Scritto da: Cesare Milanti
Guardate il Bayern Monaco di Jupp Heynckes o l’Inter di José Mourinho; ed ancora: il Barcellona (prima con Guardiola e poi con Luis Enrique) o il Manchester United alla vigilia del terzo millennio. Squadre leggendarie, accomunate da un’impresa titanica: tutte hanno vinto il Triplete, portandosi a casa il proprio campionato, la coppa nazionale ed infine lei, quella meraviglia argentata dalle grandi orecchie.
Per quanto relativamente ampia sia la lista di coloro che sono riusciti in questo trionfo su tre fronti (all’appello mancano anche Celtic, Ajax e PSV), una sola compagine è riusciuta in un’impresa altrettanto storica ed al contempo terrificante; è la storia del Bayer Leverkusen del 2002, l’unica squadra ad aver perso tutte e tre le competizioni nelle quali era in corsa a fine stagione. Ripercorriamo la stagione della maledizione per le Aspirine.
Il primo KO
Cosa potrà mai accadere in due settimane e mezzo, nella vita di un individuo? La pandemia da Coronavirus ci ha insegnato a non sottovalutare le insidie più inimmaginabili, che possono stravolgere una quotidianità in una manciata di giorni; nel 2002, però, non vi era alcuna traccia di un’emergenza sanitaria globale: in una città della Renania Settentrionale-Vestfalia, due settimane e mezzo sono un filo sottile che separa la gloria dalla disfatta.
Il viaggio lungo questo gracile percorso inizia in un sabato di fine aprile, il 27. Si gioca la 32esima giornata di Bundesliga, con il Bayer Leverkusen che conduce in vetta a +2 dal Borussia Dortmund; l’avversario è il Norimberga, che latita nei bassifondi della classifica. I gialloneri, invece, provano ad espugnare il campo dell’Amburgo. La sconfitta della giornata precedente contro il Werder Brema (per molti il vero turning-point della stagione) inchioda i rossoneri, che cadono contro i padroni di casa per 1-0, mentre il Borussia esce vittorioso dal Volksparkstadion con un rocambolesco 3-4; la classifica si ribalta ed il Dortmund supera il Leverkusen, rimanendo saldo in testa fino al termine del campionato. È il primo KO, ma nessuno se ne aspetta altri due.
Al tappeto all’Olympiastadion
Il filo si fa sempre più sottile tra la seconda e la terza settimana di maggio, gli altri due match-point a disposizione della squadra di un Michel Ballack in una delle versioni migliori in carriera: l’11 si gioca la finale di Coppa di Germania contro lo Schalke 04, mentre il 15 vi è l’ostacolo insormontabile dei Galacticos; ma partiamo dalla sfida ai biancoblù.
Le immagini parlano da sole: dopo un inizio scoppiettante, il Bayer si scioglie come neve al sole, nonostante la non esattamente accogliente primavera berlinese: il gol di Berbatov è un’illusione destinata a rimanere tale, con la valanga Schalke che asfalta i farmaceutici del calcio tedesco. 4-2, secondo KO.
Una disfatta meravigliosa
L’ultimo capitolo, ma certamente non per importanza, è riservato al mercoledì sera più importante della stagione 2001/2002, ad Hampden Park; l’atto conclusivo della Champions League si gioca relativamente presto, perché in estate tocca ai primi Mondiali asiatici della storia. Il Bayer Leverkusen arriva in Scozia senza nulla da perdere, ma con un eventuale titolo drammatico negli annali del calcio: la prima squadra ad essere arrivata seconda per tre volte, nel giro di 18 giorni.
Ballack, Butt e Ramelow incrociano gli sguardi degli avversari: Figo, Raúl e Zidane fanno ancora più paura, ma tanto vale giocarsela. In realtà, non partono nemmeno così male: El Siete porta in vantaggio i Blancos, ma il futuro difensore dell’Inter riporta la gara in parità. Al 13’, è già 1-1, con il gol di Lúcio che dà qualche speranza. Poi, però, arriva lui.
“Un passaggio pessimo, un cross è stato discreto ed il gol più bello nella storia delle finali di Champions League”. Le parole sono di Roberto Carlos, l’anello di congiunzione tra il passaggio di Solari e la splendida girata di Zizou. Non serve altro, con la gara che non sembra voler aggiornare il tabellino: quella rete merita di essere la ciliegina sulla torta della stagione, il dolce più bello ed al contempo amaro per i rossoneri di Leverkusen.
È 3 su 3, l’ultimo e decisivo KO tecnico: è la disfatta del Bayer, affondato da un sinistro da cineteca.
"20 anni, tanta barba ed un'attrazione fatale per il pallone che rotola sull'erba".
"20 anni, tanta barba ed un'attrazione fatale per il pallone che rotola sull'erba".