Scritto da: Pasquale Marcantonio
No, non è ancora in riabilitazione dopo la scazzottata con Delio Rossi. Scherzi a parte, crediamo ormai che sia noto a tutti l’avventura in Turchia intrapresa dal trequartista serbo. È da due anni a questa parte, infatti, che Adem Ljajic ha detto sì all’ormai celebre supplica “Please, come to Besiktas”. E ci è andato davvero! Durante l’estate del 2018 parte dalla Mole torinese in prestito con diritto di riscatto: un’opzione fatta scattare dai turchi nell’estate del 2019 per un costo complessivo di 7,75 milioni di euro. Da quel momento in poi sino ai giorni nostri, il centrocampista offensivo ha collezionato 65 presenze, 16 gol e 21 assist: numeri certamente positivi ma da tenere, comunque, calibrati considerato il livello della Super Lig turca.
Nonostante quello che potrebbe risultare agli occhi dei lettori, Adem Ljajic non chiuderebbe affatto all’ipotesi di un ritorno in territorio italiano. Secondo le ultime voci di mercato, riportate dai più disparati media nazionali, Adem potrebbe clamorosamente fare tappa al Genoa in questa finestra di mercato, senza mai dimenticare l’ipotesi Torino-bis. Ma se vi dicessimo che il giocatore non andrebbe in nessuna delle due destinazioni?
“Vorrei chiudere la mia carriera qui al Besiktas”.
Così affermava l’ex granata, in tempi non sospetti, durante un’intervista pubblicata sul portale turco memleket.com alla fine del 2019: una vera e propria dichiarazione d’amore agli occhi di chi mai avesse avuto l’occasione di poterla leggere. Tuttavia, il trequartista continuava affermando che, se l’amore non dovesse essere corrisposto, probabilmente avrebbe accettato una ed una sola destinazione per la sua carriera: Firenze, casacca viola. Proprio così, lì al Franchi dove per poco non ci lasciava la pelle dopo una “pacata” conversazione avuta con Delio Rossi. Sulla Viola il centrocampista ha così dichiarato, sempre ai microfoni turchi:
“È stata la mia prima squadra all’estero ed a Firenze ho passato anni meravigliosi. Ho bei ricordi dell’esperienza alla Fiorentina”.
Insomma, nonostante il calciatore abbia avuto altresì modo di poter calcare altri campi del calibro dell’Olimpico di Roma, del San Siro di Milano (con l’Inter) e del soprascritto Olimpico di Torino, è proprio in Toscana che Adem ha lasciato una larga fetta del suo “срце” (cuore, in serbo), condito da 88 presenze, 16 gol e 14 assist collezionati tra il 2010 ed il 2014 con la n° 22 dietro la schiena. Un numero, questo, che in generale assume una certa importanza in qualsivoglia squadra calcistica. Se poi volessimo prendere in considerazione Firenze e la storia della Fiorentina, scopriremmo facilmente come questo fosse appartenuto a gente del calibro di Giuseppe “Pepito” Rossi e Cristiano Lupatelli: poche pressioni, quindi, per Adem all’epoca dei fatti. Mal gestite? Dipende, di certo se oggi andate in giro per il capoluogo toscano a chiedere ai tifosi gigliati “cosa ti viene in mente se dicessi Ljajic?”, tutti vi risponderebbero con la “bischerata” di seguito video-riportata:
Insomma, nonostante prestazioni da capogiro ed altre così così, il marchio di fabbrica del giocatore è ormai impresso sotto Palazzo Vecchio. Oggi Adem oltretutto spegne ben 29 candeline. Ad un passo dai trenta, noi gli porgiamo i nostri migliori auguri ed uno spassionato consiglio fraterno: Adem, se proprio dovessi fare ritorno in quel di Firenze, cerca di mantenere un basso profilo, che il “busso” è sempre dietro l’angolo.
Nato a Lucera (FG), il calcio è da sempre stato parte integrante della mia vita. Cerco di sopravvivere in quel di Siena, tra Robur e Palio. E cos.
Nato a Lucera (FG), il calcio è da sempre stato parte integrante della mia vita. Cerco di sopravvivere in quel di Siena, tra Robur e Palio. E cos.