Scritto da: Cesare Milanti
Per un calciatore, non c’è cosa peggiore del deludere i propri beniamini; quando la faccenda si sposta dal campo alle trattative di mercato, però, le cose cambiano: entrano in discussione le ambizioni ed il portafoglio, con la possibilità di voltare le spalle a chi ti ha amato con una specifica maglia indossata sul terreno di gioco. A tal proposito, ESPN ha stilato la classifica dei trasferimenti più controversi di sempre: c’è spazio anche per una storia italiana.
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Premier League, terra di tradimenti
Diversi trasferimenti controversi sono avvenuti in Premier League, tre dei quali con il Manchester United di Sir Alex Ferguson in copertina. Nel 2009, poco dopo il cambio di proprietà, il Manchester City decide di scippare ai rivali cittadini un pezzo pregiato: si tratta di Carlitos Tevez, che mostrerà il suo valore anche alla Juventus qualche anno dopo. L’Apache fu anche l’artefice di una doppietta al suo passato…
Un altro funambolico attaccante passato dalle parti di Old Trafford è sicuramente Robin Van Persie, che alla sua prima stagione con i Red Devils conquista il campionato inglese. Nel suo secondo anno con lo United, anche lui colpisce la sua ex squadra, l’Arsenal.
Oltre ai passaggi di Ashley Cole dal Chelsea all’Arsenal e di John Obi-Mikel dal Manchester United al Chelsea, è citato il controverso trasferimento di Sol Campbell, che si è unito ai Gunners nel 2001 dopo essere stato capitano del Tottenham. Il suo passaggio all’Arsenal fu considerato un vero e proprio tradimento per i tifosi degli Spurs, che non si aspettavano l’esito di questa trattativa: Campbell, infatti, aveva affermato che non avrebbe mai indossato la maglia biancorossa. Al suo ritorno a White Hart Lane, questo fu il trattamento che gli venne riservato.
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Il Profeta, il Paso Doble e il Divin Codino
La lista, però, non si ferma ai confini inglesi. Nell’Olanda del 1983, ad esempio, è avvenuto l’impensabile: dopo un primo ritiro ed una fallimentare avventura in America, Johan Cruijff torna a giocare in patria, ma non indossa la biancorossa dell’Ajax. Il Profeta del gol, infatti, sceglie gli acerrimi rivali del Feyenoord, perché ad Amsterdam l’avevano considerato un calciatore finito.
In Spagna, invece, avvenne un cambio di maglia all’insegna delle promesse… sostanziose. Nel 2000, alla vigilia delle elezioni presidenziali del Real Madrid, il candidato Florentino Perez fece un patto con Luis Figo, all’epoca al Barcellona; il portoghese ricevette due milioni di euro, che avrebbero sancito l’accordo per il passaggio ai Blancos in caso di vittoria di Perez per la presidenza. Il risultato? Florentino divenne (ed è tuttora) il presidente delle Merengues, il Paso Doble tradì i blaugrana ed i tifosi catalani lo accolsero lanciandogli in campo qualsiasi oggetto possibile, al suo ritorno al Camp Nou.
Come anticipato in precedenza, c’è spazio anche per il trasferimento italiano più caotico di sempre. Nel 1990, Roberto Baggio passa dalla Fiorentina alla Juventus; il risultato? Scontri e tafferugli, con il presidente viola costretto a rifugiarsi nello stadio. Al ritorno al Franchi di Baggio, l’atmosfera è surreale: fischi per tutta la gara ed applausi scroscianti alla sua sostituzione; è qui che nasce l’iconica immagine della sciarpa viola.
Un cattolico tra i protestanti
La testa di questa speciale classifica, però, spetta ad un calciatore scozzese. Mo Johnston, ex giocatore del Celtic, passa dal Nantes ai Rangers nell’estate 1989: beh, un passato nel Celtic ha il suo peso se ti trasferisci ai Rangers, ma niente di così tragico. Il particolare, però, è che si tratta del primo dichiaratamente cattolico ad essersi trasferito nella compagine protestante della città di Glasgow. Un’operazione da caos totale: i biancoverdi traditi, i Rangers malcontenti ed un destino segnato; i suoi nuovi tifosi, però, lo perdonarono due anni dopo:
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"20 anni, tanta barba ed un'attrazione fatale per il pallone che rotola sull'erba".
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