Quanto ha incassato il Milan dalla qualificazione in semifinale di Champions?

Alla notizia del sorteggio tutti vedevano già il Napoli in finale di Champions, ma il dna rossonero europeo ha rinvigorito i propri giocatori a tal punto da uscirne indenni tra andata e ritorno, permettendo al Diavolo di strappare un pass per le semifinali di Champions League.

In attesa di sapere il risultato finale tra Inter e Benfica, proviamo a fare i conti in tasca alla società rossonera; si perché oltre alla gioia per l’accesso al penultimo atto dopo 16 anni, vanno incassati i premi per le prestazioni.

Ricapitolando, il Milan ha incassato:

  • 15,64 milioni iniziali
  • 9,6 milioni per la qualificazione agli ottavi di finale
  • 10,6 milioni per la qualificazione ai quarti di finale
  • 12,5 milioni per la qualificazione alle semifinali

Inoltre vanno sommati i premi per le vittorie e i pareggi arrivati durante la fase a gironi ovvero:

  • 8,4 milioni di euro per le tre vittorie
  • 930mila euro per il pareggio d’andata con il Salisburgo

Quindi, mettendo insieme le varie cifre, otteniamo 57,67 milioni di Euro

A questi premi, inoltre, vanno sommate le quote per il coefficiente di rendimento decennale (ovvero circa altri 15 milioni di euro) e quelle per il market pool (che si aggirano intorno ai 12 milioni di Euro) per un totale di 85 milioni di Euro.

Un’eventuale arrivo in finale varrebbe altri 15,5 milioni di Euro.

Che fine ha fatto Isco?

Giornalista di calciomercato annate 2017 – 2022 be like: “Isco fuori dal progetto Real, l’Italia nel futuro”.

Eh sì, bei tempi quelli in cui Francisco Román Alarcón Suárez, 5 volte vincitore della Champions League, 3 volte vincitore de La Liga e con una marea di altri trofei in bacheca, pareva essere destinato al nostro campionato.

E che gioia per quei tifosi che già parevano assaporare le geometrie di quel centrocampista raffinato con il vizio del gol e del passaggio smarcante fra le linee. Salvo poi ritornare sulla terra e capire che nemmeno per quella sessione di calciomercato se ne sarebbe fatto nulla, un po’ per l’ingaggio spropositato rispetto al nostro calcio, un po’ perché alla fine chi è che ha davvero il coraggio di andarsene dal Real Madrid?

Nessuno, infatti.

Anche se ad un certo punto, Isco, ha dovuto dire “basta”.

Lo spagnolo, ad oggi, con soli 31 anni di età, è di gran lunga lo svincolato più vincente della storia. Ma dove inizia il declino di Isco? 

È sempre difficile rispondere alla domanda, perché è veramente impossibile etichettare come “fallimentare” una stagione in cui si arriva comunque alla vittoria di uno o più trofei e sappiamo che questo, al Real Madrid, altro non viene chiamato se non “routine”. 

Anche perché, nonostante ci siano state per Isco stagioni meno brillanti di altre, lo spagnolo non si è mai trovato fuori rosa o in situazioni poco piacevoli con la maglia dei Blancos: nelle 7 annate disputate al Santiago Bernabeu, Isco ha raccolto sempre più di 28 presenze fra incontri giocati da titolare e quelli in cui è subentrato dalla panchina.

Ma allora cosa è successo al calciatore che un mostro sacro del calcio come Iker Casillas aveva etichettato come: lo spagnolo più forte della sua generazione?”.

Il declino di Isco parte forse da lontano, da quel trovarsi all’interno di una squadra di fenomeni e di esserne solo un comprimario, o magari da una frattura nello spogliatoio, difficile dirlo; quel che è certo è che il centrocampista spagnolo, al termine del suo contratto a giugno del 2022 è rimasto senza squadra.

Il Siviglia ammazza Europa League è piombato su di lui, strappandolo alla concorrenza e investendolo subito con il ruolo di “diez” della squadra. Peccato però che l’esperienza si concluda con un profondo buco nell’acqua: 19 presenze, 1 sola rete e contratto rescisso già a dicembre.

E ora?

Se il discorso fosse solamente economico, Isco e le sue successive tre generazioni potrebbero tranquillamente godersi ciò che ha guadagnato in santa pace, ma se la dobbiamo mettere sul piano delle motivazioni beh…forse anche adesso saremmo disposti a vederlo con la maglia di uno dei nostri club preferiti di Serie A!

Nel frattempo ci chiediamo: riuscirà il Siviglia a vincere domenica contro il Villareal?

SIVIGLIA-VILLAREAL 1+GOAL

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Sorteggi di Champions: gli accoppiamenti

Il sorteggio di Champions è uno dei momenti più attesi dell’anno. 

Bei tempi quando all’Itis quello con più note della classe si muniva di cuffiette e radio sul telefono per ascoltarli in diretta, gridando “RAGA SCHALKE 04” inconsapevole che avrebbe poi rifilato all’Inter 5 pere in quel di San Siro.

Oggi, invece, li possiamo seguire tranquillamente da casa in smart working gustandoci la colazione a mezzogiorno, aspettando che l’urna di Nyon faccia il suo dovere.

Ma bando alle ciance: ECCO TUTTI GLI ACCOPPIAMENTI DEI QUARTI DI FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE

Real Madrid-Chelsea

Inter-Benfica

Manchester City-Bayern Monaco

Napoli-Milan

 

ECCO CHI SI AFFRONTERÀ INVECE IN SEMIFINALE:

 

Real Madrid/Chelsea vs Manchester City/Bayern Monaco

Inter/Benfica vs Napoli/Milan

 

A sto punto non sappiamo come potrebbe finire questa Champions, ma visto che domenica ci aspetta il Derby di Roma noi abbiamo in mente il nome che potrebbe sbloccare la gara dopo un periodo di difficoltà sotto porta! 

LAZIO-ROMA IMMOBILE PRIMO MARCATORE

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I 5 possibili scenari del Milan con il ritorno di Ibra

Stagione compromessa. Gruppo allo sbando. Mister Pioli con deliri di onnipotenza. Matteo Gabbia titolare ad oltranza. Non sappiamo onestamente quale di queste affermazioni sentite in settimana possa spaventare maggiormente un povero tifoso milanista: quello che è certo è che, nonostante l’esclusione dalla lista Uefa, papà Ibra sta tornando.

Fra un post su Instagram e un allenamento a Milanello, lo svedese sembra finalmente pronto a rimettersi in carreggiata, per riportare il Diavolo quantomeno in linea per una dignitosa qualificazione Champions, dopo che in un folle mese di gennaio tre quarti degli obiettivi stagionali sono sfumati.

Con il suo ritorno, cosa potrebbe cambiare?

#1: NIENTE – Sprofondo rossonero, totale: nemmeno il ritorno del capo popolo riesce ad invertire la rotta. Lo spogliatoio è irrimediabilmente spaccato: Leao non rinnova e se la prende apertamente con Ibra, reo di averlo minacciato attaccandolo all’armadietto dello spogliatoio. A tre giornate dal termine del campionato, con il Milan in zona Conference League, Pioli si dimette in lacrime, chiedendo scusa ai tifosi. Welcome back 2015/2016.

#2: LA SECONDA STELLA – Inizialmente Zlatan entra in un paio di partite per qualche minuto, giusto per riassaggiare il campo. Quando Pioli capisce di poterlo schierare titolare, Ibra panchina Giroud, Origi e Rebic in un colpo solo, caricandosi la squadra sulle spalle. E mentre il Milan si riprende, il Napoli crolla: si arriva allo scontro diretto del Maradona in un clima da guerriglia urbana, uno di quelli che galvanizzano Ibra, che infatti segna una doppietta e spiana la strada per una delle rimonte più storiche ed eccezionali della storia. Bello sto sogno eh? Vatti a cambiare il pigiama che ti sei svegliato tutto sudato.

#3: L’OTTAVA MERAVIGLIA – Pur fuori dalla lista Champions, lo svedese capisce ben presto che per raddrizzare una stagione sfortunata bisogna puntare al colpaccio: complice l’immediata esclusione del Manchester City a seguito degli ultimi scandali emersi, il Milan si ritrova la strada spianata e dopo una vittoria rocambolesca contro il Tottenham si ritrova in semifinale contro il Real Madrid di Carletto Ancelotti. Intenerito dalla situazione traballante della squadra che è da sempre nel suo cuore, il sopracciglio più famoso del mondo cede il terreno ai rossoneri, catapultando Pioli&co in finale. In gara secca può succedere di tutto: anche che Ibra forzi il regolamento della competizione per farsi riammettere eccezionalmente all’ultimo atto della competizione che da sempre gli è sfuggita. Gol decisivo al 90’ con uno scorpione volante e immediato inserimento nella Hall of Fame dei calciatori migliori di tutti i tempi. Ora forse è meglio smetterla con gli acidi.

#4: MISTER IBRA – Con Stefano Pioli ormai allo sbando, il comeback di Ibra è di quelli col botto: arriva infatti per sostituire il mister del diciannovesimo scudetto, esonerato dopo l’8 a 0 contro il Torino. Immediatamente nello spogliatoio del Milan il clima diventa quello del sobborgo di Goteborg dove Ibra è cresciuto, la squadra ritrova entusiasmo e le interviste del mister in conferenza diventano leggendarie: tono lapidario, caustico e in grado di caricare l’intero ambiente. Stagione salvata con la qualificazione in Champions League.

#5: CALHA GATE – E se in realtà l’obiettivo di Zlatan fosse molto più personale di quanto ci potessimo immaginare? Il suo rapporto teso con l’ex amico Calhanoglu potrebbe averlo completamente obnubilato. E se quindi tutti gli allenamenti, la sofferenza, le frasi motivazionali fossero state studiate ad arte solo per una sfida con il turco? Purtroppo per quest’anno i derby sono finiti, ma Milano non è poi così grande. Sarà lì, sui Navigli di Milano che lo scontro fra i due a mo’ di Street Fight avrà luogo. Chi uscirà vivo da quella lotta sarà l’indiscusso King di Milano.

 

Tornando coi piedi per terra, come finirà la sfida di stasera dei rossoneri? Noi purtroppo, dopo aver sognato il colpaccio nel derby, torniamo mestamente coi piedi per terra!

 

MILAN-TORINO: UNDER 1.5

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