Scritto da: Enrico Alpi
Se sul dizionario state cercando un sinonimo della parola umiltà, come ultimo risultato vedrete in piccolo un nome e un cognome: Simone Barone.
Che dovrebbe invece essere scritto a caratteri cubitali e con accanto un asterisco che ti conduce ad una foto della nazionale 2006 che alza la Coppa del Mondo fra i coriandoli tricolori. Come? Non c’è nulla di tutto questo? Eh, per forza, ve lo abbiamo detto: Simone Barone è umile.
Ma oggi che compie 42 anni, vogliamo celebrarlo in tutta la sua grandezza, immaginandoci cinque scenari della sua vita che si sarebbero realizzati se solo Suo Egoismo Pippo Inzaghi avesse passato QUEL pallone al nostro eroe.
#1 INSTAGRAM STAR: Milioni di follower, dirette nei migliori locali del pianeta e tramonti meravigliosi filmati da un elicottero. Poi la chicca: ogni 22 giugno, anniversario dello storico gol contro la Repubblica Ceca, il filmato integrale dell’azione del gol sulle note di Sciroppo di Sfera Ebbasta, con conseguente crash di Instagram e di primato in tendenze per almeno un mese.
#2 ALLENATORE DI SUCCESSO: E qui il rammarico c’è davvero. Perché in una vita parallela, dopo la sconfitta per 1 a 0 in Svezia durante lo spareggio per l’ingresso ai Mondiali 2018, Giampiero Ventura viene cacciato a calci in culo il più lontano possibile dall’Italia, mentre sulla panchina azzurra viene chiamato in fretta e furia Simone Barone. La squadra rinasce: Insigne disegna due arcobaleni per Immobile, che la schiaffa dentro per due volte prima di andare ad abbracciare il nuovo mister. Eh, magari.
#3 OPINIONISTA STRAPAGATO: Ci starebbe più che dignitosamente Barone negli studi di Sky, accanto allo Zio Bergomi e coccolato da Fabio Caressa. “Allora Simone, un commento sulla prestazione di questa sera di Dybala?”
“Deve essere più cattivo Fabio, se vuole dimostrare di essere il numero uno. Prendi me ad esempio: quando sono entrato contro la Repubblica Ceca ho dato tutto, sapevo che avrei fatto gol! Quando Pippo è partito in volata ho pensato: se non me la passa, nello spogliatoio lo meno…gli è andata di lusso!”
E giù grasse risate nello studio.
#4 UN AGENTE DI SUCCESSO: Giacca e cravatta, fiaschetta di whisky nel taschino e occhiale da sole specchiato da sfoggiare anche in trasferta a Mosca con -12 gradi. Monchi, Ausilio, Marotta…tutti ai piedi dell’eroe del Mondiale 2006, che in virtù dell’aura di celebrità che lo riveste, può spadroneggiare in lungo e in largo per i mercati europei. “Raiola vuole parlare con me? Prenda un appuntamento col mio segretario Angelo Peruzzi, magari usciamo a cena una sera…però ristorante vegano, che questo fra due anni mi schiatta se continua a mangiare così!”
#5 UN BARBONE: Attenzione, perché qui tutti lo danno per scontato, ma ve lo immaginate se Pippo avesse passato quel pallone al nostro Simone e lui, preso dall’emozione, lo avesse calciato fuori? Con la Repubblica Ceca che dopo lo spavento ci infila due gol in 10 minuti spedendoci fuori dal mondiale? Il linciaggio mediatico sarebbe stato storico e Simone Barone avrebbe visto la sua carriera precipitare in un tunnel di retrocessioni, tagli allo stipendio e serata sul divano a mangiare gelato da una vaschetta con il cane a leccargli le dita dei piedi come unico conforto.
Resta il fatto che siamo di fronte al compleanno di una leggenda, di uno che col sudore e con il duro lavoro è riuscito ad incidere il suo nome sulla storia calcistica del nostro paese.
Per questo, che Pippo gli abbia o meno passato quel maledetto pallone, l’unica cosa che possiamo fare è ringraziare dal profondo del cuore Simone Barone: eroe contemporaneo destinato a rimanere nella nostra memoria per un gol…mai segnato. Auguri Simone!
Ho speso gran parte dei miei soldi in schedine, fantacalcio e gadgets di Calciatori Brutti. Il resto l'ho sperperato.
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