10 minuti per capire quanto fosse forte Antonio Cassano (VIDEO)

In molti lo hanno conosciuto per via delle sue dichiarazioni fuori dagli schemi alla BoboTV, in pochi lo hanno davvero visto giocare nel suo periodo migliore.

Ci rivolgiamo chiaramente alle nuove generazioni e non ai nostri bro ormai trentenni, che di Cassano ricordano bene, oltre che le giocate, anche le peggiori sceneggiate in campo verso gli arbitri.

Quindi oggi, nel giorno del suo 41esimo compleanno, vi proponiamo (o propiniamo, dipende dai punti di vista) il classico video riassuntivo su Youtube che racchiude i migliori momenti della sua carriera, dai primi passi nel mondo dei grandi con la maglia del Bari agli ultimi passi di danza al Parma.

La visita di Pogba all’Al Ittihad (VIDEO)

Di fronte ad un’offerta di 100 milioni per tre anni è difficile rifiutare, soprattutto se il tuo ultimo anno lo hai passato più in infermeria che in campo.

“Oggi no, domani chissà” è stata la risposta di Pogba sull’argomento, che al momento vorrebbe rimanere alla Juventus e dimostrare che il suo ritorno non sia stato solo un fuoco di paglia. Almeno per ora.

Qui vediamo invece come è stato accolto all’Ittihad che non aspetta altro che accetti il mega stipendio e si trasferisca in Arabia insieme, ormai, a tantissimi altri giocatori europei.

(Video: La Gazzetta dello Sport)

Quella volta in cui Maldini imbruttì Chiellini (VIDEO)

Da quando è tornato al Milan in veste di dirigente, Paolo Maldini è forse più presente sui giornali e sui social media di quanto non fosse da giocatore. L’intervista rilasciata pochi giorni fa a Muschio Selvaggio ha riacceso i riflettori sulla sua figura, dando modo di far tornare alla ribalta alcuni aneddoti passati che rischiavano di cadere nel dimenticatoio.

Uno dei passaggi più interessanti riguarda il famosissimo aplomb dell’ex capitano rossonero, capace di disputare con la casacca del Milan più di 1000 partite, racimolando in totale due sole e misere espulsioni, una nella stagione 1996/19977 e una nella stagione 2003/2004.

In una calda serata di maggio del 2009, in occasione di un sempre sentito Milan-Juventus, poi terminato con il punteggio di 1 a 1, il tranquillissimo Paolo Maldini perse letteralmente la testa, dando in escandescenze contro il malcapitato Giorgio Chiellini.

Anche andando a ricercare frame per frame l’azione incriminata, che diede poi il via a ciò che vi stiamo per raccontare, è difficile riuscire a capire cosa veramente accada nell’area bianconera. Ma di fronte alla voce della verità del diretto interessato, impossibile sottrarsi al suo racconto: con il punteggio già fissato sull’1 a 1 finale, il Milan beneficia di una punizione nella trequarti offensiva.

Il cross arriva in mezzo all’area, ma il pallone si perde sul fondo; sullo spigolo dell’area di rigore si accende però un parapiglia, che vede coinvolti Maldini e Chiellini. Quest’ultimo si vede improvvisamente preso per il colletto della maglia e sollevato qualche centimetro da terra; il viso terreo e furioso del capitano del Milan deve avergli fatto capire che non c’era nulla da scherzare, infatti Chiellini minimizza e non reagisce, mentre sua maestà Gigi Buffon interviene con il sorriso sul volto e la bestemmia sulle labbra. 

Dopo qualche istante di confusione, un giovanissimo Orsato, probabilmente impaurito nel compiere un atto di lesa maestà, ammonisce entrambi i contendenti, senza chiarire i motivi del recente accaduto.

Il racconto di Paolo Maldini è chiaro: in mischia avrebbe ricevuto una gomitata sul naso dal difensore bianconero e, poiché in carriera era già stato operato in quella zona per ben tre volte, parole sue: “non avevo voglia di rompermi il naso per la quarta volta”.

Tutto in apparenza risolto, anche perché nel corso delle sfide successive, per non rischiare nulla, immaginiamo che Chiellini abbia marcato l’altro centrale difensivo rossonero…

A 14 anni Haaland era già un fenomeno (VIDEO)

A quale età è possibile identificare un fenomeno? C’è chi nasce con le stigmate del fuoriclasse e chi da un giorno all’altro sale alla ribalta. Uno come Erling Braut Haaland, ovviamente, appartiene al primo gruppo: ben più che un figlio d’arte, con un corpo bionico fin dall’adolescenza e una voglia insaziabile di spaccare ogni record esistente.

C’è da dire, però, che nonostante il background di tutto rispetto, non è facile far parlare di sé dalla ridente Bryne, una cittadina in Norvegia da poco più di 15mila abitanti. Servivano prestazioni “monstre” nei vari tornei giovanili e esordi da paura in uno dei campionati più conosciuti per sfornare talenti in tutta Europa.

E infatti, come dimostrano i 4 minuti di questi video, il quattordicenne Haaland era già programmato per diventare un fenomeno. Le clip raccontano di un ragazzino sfrontato, capace di sfondare le porte dei piccoli campetti in erba sintetica e di fare a sportellate con ragazzi di due o tre anni più grandi di lui.

Paradossale il fatto che, durante una mini intervista, alla domanda sul proprio talento, se venisse o meno dagli insegnamenti del padre, lui risponda: “tutto il resto lo devo a lui, ma per i gol il merito è tutto mio.”

Interessante anche poi vedere come, prima di affermarsi unicamente come implacabile macchina da gol, Haaland agisse anche come una prima punta più mobile, capace di svariare su tutto il fronte d’attacco e di giocare al servizio dei compagni.

Il resto della carriera del gigante norvegese è abbastanza conosciuta: passaggi al Molde, al Salisburgo e poi, complici medie realizzative da capogiro, il trasferimento nel calcio che conta davvero, con la casacca giallonera del Borussia Dortmund sulle spalle e la promessa di arrivare in un top club assoluto in pochi anni.

Promessa mantenuta, ovviamente, perché i 28 gol in 26 apparizioni con la maglia del Manchester City, sono una notizia solo per chi, in questi filmini che lo ritraggono da adolescente, non ci aveva visto niente di speciale.

Un brindisi a loro e anche a tutti quelli che, un paio di stagioni fa, fra lui e Vlahovic, avrebbero puntato tutto sul serbo.

In attesa di sapere dove potrà arrivare veramente Haaland, se per strada al campetto vedete uno che a 14 anni gioca come il ragazzo nel video, fateci uno squillo.

Vabbè già che ci siamo noi ve lo consigliamo pure come marcatore nel big match di domani contro il Liverpool!

MANCHESTER CITY-LIVERPOOL HAALAND PRIMO MARCATORE

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Come Maffeo ha distratto Vinicius per tutta la partita (VIDEO)

Marcare Vinicius è uno dei compiti più ardui per i difensori de La Liga. 

Non solo per le sue doti tecniche incredibili, ma anche per la personalità del brasiliano, che spesso eccede in episodi di protagonismo che gli avversari difficilmente digeriscono. Tipo ieri: al termine del primo tempo di Maiorca-Real Madrid, dove i padroni di casa guidavano la gara sull’1-0, l’esterno verdeoro ha deciso di far innervosire il pubblico sugli spalti mostrandogli con fierezza il simbolo del Real Madrid.

Un gesto che il capitano maiorchino Raillo non ha preso bene, invitandolo a baciare con arroganza quello cucito sulla sua maglia. Ma se pensate che il tutto sia morto lì vi sbagliate di grosso.

Nel secondo tempo, infatti, il difensore Maffeo ha deciso di continuare gli episodi di “bullismo” su Vini Jr sbeffeggiandolo ripetutamente, come potete vedere bene nel video qui sotto. 

@w.rm4

اطفااال مايوركا 🤢🤢

♬ Love You So - The King Khan & BBQ Show

Il risultato? Vittoria di misura conservata (la quarta consecutiva per 1-0 tra le mura amiche, Allegri Docet) e fuga per il Barcellona in classifica, ora a +8 sui Blancos che rischiano di veder sfumare il titolo di Campioni di Spagna!

In Scozia hanno avvistato il fantasma di Maradona (VIDEO)

El D10S in Argentina è stato molto più che un semplice giocatore, a tal punto che oggi i suoi abitanti lo vedono ancora ovunque, ma non solo sui muri delle strade anche nelle televisioni europee. Già perché sta destando scalpore la sua possibile somiglianza ad un individuo non identificato dal capello riccioluto, i calzettoni abbassati e le movenze simili a quella del giovane Pibe. Il soggetto si ritrova nel bel mezzo di una corsetta senza senso sui campi d’allenamento del Dundee United, in Scozia.

Il tutto mentre le telecamere dell’emittente d’oltremanica inquadravano la scena, chiaramente ignare di una presenza mistica alle spalle del soggetto intervistato e che però ora sta facendo il giro del mondo nel tentativo di trovare una risposta che non avremo mai.

E’ davvero il Maradona dei favolosi anni ’80 o è solo un povero stronzo che si trovava lì per caso nel momento sbagliato? Giudicate voi!