2003 in amichevole (VIDEO)

Sono passati 20 anni da quella finale di Champions che fece la storia del calcio italiano.
Lo sguardo di Sheva all’arbitro, poi alla porta, la rincorsa e il rigore decisivo segnato contro Buffon.

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

20 anni dopo, ieri sera si è ripetuta quella famosa scena, come se fosse un remake di un film famoso che andava riprodotto di nuovo, stavolta in HD. 

Sheva guarda l’arbitro, guarda Gigi e prende la rincorsa. Tutto il resto è nostalgia pura.

Quando Cagliari e Bastia se le diedero di santa ragione (VIDEO)

Ah, che belle le amichevoli estive! C’è aria di rilassatezza, di gioia, di sogni destinati forse a rimanere tali…insomma: un clima sereno.

Le cornici di stadio e pubblico sono spesso più edulcorate rispetto a ciò che i calciatori vedranno poi nei mesi successivi e questo contribuisce certamente a rendere in generale più soft ogni match.

Ma oggi vogliamo raccontarvi di una partita di calcio estivo che è invece andata esattamente all’opposto. Pochi la ricorderanno, qualcuno non ne avrà nemmeno mai sentito parlare, ma chi era presente in quel caldo pomeriggio allo stadio di Villasidro, avrà probabilmente avuto gli incubi per almeno un mese.

Cagliari-Bastia. 

Due squadre geograficamente divise da pochi chilometri per uno scherzo del destino, ma con culture assolutamente differenti.

Non è certo questo che può essere sufficiente a spiegare la carneficina che avvenne nei 75’ di partita effettivamente disputati, ma potrebbe essere sicuramente un punto di partenza.

Già dai primi palloni giocati, la squadra francese iniziò a compiere ogni tipo di scorrettezza, (da segnalare uno scosso Mitra Matri, che denunciò al termine della partita un pugno ricevuto e i capelli tirati), tanto che al 35’ del primo tempo il Cagliari si trova già in superiorità numerica: uno degli avversari pensò bene infatti di colpire il guardalinee con una pallonata di proposito.

In 11 contro 10, il Cagliari dilaga con il gol di Matri e la doppietta di Ragatzu.

Ma invece che placare gli animi, il risultato ha come unico effetto quello di incattivire ancora di più il match: sembra che i ragazzi di Bastia si siano decisi, l’obiettivo è tornare a casa con uno scalpo.

E così, quando “El Bati” Larrivey spintona un avversario che se la sta prendendo con un rossoblu, è la fine: parte una vera e propria caccia all’uomo che si conclude con pugni e calci.

Ciò che colpisce e rende surreale l’accaduto è proprio la paura che si respira fra i calciatori del Cagliari: inizialmente nessuno si oppone a questo pestaggio e Larrivey è lasciato solo in mezzo ad almeno una decina di avversari.

Riprendere la partita è ormai un’utopia, preservare l’incolumità dei calciatori del Cagliari è un dovere.

Per questo l’arbitro interrompe la partita ad un quarto d’ora dal termine e manda le squadre negli spogliatoi; mister Bisoli, in zona mista, si dimostra dispiaciuto, ma soprattutto preoccupato: “noi abbiamo giocato bene, siamo venuti qui per giocare a calcio. Loro no e questo è chiaro a tutti, anche se non sappiamo cosa abbia scatenato in loro questa rabbia. Tra i nostri calciatori c’è chi ha rischiato la propria incolumità.”

Il mistero sulle motivazioni che portarono i calciatori francesi a comportarsi in questo modo rimangono tutt’ora misteriosi; ciò che è certo è che probabilmente non rivedremo il Cagliari impegnato in un’amichevole contro il Bastia.