Stagione compromessa. Gruppo allo sbando. Mister Pioli con deliri di onnipotenza. Matteo Gabbia titolare ad oltranza. Non sappiamo onestamente quale di queste affermazioni sentite in settimana possa spaventare maggiormente un povero tifoso milanista: quello che è certo è che, nonostante l’esclusione dalla lista Uefa, papà Ibra sta tornando.
Fra un post su Instagram e un allenamento a Milanello, lo svedese sembra finalmente pronto a rimettersi in carreggiata, per riportare il Diavolo quantomeno in linea per una dignitosa qualificazione Champions, dopo che in un folle mese di gennaio tre quarti degli obiettivi stagionali sono sfumati.
Con il suo ritorno, cosa potrebbe cambiare?
#1: NIENTE – Sprofondo rossonero, totale: nemmeno il ritorno del capo popolo riesce ad invertire la rotta. Lo spogliatoio è irrimediabilmente spaccato: Leao non rinnova e se la prende apertamente con Ibra, reo di averlo minacciato attaccandolo all’armadietto dello spogliatoio. A tre giornate dal termine del campionato, con il Milan in zona Conference League, Pioli si dimette in lacrime, chiedendo scusa ai tifosi. Welcome back 2015/2016.
#2: LA SECONDA STELLA – Inizialmente Zlatan entra in un paio di partite per qualche minuto, giusto per riassaggiare il campo. Quando Pioli capisce di poterlo schierare titolare, Ibra panchina Giroud, Origi e Rebic in un colpo solo, caricandosi la squadra sulle spalle. E mentre il Milan si riprende, il Napoli crolla: si arriva allo scontro diretto del Maradona in un clima da guerriglia urbana, uno di quelli che galvanizzano Ibra, che infatti segna una doppietta e spiana la strada per una delle rimonte più storiche ed eccezionali della storia. Bello sto sogno eh? Vatti a cambiare il pigiama che ti sei svegliato tutto sudato.
#3: L’OTTAVA MERAVIGLIA – Pur fuori dalla lista Champions, lo svedese capisce ben presto che per raddrizzare una stagione sfortunata bisogna puntare al colpaccio: complice l’immediata esclusione del Manchester City a seguito degli ultimi scandali emersi, il Milan si ritrova la strada spianata e dopo una vittoria rocambolesca contro il Tottenham si ritrova in semifinale contro il Real Madrid di Carletto Ancelotti. Intenerito dalla situazione traballante della squadra che è da sempre nel suo cuore, il sopracciglio più famoso del mondo cede il terreno ai rossoneri, catapultando Pioli&co in finale. In gara secca può succedere di tutto: anche che Ibra forzi il regolamento della competizione per farsi riammettere eccezionalmente all’ultimo atto della competizione che da sempre gli è sfuggita. Gol decisivo al 90’ con uno scorpione volante e immediato inserimento nella Hall of Fame dei calciatori migliori di tutti i tempi. Ora forse è meglio smetterla con gli acidi.
#4: MISTER IBRA – Con Stefano Pioli ormai allo sbando, il comeback di Ibra è di quelli col botto: arriva infatti per sostituire il mister del diciannovesimo scudetto, esonerato dopo l’8 a 0 contro il Torino. Immediatamente nello spogliatoio del Milan il clima diventa quello del sobborgo di Goteborg dove Ibra è cresciuto, la squadra ritrova entusiasmo e le interviste del mister in conferenza diventano leggendarie: tono lapidario, caustico e in grado di caricare l’intero ambiente. Stagione salvata con la qualificazione in Champions League.
#5: CALHA GATE – E se in realtà l’obiettivo di Zlatan fosse molto più personale di quanto ci potessimo immaginare? Il suo rapporto teso con l’ex amico Calhanoglu potrebbe averlo completamente obnubilato. E se quindi tutti gli allenamenti, la sofferenza, le frasi motivazionali fossero state studiate ad arte solo per una sfida con il turco? Purtroppo per quest’anno i derby sono finiti, ma Milano non è poi così grande. Sarà lì, sui Navigli di Milano che lo scontro fra i due a mo’ di Street Fight avrà luogo. Chi uscirà vivo da quella lotta sarà l’indiscusso King di Milano.
Tornando coi piedi per terra, come finirà la sfida di stasera dei rossoneri? Noi purtroppo, dopo aver sognato il colpaccio nel derby, torniamo mestamente coi piedi per terra!
MILAN-TORINO: UNDER 1.5
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