Ma che gol ha fatto Luka Romero?! (VIDEO)

La tourneè americana del Milan è cominciata questa notte, con la prima sfida contro il Real Madrid. 

I rossoneri hanno sbloccato le marcature con un gol di Tomori e si sono portati sul 2-0 con un gol straordinario del neo arrivato Luka Romero.

Poi, però, i Blancos nel secondo tempo hanno ribaltato il risultato con una doppietta di Valverde nel giro di 2 minuti e la rete di Vinicius nel finale, il definitivo 3-2.

Qui sotto trovate gli highlights della partita (fonti: Sky Sport e Dazn).

Le 5 migliori skills di Ronaldinho

20 ani fa Ronaldo de Assis Moreira, quel fenomeno mondiale del futebol bailado che tutto il mondo avrebbe presto imparato a conoscere come Ronaldinho, arrivava a Barcellona. Furono proprio i blaugrana a renderlo un’icona del calcio mondiale; perché avere Ronaldinho in squadra voleva in parte dire divertimento, ma anche gol, quintali di assist e trofei in bacheca.

L’aspetto ludico del suo calcio rimane comunque un motivo per cui a Dinho sono legati grandi e piccini, perciò vi riproponiamo quelli che a nostro avviso sono i 5 migliori colpi della sua carriera.

#1: L’ELASTICO: accanto alle prime foto zozze, su ogni cellulare dei primi anni 2000 che si rispettasse, c’era la GIF dell’elastico di Dinho. Colpo che è diventato il suo marchio di fabbrica, spesso abbinato al conseguente tunnel sul malcapitato difensore, era sinonimo di umiliazione totale. Quante volte abbiamo provato a replicarlo nel campetto della scuola, quante caviglie slogate.

#2: LA ROVESCIATA: la straordinaria elasticità dell’attaccante brasiliano, rendeva il suo corpo una letale arma da guerra. E se un pallone vagante passava in mezzo all’area di rigore, Ronaldinho non aveva paura di fare brutte figure. In carriera ha segnato almeno una decina di gol in rovesciata, ma nessuno potrà eguagliare quello realizzato contro il Villareal, proprio per la lotta contro la forza di gravità. In una frazione di secondo, con la palla all’altezza non corretta, Ronaldinho si accartoccia in una posizione estremamente innaturale per arrivare a colpire il pallone, che poi puntualmente finisce all’incrocio dei pali. Magia.

#3: IL DOPPIO PASSO: che c’è di particolare qui? Chiederete voi. Domanda lecita: la particolarità del doppio passo del Gaucho stava tutta nel fatto che questa skill venisse eseguita dal brasiliano a velocità supersonica. Ne bastava uno per mandare al bar il più arcigno dei difensori (Sergio Ramos al Real ndr.). Insomma: colpo semplice, ma sempre efficace.

#4: LE TRE TRAVERSE: qui si entra nel campo del paranormale. Nella celebre serie di video targata “Joga Bonito” che si poteva scaricare da Emule a proprio rischio e pericolo, si poteva trovare una clip leggendaria, in cui Ronaldinho, senza mai far cadere il pallone a terra, colpiva per tre volte consecutive la traversa da fuori area. Negli anni si parlò di videomontaggio, tagli al video e quant’altro. Ma in fondo al nostro cuore siamo certi che Dinho una cosa del genere sarebbe stato in grado di farla.

#5: LA “PUNTAZZA”: allo stadio Stamford Bridge di Londra, in una gara di Champions League, Dinho mise in mostra un colpo che nessuno aveva mai visto prima. Bloccato sul limite dell’area nella morsa dei difensori Blues, con il piede sinistro ben piantato sul terreno, finta un paio di volte il tiro con il destro, poi colpisce il pallone con la punta, andando ad insaccare un gol allo stesso tempo strano, ma pesantissimo. Solo a pensarlo, un tiro del genere in una situazione simile, ci viene il mal di testa.

Il gol di tacco senza senso di Menez al Parma (VIDEO)

È di questi giorni la notizia del passaggio di Jeremy Menez dalla Reggina (dopo tre anni di permanenza) al Bari.

Il fantasista francese continuerà la propria carriera nel difficile campionato cadetto, gustandoci con qualche perla improvvisa in degli sterili sabati pomeriggi invernali.

Nel mentre, però, vogliamo fare un passo indietro e tornare con la mente ad una decina di anni fa, quando Menez trascinava un Milan campato in aria con gol fuori da ogni logica come questo.

La classifica dei tifosi allo stadio in Serie A

Da ormai più di un mese si è conclusa la stagione 2022/23 e la Serie A se n’è andata in vacanza, lasciandoci soli nel calore torrido delle città.

Mentre partono i ritiri, i tifosi rinnovano l’abbonamento e non vedono l’ora di riempire gli stadi nel campionato che verrà. 

Una delle poche gioie che ci è rimasta di questo calcio, infatti, è seguire la propria squadra sugli spalti, sia quando si vince che quando si perde.

E quindi ci siamo chiesti: quali sono le squadre con più tifosi all’interno del proprio impianto nei match casalinghi? Abbiamo scovato la classifica su Transfermarkt e oggi ve la mostriamo.

Vi aspettavate che la Roma, pur avendo chiaramente una capienza più grande allo stadio, potesse stare davanti in classifica al Napoli Campione d’Italia? 

10 minuti per capire quanto fosse forte Antonio Cassano (VIDEO)

In molti lo hanno conosciuto per via delle sue dichiarazioni fuori dagli schemi alla BoboTV, in pochi lo hanno davvero visto giocare nel suo periodo migliore.

Ci rivolgiamo chiaramente alle nuove generazioni e non ai nostri bro ormai trentenni, che di Cassano ricordano bene, oltre che le giocate, anche le peggiori sceneggiate in campo verso gli arbitri.

Quindi oggi, nel giorno del suo 41esimo compleanno, vi proponiamo (o propiniamo, dipende dai punti di vista) il classico video riassuntivo su Youtube che racchiude i migliori momenti della sua carriera, dai primi passi nel mondo dei grandi con la maglia del Bari agli ultimi passi di danza al Parma.

La lettera d’addio di Tonali al Milan

Il popolo rossonero aspettava le sue parole nel periodo in cui era ad un passo dalla firma con il Newcastle.

Tonali è invece uscito solamento oggi allo scoperto, salutando società e tifosi con questo video e parole su Instagram.

“Oggi mi ritrovo qui con un mix di emozioni nel cuore. Come sapete, ho deciso di intraprendere una nuova avventura e una nuova sfida.

Inizio con un ringraziamento alla società che mi ha accolto e dato la possibilità di far parte di questo club straordinario, che per me é e resterà sempre casa mia. Ringrazio chi ha fatto sì che io indossassi i colori della squadra del mio cuore e chi ha gestito con disponibilità e condivisione la situazione nelle ultime settimane. Ho imparato tanto in questi tre anni e ho trovato una famiglia calcistica tra società, compagni e staff tecnico, che mi ha sostenuto e guidato nel mio percorso. È grazie a voi se sono potuto migliorare come calciatore e come uomo.

Capisco che questo addio possa suscitare emozioni contrastanti ed è normale che ci siano quando si lascia un pezzo, grande, di cuore, ma è importante ricordare che nel calcio, così come nella vita, i cambiamenti a volte sono motivo di crescita per tutti.

Adesso voglio ringraziare la mia gente: voi che, come me, portate nel cuore i colori rossoneri. Non dimenticherò mai i cori della Sud, il 19esimo Scudetto, tutti i momenti meravigliosi condivisi insieme e l’amore per il nostro Milan.

Auguro a tutti voi, società e tifosi, il meglio per il futuro e sono sicuro che farete ancora grandi cose insieme.

Un caloroso abbraccio, con la speranza che non sia un addio, ma un arrivederci.

Forza Milan.
Sandro.”

Quella volta in cui Maldini imbruttì Chiellini (VIDEO)

Da quando è tornato al Milan in veste di dirigente, Paolo Maldini è forse più presente sui giornali e sui social media di quanto non fosse da giocatore. L’intervista rilasciata pochi giorni fa a Muschio Selvaggio ha riacceso i riflettori sulla sua figura, dando modo di far tornare alla ribalta alcuni aneddoti passati che rischiavano di cadere nel dimenticatoio.

Uno dei passaggi più interessanti riguarda il famosissimo aplomb dell’ex capitano rossonero, capace di disputare con la casacca del Milan più di 1000 partite, racimolando in totale due sole e misere espulsioni, una nella stagione 1996/19977 e una nella stagione 2003/2004.

In una calda serata di maggio del 2009, in occasione di un sempre sentito Milan-Juventus, poi terminato con il punteggio di 1 a 1, il tranquillissimo Paolo Maldini perse letteralmente la testa, dando in escandescenze contro il malcapitato Giorgio Chiellini.

Anche andando a ricercare frame per frame l’azione incriminata, che diede poi il via a ciò che vi stiamo per raccontare, è difficile riuscire a capire cosa veramente accada nell’area bianconera. Ma di fronte alla voce della verità del diretto interessato, impossibile sottrarsi al suo racconto: con il punteggio già fissato sull’1 a 1 finale, il Milan beneficia di una punizione nella trequarti offensiva.

Il cross arriva in mezzo all’area, ma il pallone si perde sul fondo; sullo spigolo dell’area di rigore si accende però un parapiglia, che vede coinvolti Maldini e Chiellini. Quest’ultimo si vede improvvisamente preso per il colletto della maglia e sollevato qualche centimetro da terra; il viso terreo e furioso del capitano del Milan deve avergli fatto capire che non c’era nulla da scherzare, infatti Chiellini minimizza e non reagisce, mentre sua maestà Gigi Buffon interviene con il sorriso sul volto e la bestemmia sulle labbra. 

Dopo qualche istante di confusione, un giovanissimo Orsato, probabilmente impaurito nel compiere un atto di lesa maestà, ammonisce entrambi i contendenti, senza chiarire i motivi del recente accaduto.

Il racconto di Paolo Maldini è chiaro: in mischia avrebbe ricevuto una gomitata sul naso dal difensore bianconero e, poiché in carriera era già stato operato in quella zona per ben tre volte, parole sue: “non avevo voglia di rompermi il naso per la quarta volta”.

Tutto in apparenza risolto, anche perché nel corso delle sfide successive, per non rischiare nulla, immaginiamo che Chiellini abbia marcato l’altro centrale difensivo rossonero…

Chi giocò nella semifinale Milan-Inter 2003?

Cosa può accadere nello spazio temporale di 20 anni?

Per noi comuni mortali, probabilmente, non troppo: qualche migliaio di bollette strappate, centinaia di maledizioni contro arbitri e guardalinee e magari un paio di vincite belle grosse con cui ripianare i debiti contratti con la nonna novantenne.

Per una squadra di calcio, invece, 20 anni possono rappresentare un’intera era geologica: lo sanno bene Inter e Milan, che dopo l’Euroderby del 2003, hanno vissuto momenti veramente altalenanti, colmi di gioia, ma anche di profonda incertezza.

Con un unico, costante, mantra.

Per il mondo nerazzurro: vogliamo vendicare la sconfitta, per quello rossonero: vogliamo rispedirli nel loro personalissimo inferno.

E così, oggi, ci ritroviamo di fronte alla televisione per capire cosa accadrà due decenni dopo l’ultima volta: quale squadra di Milano arriverà in fondo alla Champions League?

Per saperlo è ancora presto; non è mai troppo tardi, invece, per ricordare quali erano i due 11 che in quella notte di primavera si diedero battaglia.

Lasciate da parte la nostalgia, gettate dalla finestra i vecchi rancori e godetevi la carrellata di ex campioni che sta per arrivare:

MILAN: Dida, Costacurta, Nesta, Maldini, Kaladze, Brocchi, Gattuso, Seedorf, Rui Costa, Inzaghi, Shevchenko. Subentrati: Redondo, Rivaldo, Serginho.

INTER: Toldo, Cordoba, Cannavaro, Materazzi, Coco, Zanetti, Conceicao, Di Biagio, Emre, Crespo, Recoba. Subentrati: Kallon, Guly, Pasquale.

Come è andata, quella sfida, lo ricordiamo tutti: lo stratega Ancelotti giocò spudoratamente per lo 0 a 0, dando ordine ai due terzini più bloccati della storia del calcio di non superare la metà campo. La tensione sul terreno di gioco era tale, che le due squadre finirono il match completamente svuotate, ma consce del fatto che sei giorni più tardi sarebbe arrivata la fine dei conti. 

E stasera che tipo di partita ci aspetta? E soprattutto: cosa diremo guardando le formazioni che fra poche ore scenderanno in campo, nel 2043?

Indovina i doppi ex di Milan e Inter (QUIZ)

Nelle nostre stories Instagram vi abbiamo chiesto, attraverso dei suggerimenti sulle annate trascorse con le loro maglie, quali fossero i doppi ex di Milan e Inter.

Vediamo insieme le soluzioni del quiz:

Ha giocato nel Milan nella stagione 1995/1996 e nell’Inter dal 2006 al 2010… Patrick Vieira

Follie di mercato - ll Milan lascia andare via un talento mondiale: è  Patrick Vieira

 

Ha giocato nel Milan nella stagione 1996/1997 e nell’Inter nella stagione 2004/2005… Edgar Davids

Tottenham-Inter, ecco i sette ex illustri: da Davids a Klinsmann -  Calciomercato

 

Ha giocato nel Milan dal 1995 al 2001 e nell’Inter dal 2002 al 2007… Francesco Coco

Francesco Coco (calciatore) - Wikipedia

 

Ha giocato nell’Inter dal 1999 al 2002 e nel Milan dal 2002 al 2008… Dario Simic

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

Ha giocato nell’Inter dal 2000 al 2001 e nel Milan dal 2002 al 2008… Cristian Brocchi

Cristian Brocchi, un nuovo Inzaghi in un Milan che non vuole guarire -  Eurosport

 

Ma la vera risposta che stiamo cercando al momento è: chi vincerà il derby di stasera?

Noi pensiamo che la paura di perdere bloccherà le gambe dei giocatori e che quindi alla fine il pareggio sia lo scenario più scontato!

MILAN-INTER X + UNDER 2.5

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Quella volta in cui Suma impazzì per far entrare Yepes (VIDEO)

È possibile rendere magico e ignorante un pomeriggio di perfetta normalità? Se di nome fai Mauro e di cognome Suma, la risposta è assolutamente automatica.

Soprattutto se c’è in gioco uno scudetto e la tua difesa soffre maledettamente le palle alte. 

Ma facciamo un passo indietro: è il maggio del 2011 e il Milan è a pochi passi dall’ottenere uno scudetto meritato sul campo al 100%. Gli uomini di Max Allegri sono tanto vicini al traguardo, quanto numericamente ridotti all’osso e da un paio di giornate a questa parte il tandem d’attacco Robinho – Cassano si trova a fronteggiare le difese avversarie, con il primavera Beretta a sostituire il più stanco dei due negli ultimi 5’.

Nel caldo di San Siro, il Milan è andato in vantaggio subito con Mathieu Flamini e ha amministrato discretamente la partita nella speranza di raddoppiare. A circa 10’ dalla fine però, il Bologna capisce che è il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo e provare il colpaccio, soprattutto con lanci lunghi e punizioni in the box da ogni posizione di campo.

Allegri ha pronta la contromossa, Mario Yepes: due metri di cristiano, capigliatura alla Vikings e laureato ad honorem nello stacco di testa a gomiti larghissimi. Insomma: una manna per i minuti finali vissuti in affanno. 

Qui però arriva il problema: neanche si stesse giocando a Fifa, per 5 minuti buoni si gioca senza interruzioni, impedendo che il cambio possa compiersi. Poi, per qualche scherzo del destino, l’arbitro non vede che a bordocampo il colombiano è pronto ad entrare, rimandando ancora una volta l’ingresso del miglior colpitore di testa della squadra.

E qui Suma impazzisce.

Al grido di “fate entrare Yepes” poco ci manca che metta in atto un sit-in di protesta in tribuna stampa, mentre possiamo solamente immaginare le facce di chi accanto a lui si trova a commentare la partita. Fatto sta che mentre i campanili si susseguono imperterriti nell’area rossonera, Mario Yepes rimane a bordocampo, masticando ciò che rimane di una cicca.

Se prestate attenzione al video e siete malati di mente come noi, potrete contare che il nome del colombiano viene invocato da Suma almeno 11 volte, in quello che a tutti gli effetti è diventato un delirio al sapore di LSD.

Per chi poi fosse interessato ai fatti storici, il Milan riuscì a portare a casa quel preziosissimo risultato.

Ah, e Mario Yepes, alla fine della fiera, non fu fatto entrare.